"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

9 luglio 2010

phyllopasta & caviale di melanzane - medioriente concentrato



La pasta phyllo è stata irreperibile per mesi e mesi. All'esselunga devono aver deciso che non è abbastanza trendy e non la si trova più. L'altro giorno nel supermercato scamuffo vicino all'ufficio L'HO VISTA.
Comprarla, farcirla e infornarla è stato rapido come un battito di ciglia.
Finzione scenica, naturalmente.
Porto a casa il tesoro e spulcio, sudo, rispulcio, risudo, smanetto. E poi decido: la phyllo si porta con melanzane (il pomo cattivo di GeppetNo) e feta, e coriandolo, e limone.
Dunque:
per il caviale di melanzane : 1 melanzana o suoi multipli, succo di limone, coriandolo fresco (o prezzemolo ma non è la stessa cosa), olio d'oliva e uno spicchio d'aglio, sale e pepe.
Tagliare a metà la melanzana, incidere la polpa con la punta di un coltello e far cuocere le due metà avvolte nell'alluminio in forno a 180° per almeno 30 minuti (dipende naturalmente dalle dimensioni dell'ortaggio).
A cottura ultimata raschiare con un cucchiaio la polpa e raccoglierla in una zuppiera. Schiacciare bene con la forchetta (o fare una giratina di minipimer), incorporare olio, sale, pepe, succo di limone e coriandolo tritato e lo spicchio d'aglio, tritato se siete coraggiosi, intero se siete come me.
Far riposare in frigo per un'oretta in modo che i sapori si fondano.

Per i pacchettini di phyllo: la pasta, ovviamente, 200 gr di feta, olio d'oliva, il caviale precedentemente preparato.

Nel frattempo scongelare la phyllo senza aprire la confezione che altrimenti si secca in un amen.
Inumidire un foglio per volta con le dita bagnate,
Ricoprire la parte centrale con il caviale e qualche pezzetto di feta a cubetti. Il cumino ci starebbe da dio, ma l'ho già usato troppe volte e ho lasciato perdere. Avvolgere il foglio su se stesso, producendo dei fagottini rettangolari o quadrati o triangolari. L'importante è cercare di non mettere troppo ripieno altrimenti la pasta si buca.
Spennellare le creature con olio d'oliva e infornare a 200° fino a che saranno dorati (una ventina di minuti nel mio forno).
Volendo si possono anche friggere in olio profondo, ma la mia religione mi concede il fritto solo molto, molto raramente.

Se si fan piccini sono un finger food  da antipasto - aperitivo, più grandi sono un pranzetto leggero e aromatico.

ps. sto provando a fare il bilanciamento dei bianchi con 'sta macchina. Se non lo faccio le foto vengono OK, se lo faccio fanno schifo. Abbiate pazienza, continuerò ad allenarmi.
Buon we di calura.

(PoveraPazza)

5 commenti:

ViPeron ha detto...

Approvo l'astensione dal cumino ... che ripropone. Mi ispira molto anche fritto.
A proposito devo ancora mettere i post sui fritti (mi sa che l'ultima volta che hai derogato alla tua religione).
Geppetno nel frattempo le mulignane col tuppo ancora non ce le ha disvelate.

PoveraPazza ha detto...

Yesss.. il post sui frittini, che i fiori con la ricotta di nonmiricordo erano deliziosi..
ps: hvariamo allora??

ViPeron ha detto...

Beh pare che ci sia una ragionevole prospettiva di convergenza (nella prima repubblica si sarebbe detto cosi')

paolo ha detto...

io ho la pasta phillo da un eternità comprata in un negosio cinese..che avventura...
mi paice la tua ricetta si veramente
buona settimana

PoveraPazza ha detto...

una buona ragione per scongelarla! guarda che si cuoce velocissimamente, quindi si può sopportare il forno acceso anche se fa caldo!