"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

28 gennaio 2011

blogger in cerca d'identità

 
La PoveraPazza si trasferisce nella grande città per il congressone Identità Golose e, spera,  al medesimo tempo, per vedere e rivedere molte amichette virtuali.
Ansiosa di imparare e di trovare spunti nuovi.
La PoveraPazza, ormai anziana, si porta un giovane scudiero di belle speranze e, speriamo, di luminoso futuro: il prode Pietro, cuoco in divenire.
La gioventù va molto di moda e PoveraPazza si adegua al mainstream. Il prode ha la stessa età di Ruby, per dire.
A presto con i resoconti congressuali-
(PoveraPazza)


27 gennaio 2011

antirughe vegetale e un suggerimento


Ma quanto fanno bene i broccoli?  Antiossidanti, ricchi di vitamine, buoni anche per chi ha l'asma.
E il sesamo? Ricostituente per l'emoglobina, utile alla milza e al fegato. Ma benone!
Ho provato a comprarmi, tempo fa, dei capsuloni di integratori ringiovanenti. Mica li digerisco!
Preferisco di gran lunga tonificarmi con verdura, frutta e semi.  
Non son IZN, non ne so neppure abbastanza per dare suggerimenti o indicazioni terapeutiche.
Molto più ruffianamente, giustifico i miei gusti (e fortuna che non mi piace il foie gras).
Questa volta condivido una semplicissima ciotola di broccoli a vapore - che mantengono le loro proprietà al meglio - conditi con una citronette  e semi di sesamo tostati.
Li ho abbinati con una roba buonissima, che in India mi mangiavo sempre: i papadam, delle sfogliette fatte con farina di lenticchie, credo. Io ho provato questi , trovati per caso alla Bottega del Mondo sabato.
Sono solo da far tostare leggermente in una pentola antiaderente, fino a quando non fanno le bolle.
Compratene più confezioni, sono davvero irresistibili.
Badate che è una marchetta assolutamente GRATIS!
Per evitare di sembrare troppo salutista, corro a strafogarmi di chiacchiere-bugie-crostoli e pure industriali. Ecco!
(PoveraPazza)

25 gennaio 2011

rosso, giallo e blu: una pasta dai colori primari

Chi mi legge ormai saprà che "pasteggio" poco.
Forse un trauma infantile da pasta scotta reiterata, chissà.
Mi piacciono, ora, soprattutto i sughi con le verdure, colorati e che fanno allegria.
Per il mio pranzo della domenica ho pensato di abbinare il rosso del radicchio al giallo della curcuma e al blu del gorgonzola. Il sapore abbastanza neutro della curcuma stempera l'amaro del radicchio e il piccante del gorgonzola. 
Per due persone:
160 gr di bavette
un bel cespo di radicchio di Treviso, precoce
uno scalogno
un cucchiaino di curcuma in polvere
70 gr di gorgonzola
sale, pepe, olio d'oliva
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Mentre la pasta cuoce, tritare lo scalogno e farlo appassire in poco olio, evitando che prenda colore.
Unire il radicchio a striscioline e lasciare insaporire per qualche minuto. Salare e spolverizzare con la curcuma. A fuoco spento, unire il gorgonzola a dadini. Passare al frullatore a immersione, diluendo, se necessario, con poca acqua. Aggiustare di sale e pepe.
Saltare la pasta con il condimento preparato e servire, fumante.
(PoveraPazza)










21 gennaio 2011

una zuppa a pois - bottino del salone 2

 

Arrivo tardi, mi sa. Le più organizzate, curiose e sperimentatrici, avranno già dato fondo a tutti gli acquisti saloniferi. Io no, macchè. Ho stivato e dimenticato molti degli ingredienti scovati.
Oddio, non che la roveja sia una novità. Lo è per me, però. Abbiate pazienza e seguitemi nel mio zuppificio invernale.
La roveja è un pisello selvatico e antico, riscoperto e diventato presidio Slow Food. E' tondo tondo come una caramellina, verde, marroncino, giallo. Lo si trova secco e lo si deve ammollare per almeno dodici ore, per poi lessarlo per quaranta minuti (dieci a pressione) in acqua - io non salata.
La split pea soup è stata un grande favorito in molte mie serate invernali. La ripropongono senza split pea, senza prosciutto, non passata. Insomma, altra cosa è. Buona.
Per quattro porzioni abbondanti:
un piccolo scalogno
due grosse coste di sedano verde,con parte delle foglie
una scatola di pomodori a pezzettoni bio, oppure due pomodori freschi
una manciata di spinaci lavati e tagliati grossolanamente
un peperoncino
olio, sale grosso.
Tritare lo scalogno e ridurre il sedano a dadini. Rosolare insieme al peperoncino.
Appena prende leggermente colore aggiungere il pomodoro e, dopo qualche minuto,la roveja già lessata. Salare e coprire a filo con acqua calda. Lasciare sobbollire per una decina di minuti e poi aggiungere le foglie di spinacio e spegnere. Queste ultime si cuoceranno con il calore della zuppa e il sedano resterà croccante.
Il sapore è molto fresco ed erbaceo, con una piccola nota di amaro, molto accattivante.
La prossima volta, per un effetto pois amplificato, la unirò alla fregula sarda.
Ma questa è un'altra storia.
(PoveraPazza)






250 gr di roveja, ammollata e lessata



20 gennaio 2011

riso al cardamomo nero declinato Crippa

 Ho dovuto andare fino in India per trovarlo. Probabilmente ero la sola a non averlo, però questo cardamomo nero mi ha fatta penare.
Pare che sia molto più diffuso ed economico del suo cugino verde, però dopo aver assaggiato il risotto di Enrico Crippa volevo a tutti i costi avere la mia scorta.
Ne ho trovato a sacchi, alla lettera. E me l'hanno fatto pagare esattamente come l'altro. Ma è giusto, siamo stranieri e ricchi.
Tentiamo allora un gemellaggio di risaie vercellesi con spezie indo-nepalesi.
Enrico ci aveva raccontato la storia delle cantine fumose che gli avevano ispirato questo piatto: la bacca intera ha questo sentore un poco affumicato che si perde con l'apertura e la macinazione dei semi per diventare quasi balsamico.
La ricetta è molto semplice.
Per due persone : 160 gr di riso Carnaroli o Vialone Nano, un cucchiaino di burro, 30 gr di scaglie di Castelmagno, sale, un cucchiaino di semi di cardamomo nero pestati. Nient'altro.
Far tostare marchesianamente il riso in pochissimo olio. Salare. Portare a cottura unendo non brodo bensì acqua bollente. Lasciare la preparazione abbastanza umida. Un riso bollito cotto a risotto. Geniale. Mantecare con il burro e le scaglie di Castelmagno. Impiattare caldissimo e cospargere con il cardamomo pestato. Il calore del riso amplifica e in qualche modo "nebulizza" l'aroma della spezia.
Molto particolare e inebriante e adatto a una cena settimanale leggera.
Quelli bravi davvero sono capaci di essere semplici e sorprendenti al tempo stesso.

Attenti che sono in un periodo "less is more".

(PoveraPazza)


12 gennaio 2011

il paese delle mani

Mani che intrecciano, impastano, lavano, portano, scavano, giocano, riposano, pregano, tagliano, liberano il pesce dalle reti, accarezzano, chiedono. L'India è il paese delle mani.