tag:blogger.com,1999:blog-1855340179585217052024-02-07T10:24:24.606+01:00HYSTERIA LANESTORIE DI QUEL CHE MI PARE. E DI CUCINA, SE CAPITA.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.comBlogger333125tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-15803219047405055522015-02-14T15:40:00.000+01:002015-02-14T15:45:02.782+01:00tortine di miglio e mele, per colazione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhO3GZ3FDkcDNfCBmDE4H_Tc1Yr_NBb2gvRF1_j1TdLTXg_mNZKCpC65bMuDU67SnLFqhMNTZNRXtwO4N-TAZL1O6saiOn4oOkpdyW8b2D5aNV4di8_6tAppPtVeOz00DB_k5AMmNo-LA/s1600/DSC_6147.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhO3GZ3FDkcDNfCBmDE4H_Tc1Yr_NBb2gvRF1_j1TdLTXg_mNZKCpC65bMuDU67SnLFqhMNTZNRXtwO4N-TAZL1O6saiOn4oOkpdyW8b2D5aNV4di8_6tAppPtVeOz00DB_k5AMmNo-LA/s1600/DSC_6147.JPG" height="422" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
Si cambia, nella vita. A volte per naturale evoluzione, altre per sopravvenute necessità. Questo blog è congelato da tempo, i miei interessi e il mio tempo sono altrove. Chissà se qualcuno si è accorto della mia assenza. Non credo, e va bene così. Lasciare una traccia in punta di piedi, una traccia leggera che si cancelli subito, è la mia aspirazione.<br />
Durante la mia assenza mi sono appassionata (ancora di più) di alimentazione salutare e non reattiva, ho scoperto di essere sensibile (troppo) al glutine, ho eliminato quasi del tutto i cibi di origine animale. E insomma, eccomi qui.<br />
Stamattina ho fatto queste tortine, son risultate deliziose e magari possono interessare a qualcuno.<br />
<br />
Per 12 piccole tortine (ho usato gli stampi da minimuffin):<br />
<br />
- olio di riso (per lo stampo)<br />
- 2 mele farinose, sbucciate e grattugiate<br />
- 1 tazza di miglio decorticato<br />
- mezza tazza scarsa di uvetta<br />
- 3 datteri medjoul <br />
- qualche cucchiaio di semi di girasole<br />
- succo e buccia tritata di un limone grande<br />
- latte di riso (o normale, o succo di mela)<br />
- una presa di sale<br />
<br />
--<br />
Sciacquare il miglio e farlo tostare leggermente in una padella antiaderente. Dovrà asciugare tutta l'acqua ed i semi dovranno leggermente aprirsi. Non fatelo scurire.<br />
In una ciotola mescolare le mele grattugiate , l'uvetta, il miglio, i semi di girasole, i datteri snocciolati e tritati grossolanamente, il succo e la buccia di limone ed il sale. Mescolare con attenzione, soprattutto per distribuire uniformemente la frutta secca.<br />
Ungere con l'olio di riso gli stampini e riempirli con un cucchiaio ben colmo di composto. Bagnare ogni stampino così preparato con una cucchiata del liquido scelto: latte o succo di mela. Coprire con carta d'alluminio ed infornare a 180° per 30 minuti circa, lasciando coperti gli stampini. Trascorso questo tempo controllare che il liquido si sia assorbito e il miglio si sia leggemente gonfiato. Continuare la cottura a stampi scoperti per altri venti minuti o fino a doratura.<br />
Queste tortine si possono consumare tiepide o fredde. E sono buone.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb8oHx9feDGD2ma8oZRfppHXVPicYp1Zzu4YZmRRSQwq8F8kRLo7RHRWmfAngdOjtR2l6ie8hdxPpl9OtuzYL6qW8tVWBfLGQE4BuBvu2u_2hmLerKdrDTlbECgOsvsXOW2gW_D-_kSE8/s1600/DSC_6133.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb8oHx9feDGD2ma8oZRfppHXVPicYp1Zzu4YZmRRSQwq8F8kRLo7RHRWmfAngdOjtR2l6ie8hdxPpl9OtuzYL6qW8tVWBfLGQE4BuBvu2u_2hmLerKdrDTlbECgOsvsXOW2gW_D-_kSE8/s1600/DSC_6133.jpg" height="640" width="422" /></a></div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-13436922780243448582014-05-25T16:31:00.001+02:002014-05-25T16:31:59.685+02:00chana masala featuring ceci di Cicerale<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6LH1-awVQviUTIPuTcdoHetGUBcjyCtiJkRVSryQ8tWq6RadbXxsMlm5qmgEDPcyubERfNtyjtMHQFhb1I02GFPPCuReItf8HHfSjbEA2hlI8gmWjil_EkvhwOPwKwseNZfkbQCPbbR4/s1600/DSC_4170.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6LH1-awVQviUTIPuTcdoHetGUBcjyCtiJkRVSryQ8tWq6RadbXxsMlm5qmgEDPcyubERfNtyjtMHQFhb1I02GFPPCuReItf8HHfSjbEA2hlI8gmWjil_EkvhwOPwKwseNZfkbQCPbbR4/s1600/DSC_4170.JPG" height="570" width="640" /></a></div>
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La colpa non è mia, vostro onore. E' di <a href="http://www.londonfridge.com/?lang=it" target="_blank">Reb</a> che qualche giorno fa chiedeva idee vegetariane per la cena. A tutte sono venute in mente i ceci. A tutte, alla lettera. Pensare ceci, cercare in dispensa, trovare quelli piccini e tosti di <a href="http://www.comune.cicerale.sa.it/index.php?action=index&p=284" target="_blank">Cicerale </a>, ammollarli e lessarli è stato (quasi) un gioco da ragazzi. Però: una sera c'era la pizza con gli amici, il giorno dopo il giro d'Italia con merenda d'ordinanza, mi son finalmente trovata a cucinare i benedetti ceci solo oggi. </div>
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Il chana masala, lo stufato di ceci così indiano, così tipico che ogni famiglia ha la sua ricetta, è uno dei miei piatti preferiti. Me ne sono preparata una versione così (e passo a distribuirne una schiscetta a tutti stasera):</div>
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<br /></div>
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500g ceci secchi, ammollati e portati a cottura - senza sale</div>
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5 cm zenzero fresco</div>
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5 cm curcuma fresca (oh yeah!) o un cucchiaino di curcuma in polvere</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
4 cipollotti rossi, freschi</div>
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2 spicchi d'aglio</div>
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peperoncino tritato</div>
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400g pomodori pelati di buona qualità</div>
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1 cucchiaino ottimo curry in polvere (io<a href="http://www.tuttelespeziedelmondo.it/Negozio/tabid/106/ProdID/803/Curry_Bollywhood.aspx" target="_blank"> Bollywood curry</a>)</div>
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olio extra vergine</div>
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coriandolo fresco (facoltativo) </div>
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sale</div>
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acqua</div>
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<br /></div>
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Pestare nel mortaio aglio, zenzero e curcuma. Arrostire a secco (senza condimento) e molto brevemente il curry, in modo da far sprigionare tutti gli aromi delle spezie e tenere da parte. In una casseruola capiente far saltare, con poco olio, la pasta di aglio, zenzero e curcuma. Tritare i cipollotti - grossolanamente - e aggiungerli alla pasta. Quando la cipolla sarà traslucida aggiungere il peperoncino, il curry e dopo qualche secondo anche il pomodoro. Lasciare insaporire e unire prima i ceci e poi poco sale. Mescolare bene, aggiungere almeno una tazza e mezza d'acqua e stufare per una ventina di minuti - o fino al raggiungimento della consistenza desiderata.</div>
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Spolverizzare di coriandolo fresco e servire con un pilaf classico o con buon pane.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvbuXbr0jivEpnKB56uXUdocUaeM5ookcKz_O3iI_IeEwx36LyNTsaPBE2k25UsfuhkND9I1KnicXerHACwK3REdP4ZmviDdA8dyC-SQK4DAURAHzX7WBaieVIrcRj8GMnRcKrCE-sPTQ/s1600/DSC_4162.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvbuXbr0jivEpnKB56uXUdocUaeM5ookcKz_O3iI_IeEwx36LyNTsaPBE2k25UsfuhkND9I1KnicXerHACwK3REdP4ZmviDdA8dyC-SQK4DAURAHzX7WBaieVIrcRj8GMnRcKrCE-sPTQ/s1600/DSC_4162.JPG" height="422" width="640" /></a></div>
(PoveraPazza) in versione Om ShantiAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-50485810903437568262014-05-15T12:39:00.003+02:002014-05-15T12:39:51.526+02:00rabarbaro e fragole al quadrato<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1DPjM3b7lWDtKGVCrk4ZBpQtj0qWIqr3IfjHjd8vybRxvbykDT297j4GDl90XukIb1grKOA2C7AoCGzTnASj0_5b8754rNtLLjMdJOBh3dLnKJknInvUxE1bXJnVsKpZMWKw3g6fkcqE/s1600/rab1.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1DPjM3b7lWDtKGVCrk4ZBpQtj0qWIqr3IfjHjd8vybRxvbykDT297j4GDl90XukIb1grKOA2C7AoCGzTnASj0_5b8754rNtLLjMdJOBh3dLnKJknInvUxE1bXJnVsKpZMWKw3g6fkcqE/s1600/rab1.JPG" height="640" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
C'è più vita su Marte che in queste pagine, recentemente. Ogni tanto mi ricordo di avere, da anni, aperto un blog in cui scrivere fatti miei, varie ed eventuali. Poi scaccio il pensiero e tutto torna placidamente nel dimenticatoio. Non dovrebbe essere una giustificazione il fatto che mi arrabatto a scrivere su <a href="http://www.gastronomiamediterranea.com/author/daniela/" target="_blank">Gastronomia Mediterranea</a>, di fatto lo è. L'acqua è poca e la papera non galleggia. Il tempo, il vero lusso dei nostri tempi, è irrimediabilmente poco.<br />
Non posso però esimermi dal pubblicare questo esperimento con la produzione propria di rabarbaro e fragole. Yes! Dopo anni tre di onorata coltivazione in vaso (35g, pesati, la scorsa primavera) finalmente il rabarbaro ha messo delle foglione - con conseguenti gamboni - che posso essere usati. Evviva.<br />
Le fragole invece sono una vecchia e consolidata abitudine terrazzifera e non ci hanno mai negato delle belle soddisfazioni.<br />
<br />
Lunga e poco interessante premessa per arrivare a questi quadretti croccanti qui sotto. In perenne ricerca di alternative casalinghe al biscotto/cake/fetta biscottata industriale da mangiare per colazione, questa volta mi sono imbattuta in questa ricetta di Smitten Kitchen, l'ho un po' adattata alle mie fisime, l'ho fatta assaggiare a mezzo mondo e posso dire che è buona. Ho provato anche un'alternativa alla fragola (albicocche) ma niente, il rosso + rosso è la morte sua.<br />
<br />
Facile, veloce, abbastanza salutare. L'ideale. fidatevi.<br />
<br />
<u>quadretti rabarbaro e fragola</u><br />
<u><br /></u>
Per una normale teglia da lasagna serviranno:<br />
<br />
80g fiocchi d'avena<br />
80g farina 0<br />
60g zucchero muscobado+1 cucchiaio<br />
1 cucchiaio di amido di mais<br />
1 cucchiaio di succo di limone<br />
1 pizzicone di sale<br />
1 puntina di cucchiaino di lievito chimico<br />
60g di burro sciolto<br />
150g fragole a pezzetti<br />
150g rabarbaro a pezzetti<br />
<br />
In una ciotola mescolare avena, farina, zucchero, sale e lievito. Aggiungere il burro e mescolare con un cucchiaio, intridendo ben bene gli altri ingredienti.<br />
In una seconda ciotola condire la frutta con limone, il cucchiaio di zucchero rimasto e, volendo, l'amido di mais.<br />
Formare uno strato di bricioline sul fondo della teglia, cercando di renderlo il più compatto possibile, lasciado da parte almeno 1/3 della mistura.<br />
Coprire con la frutta e completare con le briciole rimaste.<br />
Stop, basta, finito.<br />
Cuocere in forno a 180 per 40 minuti circa. Raffreddare, tagliare, mangiare.<br />
<br />
As simple as that.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd_GSVGuP02mI-aUM3r9pbUv7Y7RTomj7akckl-c2t_-YR1cWF8sRJp1vWZLKvF7difK7F5XtXGBuPfyy2-_-PbCNOXpRz9wSvP7xyzKBquxK8uphk0hR9AmaBa-0VwYPBbjhSDmUiRug/s1600/rab2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd_GSVGuP02mI-aUM3r9pbUv7Y7RTomj7akckl-c2t_-YR1cWF8sRJp1vWZLKvF7difK7F5XtXGBuPfyy2-_-PbCNOXpRz9wSvP7xyzKBquxK8uphk0hR9AmaBa-0VwYPBbjhSDmUiRug/s1600/rab2.JPG" height="640" width="640" /></a></div>
(PoveraPazza) - foto ignobilmente prese con l'aifon di mattina presto. e ho detto tutto.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-69007037567736517812014-03-12T22:21:00.002+01:002014-03-12T22:21:58.184+01:00pane insolito al cacao e nocciole <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBEqU8vSjbeBPP8eC2_9wzlwpinDXBdB9WBXY_U4O9Wj9zgYMPRya_r_DNAc7YogsTP-jGfgK12aRleI-aRGELzTc4Be1cijMCEZAAqy4kjkHWddU9DQtS_xUwifdpwSIVHML2OrB1W0A/s1600/IMG_2395.jpg" height="640" width="574" /> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Toh, mi sembra di dover scrivere un post! Che ho fatto un (buon) pane NON DOLCE al cacao e ve lo voglio raccontare. Complice un seminario sul Qi Gong dei Cinque Animali e la promessa di portare qualche mangiarino gratificante. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Ormai qui l'unica cosa che si produce (quasi) è pane (e verdura cotta), dunque il mangiarino goloso doveva essere pane, appunto. Ho preso spunto dal bel libro <u>Come si fa il pane </u>ed. Guido Tommasi, da cui ho imparato a fare un pane praticamente senza impasto e che viene SEMPRE. Quello sotto è una crasi con variazioni, di due ricette del libro: cacao e nocciole, praticamente Nutella in forma di pane! </div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhECNl61KGRQSfzxZnq63Xomq3HrKxONIuGbllPRsoOBN1eglnnnaY0YORqpD7_Oe9V0mCOxPvI_Icx4XEFUY55660Dk_Z7if6af0AirNKsK92o2njdvJiZVFEvgnhEzs7-3GWcEhA9EAU/s1600/IMG_2392.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhECNl61KGRQSfzxZnq63Xomq3HrKxONIuGbllPRsoOBN1eglnnnaY0YORqpD7_Oe9V0mCOxPvI_Icx4XEFUY55660Dk_Z7if6af0AirNKsK92o2njdvJiZVFEvgnhEzs7-3GWcEhA9EAU/s1600/IMG_2392.jpg" height="640" width="514" /></a></div>
<br />
<a name='more'></a><u> Pane con cacao, nocciole e cranberries</u><br />
<br />
120g di nocciole tostate e tritate grossolanamente<br />
60 g di cranberries (o uvetta)<br />
375 g di farina per pane (la mia Petra1)<br />
10 g di sale<br />
25 g cacao amaro<br />
5 g malto d'orzo <br />
160 g lievito madre<br />
ca. 250 g di acqua tiepida<br />
<br />
Sciogliere la pasta madre nell'acqua tiepida. In una ciotola mescolare farina, cacao, malto ed incorporare il lievito madre sciolto. Aggiungere nocciole e cranberries e mescolare appena. Da ultimo unire il malto e mescolare con un cucchiaio fino a che gli ingredienti non stiano insieme. Se risultasse troppo denso aggiungere un cucchiaio di acqua per volta fino a raggiungere una consistenza piuttosto morbida ma non collosa.<br />
<br />
Coprire la ciotola e far riposare una mezz'ora.<br />
<br />
Trascorso questo tempo, lasciando l'impasto nella ciotola, sollevare un lembo della pasta e ripiegarlo verso il centro. Girare la ciotola e ripetere con un altro lembo: proseguire per otto volte. L'impasto a questo punto dovrebbe cominciare a far resistenzA.<br />
<br />
Coprire la ciotola e far riposare trenta minuti.<br />
<br />
Ripetere la fase di "impasto" e riposo per altre due volte.<br />
<br />
Ricoprire la ciotola e far lievitare un'ora.<br />
<br />
Spolverare un piano con la farina e formare con l'impasto un disco liscio. Trasferire l'impasto a lievitare in un cestino da lievitazione infarinato oppure in uno scolapasta con un canovaccio pulito e infarinato.<br />
<br />
Lasciare lievitare fino al raddoppio - ci vorranno tra tre e sei ore ( a me ne vanno almeno quattro-cinque).<br />
<br />
Verso la fine del periodo di lievitazione accendere il forno e portare a 250°, con un pentolino di ghisa vuoto poggiato sul fondo.<br />
<br />
Trasferire l'impasto sulla teglia coperta di carta da forno e praticare dei tagli sulla superficie con un coltello seghettato affilato. Spruzzare il pane con poca acqua, con uno spruzzino o con la punta delle dita.<br />
<br />
Aprire velocemente il forno per riempire il pentolino di acqua a temperatura ambiente. Richiudere subito il forno per evitare di disperdere il vapore appena formato.<br />
Infornare il pane e cuocere a 250° per 10 minuti.<br />
Abbassare a 220° e cuocere per altri 30-35 minuti o fino a che la pagnotta battuta sul fondo con il palmo della mano non suoni vuota.<br />
Raffreddare su una gratella prima di tagliare.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBkAqekDFcZnPsLxmUaDDqPbjhM25v0k7mIr6t4FIN5lsFdN76DTITSDtZEWNpY7Z2djlEPNXl3WF4VjzRjMCqoWf4EcesPKdCdYL9qSNeUQAllSet9tG63Pi_w2i652GBrRSJiz7Ph50/s1600/IMG_2393.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBkAqekDFcZnPsLxmUaDDqPbjhM25v0k7mIr6t4FIN5lsFdN76DTITSDtZEWNpY7Z2djlEPNXl3WF4VjzRjMCqoWf4EcesPKdCdYL9qSNeUQAllSet9tG63Pi_w2i652GBrRSJiz7Ph50/s1600/IMG_2393.JPG" height="488" width="640" /></a></div>
E' buono quanto un dolce, ha un buon equilibrio di amaro, aromatico e acido. Si sposa bene con i formaggi stagionati.<br />
<br />
(PoveraPazza)<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-27150124331083124372014-02-27T22:41:00.000+01:002014-02-27T22:41:52.351+01:00tempeh al forno - e pure marinato<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyh5iM4_ZnAVZpsiD2wiLN5dlOFR38ic8Ylcvqk9osDi4xj9hdAhOZyr1AueOgSlidjUZuqW-0XhfNkKo6KZg5xRJ3CSpSmwQEMHCiD198xCgET8p_GJmzzIxOmTkns_pg4rrXHkLBeCc/s1600/DSC_3798.JPG" height="422" width="640" /></div>
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<br /></div>
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Mi piace più del tofu e forse addirittura più del seitan: il tempeh! Una saponettina di fagioli di soia gialla, parzialmente cotti e fatti fermentare, con un alto contenuto di proteine (22g su 100 di prodotto) e molto digeribile. Come sempre il sapore è neutro e quindi conviene aggiungere erbe o spezie per renderlo appetitoso.</div>
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La mia cena, digerita ancor prima di raggiungere lo stomaco è stata:</div>
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<br /></div>
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<u>Tempeh al forno, con rape colorate</u></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnU1bWYEYtk3ZeZyduL2NYfvEJ2G8dzX1Sv1JCAsDF0aIiIWPALCkyDwAvh9cLCMZ5YMjWJpuRW2f0uCY3JBBMj_6TXtW4ZfJCMGdaqUlhdcKV9uhis6lOYJ4rYQHDJEnTiDi5OqONLrQ/s1600/DSC_3779.jpg" height="436" width="640" /> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Per la marinatura: </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
succo e buccia grattugiata di un limone bio</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
1 cucchiaio di senape (anche fatta in<a href="http://cookingbreakdown.blogspot.it/2013/01/fate-la-vostra-senape-in-tre-minuti-tre.html" target="_blank"> casa </a>)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
2 cucchiai di aceto di mele</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
4 cucchiai di shoyu</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
4 cucchiai di olio extravergine di oliva</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br />200g di tempeh al naturale</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Radunare tutti gli ingredienti per la marinatura in una ciotola che possa essere coperta, immergere il tempeh e distribuire la marinata su tutti i lati. Coprire e lasciare al fresco per un bel po'- anche una giornata intera.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Trascorso il tempo necessario, passare in forno a 180° per una ventina di minuti, tagliato a fette. Accompagnare - come nel mio caso, con rape colorate cotte al forno con solo un filo d'olio e sale. Devono rimanere croccanti.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Il tempeh è un alimento "denso", meglio abbinarlo a verdure crude o cotte poco - anche un'insalata di finocchi e arance starebbe a meraviglia.</div>
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLEKl6x85vXIwQ2wtCPIwiYOroAQfNlzNnmYWyyZzF1q5TweshIqtLodDI3jg8xSL3NNPmyD0vjrc-yOzlug49FME8a84HMAD1CJHtnGtcj0vg9WDKRFLsdKO0aZSGuJdDp9_w9iaUySM/s1600/DSC_3791.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLEKl6x85vXIwQ2wtCPIwiYOroAQfNlzNnmYWyyZzF1q5TweshIqtLodDI3jg8xSL3NNPmyD0vjrc-yOzlug49FME8a84HMAD1CJHtnGtcj0vg9WDKRFLsdKO0aZSGuJdDp9_w9iaUySM/s1600/DSC_3791.jpg" height="640" width="466" /></a></div>
Pare o no il brasato del babbo?<br />
<br />
(PoveraPazza), in versione vegana.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-62639673688475913222014-02-21T10:24:00.002+01:002015-03-18T22:36:58.122+01:00se non è cacao, cos'è? colazione insolita<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4RLtbaezKCUqTgjNjIHSMwGG21phhEjTdq21WECgsQg5aZ6wZKh1ajocO93vYLj3zOtwLEQ8iFaWIBOwZprs3K6mecw8mvp5mTEttjD6zbXglfqfRl4TR8YvfiJoEzN657aGRa0cBHIU/s1600/hystlane+017.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4RLtbaezKCUqTgjNjIHSMwGG21phhEjTdq21WECgsQg5aZ6wZKh1ajocO93vYLj3zOtwLEQ8iFaWIBOwZprs3K6mecw8mvp5mTEttjD6zbXglfqfRl4TR8YvfiJoEzN657aGRa0cBHIU/s1600/hystlane+017.jpg" height="356" width="640" /></a></div>
Cari amici vicini e lontani, buongiorno. In queste paginette compaio ormai a cadenza quinquennale, ma sapete com'è <i>so many men so little time</i> (eh, figurarsi). <a href="http://www.gastronomiamediterranea.com/" target="_blank">Gastronomia Mediterranea</a> mi fa studiare per evitare di scrivere castronerie, cucinare non cucino quasi e quando lo faccio niente è memorabile abbastanza. Quindi trovo raramente l'occasione giusta per condividere scoperte con voi.<br />
Ma questa volta..<br />
L'occasione è stata la nuova tortiera <i>blu pavone </i>che tutte ci siamo regalate con i punti del signor slunga. E poi, a dire il vero, torte per colazione e pane sono le uniche due attenzioni al cibo cucinato che in questo momento riesco a concedere.<br />
Questa pare una torta al cacao, giusto? Una sana e rassicurante torta al cacao, semplice, da caffelatte.<br />
E invece no.<br />
<a name='more'></a><b><br /></b>
<b>Cake di riso venere e latte di mandorla</b><br />
<br />
Per uno stampo di 26cm di diametro:<br />
<br />
150g farina 00 (la mia Petra 5)<br />
150g farina di riso (la mia di <a href="http://www.risoguerrini.it/Farina-di-Riso-Nero-Venere.htm" target="_blank">riso venere Guerrini</a>)<br />
80 g zucchero di canna<br />
70 g burro<br />
125 ml latte di mandorla<br />
125 ml succo d'arancia fresco<br />
un pizzico di sale<br />
la buccia grattugiata di un limone bio<br />
mezza bustina di lievito chimico<br />
3 uova codice 0<br />
<br />
Preriscaldare il forno a 180° ed imburrare la tortiera.<br />
Nella planetaria con la frusta montata, sbattere uova e zucchero fino ad ottenere un composto spumoso e giallo chiaro (ci vorranno quasi dieci minuti a velocitù sostenuta). Fondere il burro a bagnomaria ed unirlo alle uova. Aggiungere man mano tutti gli ingredienti mescolando.<br />
Cuocere in forno caldo per 40 minuti almeno.<br />
Lasciar riposare almeno un giorno prima di consumare.<br />
<br />
Come tutti i cake si presta a infinite varianti : si possono aggiungere mandorle tritate, uvetta, cranberries, pezzetti di mela, gocce di cioccolata, quello che vi pare!<br />
<br />
Buone colazioni (PoveraPazza)<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiFaS7qvwLYK_8XXU49YIjMIn-UBLKNllLbA7zYNlrO_ZA5XCm-VcqqNdDUVcZAvUdv76uDJIgCIVZaOfFhjMuF2zeOvH3mg91plKO6jotGetrLvwUsH_zDqIwxV0hFRiXZZW-WmrHGQc/s1600/hystlane+004.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiFaS7qvwLYK_8XXU49YIjMIn-UBLKNllLbA7zYNlrO_ZA5XCm-VcqqNdDUVcZAvUdv76uDJIgCIVZaOfFhjMuF2zeOvH3mg91plKO6jotGetrLvwUsH_zDqIwxV0hFRiXZZW-WmrHGQc/s1600/hystlane+004.jpg" height="540" width="640" /></a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-81967511590851727122014-01-24T08:00:00.000+01:002014-01-23T23:13:47.284+01:00ricomincio da t (ofu)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQAJmU_FM2QVcywhYVVzHN3Q3kC_6-QdU30RxoJvaDQuqpQg9iASZH7lDKPxQPbhsIWNjL3LPrV7qq18FpYSNDKLvnH8x3tkFbpp9LeUvGtvtMhckHCKdL3af2i5gcpUvHTg_Cb7Degq4/s1600/DSC_2843_2.JPG" height="422" width="640" /></div>
<br />
<br />
Uh, che pomeriggio impegnato è stato quello di oggi. Si chiacchierava su fb di disturbi alimentari, di <a href="http://www.repubblica.it/speciali/repubblica-delle-idee/edizione2012/2012/11/05/news/cibo_sano_che_ossessione_quando_vedi_un_nemico_a_tavola-45945084/" target="_blank">ortoressia</a> più specificamente, cioè dell'ossessione per il cibo sano. Non la generica attenzione, si badi. Quella ce l'ho anche io che non soffro di ortoressia manco per niente e mangio cibi sani solo se mi piacciono. C'è un'eccezione: il tofu. Ho provato innumerevoli volte a farmelo piacere. Niente. Continua a farmi schifo ma ogni tanto lo compro perchè, mi dico, contiene proteine "buone" e io ne mangio troppo poche. Fatto sta che in frigo avevo questi due blocchetti, in borsa la nuova versione veg di Sale & Pepe, così ho deciso di provare una ricettina di <u>tofu marinato al limone e pepe</u>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Che serve: 400 g di tofu, un limone, salsa di soia, pepe.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Si fa perdere l'acqua al tofu lasciandolo sgocciolare sotto un peso per almeno trenta minuti, lo si asciuga, lo si taglia a cubi e lo si lascia marinare in salsa di soia (io shoyu bio, per dire), succo di limone e pepe per altri trenta minuti. Lo si salta in un goccio d'olio e lo si serve con verdure e riso. Avevo della zucca al forno al rosmarino e poca buccia di limone. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Niente, non mi piace neppure così. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
La possibilità gliel'ho data, ma basta. Preferisco il seitan - oppure un bel piatto di fagioli. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
E proprio i fagioli ho cotto mentre aspettavo che la saponetta di soia marinasse.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDwpNS3-6VdpcJ4Azv7OmP5eWi5JgFro6BCh-DLMHMVLf_PYQsLjasmK5M1Owkd2WHizpcKXkrk3hGB0Y9TnW4yiejCtf2AnQEMGjS6VDbYDLeEYIoLix8Bskyy0S2Cx0BZa5hPUT3jJw/s1600/DSC_2807_2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDwpNS3-6VdpcJ4Azv7OmP5eWi5JgFro6BCh-DLMHMVLf_PYQsLjasmK5M1Owkd2WHizpcKXkrk3hGB0Y9TnW4yiejCtf2AnQEMGjS6VDbYDLeEYIoLix8Bskyy0S2Cx0BZa5hPUT3jJw/s1600/DSC_2807_2.JPG" height="516" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Lo so, sono una cattiva persona.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
(PoveraPazza)</div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-69289508417562436712014-01-10T22:15:00.002+01:002014-01-10T22:15:46.553+01:00Mercimek Çorbasi è zuppa di lenticchie rosse<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzbm2u3DQJsxXMBcPxYpWnC9PEQuWPFYM-4gU7ynDuWmjL92R3-L_v9GrSg5_5fXaFrjE9YTrzAA7U0HmDYTYJvocnF_kd9CZzUfJ3xJfwBTdrTLdKu8cMDVyK11Bm27F7Cwyz3vj1etI/s1600/DSC_2644.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzbm2u3DQJsxXMBcPxYpWnC9PEQuWPFYM-4gU7ynDuWmjL92R3-L_v9GrSg5_5fXaFrjE9YTrzAA7U0HmDYTYJvocnF_kd9CZzUfJ3xJfwBTdrTLdKu8cMDVyK11Bm27F7Cwyz3vj1etI/s1600/DSC_2644.JPG" height="436" width="640" /></a></div>
<br />
Mica avevo idea di fare un post sulla crema di lenticchie, però è venuta buona e allora vale la pena dire due parole e recuperare una foto fatta un po alla garibaldina.<br />
Non sono carnivora, per niente e in Turchia se non si è carnivori la vita non è semplicissima. Per fortuna però c'è questa ubiqua zuppa di lenticchie rosse che:<br />
a- è calda<br />
b- è buona<br />
c- è leggera<br />
<br />
Per quattro persone:<br />
<br />
250g lenticchie rosse<br />
1 grossa cipolla bianca<br />
1 peperoncino piccante<br />
1 grossa noce di burro<br />
brodo (di pollo per la versione classica, io vegetale)<br />
sale<br />
coriandolo fresco e limone a quarti<br />
<br />
Più facile di così si compra in barattolo: tritare la cipolla e farla appassire a fuoco dolce con il burro e il peperoncino a pezzetti. Aggiungere le lenticchie sciacquate e coprire con il brodo bollente. Salare con molta parsimonia. Sobbollire fino a cottura delle lenticchie. Non ci vorrà molto, una ventina di minuti. Volendo la versione classica passare parzialmente i legumi al frullatore ad immersione. Guarnire con il coriandolo tritato e servire con il limone.<br />
<br />
Tutto qui, ma vale la pena.<br />
<br />
(PoveraPazza)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-50930133051247630882014-01-06T08:00:00.000+01:002014-01-06T08:00:00.643+01:00halloumi, per cominciare<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" height="422" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6rI39OhkRR-WouA076I5wc6PQ7raMrVHmiFqNWvsGltSOCno35dW0wxYMGLoVzl7o0W2Pswd1AasaLZcGERkXPWn-pDyAB0jPZkIn1XFCz3AeH9z2jb2x0z7GSzOvR8OeJQxp7Q0wyks/s640/DSC_2627.JPG" width="640" /></div>
<br />
Et voilà, un altro anno è andato e quello nuovo, appena nato e carico di aspettative, si è affacciato alle nostre vite. Non so, per una volta sono fiduciosa.Mi piace pensare che molto andrà bene, che troveremo belle strade da percorrere, che ci piaceranno questi giorni da vivere. Follia? No, ho finalmente trovato l'halloumi. Mica qui, figurarsi. L'ho trovato nella mia gitarella Istanbuliota di fine anno.<br />
Sadicamente vi lascio la ricetta della mia cena, ben sapendo che non sarà semplice riprodurla, visto che il mitico formaggio cipriota non è proprio diffusissimo nel patrio suolo. Ma chissà, come si diceva ieri, magari insegnamo ad un casaro di buona volontà come farlo e poi gli assicuriamo la vendita in blocco di tutta la produzione. Ci state?<br />
<br />
Intanto questa è un'<u>insalata tiepida di halloumi e cime di rapa</u>, mutuata in parte dal Vate Ottolenghi, e in parte alleggerita e resa meno mediorientale da me medesima.<br />
<br />
Per due persone:<br />
<br />
500g cime di rapa, mondate<br />
1 spicchio d'aglio<br />
i semi di mezza melagrana<br />
4 fette di halloumi spesse 1 cm<br />
2 cucchiai di nocciole leggermente tostate e tritate grossolanamente <br />
olio oliva<br />
sale<br />
pepe<br />
coriandolo fresco<br />
<br />
Sbollentare le cime di rapa per qualche minuto in acqua salata, raffreddarle in acqua fredda e scolarle. Tritarle grossolanamente.<br />
Scaldare un cucchiaio di olio in un tegame antiaderente e saltare per qualche minuto le cime e lo spicchio d'aglio. Aggiustare di sale.<br />
Preparare il condimento: in una piccola ciotola raccogliere i semi di melagrana, le nocciole e il coriandolo tritato. Condire con olio, sale e pepe. <br />
In un secondo tegame, appena unto d'olio, far dorare le fette di halloumi fino a che non avranno formato una bella crosticina su entrambi i lati.<br />
Comporre il piatto disponendo il formaggio sulle cime di rapa e completare con il condimento al centro.<br />
La versione originale prevede l'uso di melassa di melagrana e di zucchero. Per me la nota dolce era perfetta già così, contrastando piacevolmente con il sapore amaro delle cime.<br />
<br />
Non lasciatevelo scappare, se lo trovate.<br />
E passate un buon anno, tutti voi.<br />
(PoveraPazza)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9SHb5x5T-nl_klRhTA4Ue4a7AoversP3pMuX8K80M_EL6XyfJeCfRfW7_OyddUyo4mBZSuIS6e6KBk0TkAcu1joM2AoSkiWraM1YfL2nWaYgiKWna2SyWXRtcrY4XU1O6OZGcw2EuToA/s1600/DSC_2589.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9SHb5x5T-nl_klRhTA4Ue4a7AoversP3pMuX8K80M_EL6XyfJeCfRfW7_OyddUyo4mBZSuIS6e6KBk0TkAcu1joM2AoSkiWraM1YfL2nWaYgiKWna2SyWXRtcrY4XU1O6OZGcw2EuToA/s320/DSC_2589.JPG" width="320" /></a></div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-30049501242477431972013-12-23T15:10:00.002+01:002013-12-23T15:10:39.722+01:00pierogi, finalmente e AUGURI!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" height="420" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM07rQTgLcJyAg3sYjfFFfhRBeXxrPJyAICQqmKvm97QLBlJ03qUNH8r_ec4TKj5mSFWMcRmu0mWyyMFbmFKLWmY4OD84WCmh7fF5S5lC55w5K_5j6DkpLu999EMNKoucF4G7MWLO3JT8/s640/DSC_2106.JPG" width="640" /></div>
Sarà stato il nome. non so. Un che di infantile che riporta alla mente Paperoga e la sua ingenua goffaggine. Sia come sia, da quando ho letto chissà dove, chissà quando, dell'esistenza di questi semplicissimi ravioli polacchi, ho pensato di rifarli. Un esperimento, con gli amici di sempre che mangiano senza giudicare. Finalmente li ho provati. Necessitano, forse, di qualche aggiustamento qua e là, ma il risultato non è stato malvagio. Leggero, come si addice a giorni di magro prima delle feste, ed economici, come richiedono i tempi.<br />
<br />
Ne ho fatti molti, le dosi sono da mensa scolastica, ma giuro, li ho distribuiti tutti.<br />
In Polonia il ripieno tradizionale è di patate e formaggio cremoso, o di crauti. Io li ho solo un pochino italianizzati, ma un pochino proprio.<br />
<br />
<u>Pierogi di patate, porri e carciofi.</u><br />
<u><br /></u>
Con queste dosi a me son venuti 112 pierogi. Moltiplicate o dividete di conseguenze, tenendo conto che sono molto leggeri e se ne possono mangiare 8-10 a testa.<br />
<br />
per la pasta:<br />
1 uovo grande, leggermente battuto<br />
2 cucchiai di panna acida (o yogurt greco)<br />
1 tazza di latte 8io parzialmente scremato)<br />
1 tazza d'acqua<br />
5 tazze di farina 0<br />
un pizzicone di sale<br />
semola per la spianatoia e i vassoi<br />
<br />
Nella ciotola dell'impastatrice mescolare l'uovo con lo yogurt, aggiungere latte, acqua e la farina - una tazza alla volta. Impastare fino a quando la massa non sia più appiccicosa. Trasferire sulla spianatoia infarinata e impastare ancora a mano per pochi minuti. Formare una palla, infarinare, e lasciar riposare almeno un'ora sotto una ciotola rovesciate.<br />
Trascorso questo tempo riprendere l'impasto, dividerlo in quattro e cominciare a stendere la prima parte, lasciando le altre al coperto per evitare che si secchino.<br />
E' un'operazione molto semplice. L'impasto è morbido e si stende, sul piano ben infarinato, in un amen.<br />
Tirare la sfoglia a 3-4 mm di spessore e ritagliare dei tondi, con un coppapasta di 7-8cm di diametro.<br />
<br />
Farcire ogni tondo, tenendolo in mano, con un cucchiaino abbondante di ripieno, chiuderlo a mezzaluna sigillando con i rebbi di una forchetta. Adagiare i ravioli pronti su vassoi infarinati e mantenere coperti con pellicola trasparente - ma non chiudere ermeticamente.<br />
Cuocere in abbondante acqua salata, pochi per volta, fino a che non saliranno a galla, lasciandoli galleggiare per un paio di minuti prima di scolare con il mestolo forato e condire con burro fuso, Parmigiano e pepe nero macinato al momento.<br />
<br />
Per il ripieno vegetariano:<br />
<br />
12 patate a pasta gialla, medie<br />
4 porri di medie dimensioni<br />
4 carciofi spinosi<br />
sale - pepe<br />
50 g di burro<br />
<br />
<br />
burro a piacere, per condire<br />
<br />
Pelare le patate, tagliarle a quarti, coprirle di abbondante acqua salata. Portare a bollore e lasciar cuocere per una decina di minuti almeno o fino a quando non siano tenere. Scolare e lasciare intiepidire. Passare alllo schiacciapatate e raccogliere i vermini in una ciotola capiente.<br />
Mentre le patate cuociono mondare bene i porri, tagliarli a rondelle grossolane e stufare in poca acqua, coperti. Mondare benissimo i carciofi, mantenendo solo il cuore. Eliminare la paglia. Stufare in un secondo tegame, sempre con poca acqua e sempre coperto.<br />
Passare al frullatore a immersione carciofi e porri - aggiungere il purè alle patate schiacciate, condire con i 50 g di burro, aggiustare di sale e pepe e mescolare bene.<br />
Farcire con questo composto i ravioli, come spiegato sopra.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-fv1l2s7Bb6ah-vI_SiPPgniHrIfMkRq6XaunQQKtlQ9li1oHRvv7Axt_ISfb2LPF090A0CXXWe8x8SMr4jX6WWGxy7O3Xtduo8sYK06rnBPjY3cFK6GIM6Ny1U-uD-KVwtqw3e3516w/s640/DSC_2124.JPG" width="640" /></div>
<br />
Approfitto di questo estemporaneo post dicembrino per augurare a tutti gli amici, vicini e lontani, buone feste. E chiamatele come volete.<br />
Un abbraccio a tutti.<br />
<br />
(PoveraPazza)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-32582136144430220142013-11-26T23:15:00.001+01:002013-11-26T23:17:00.120+01:00chutney di pomodori verdi, a casa mia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" height="422" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidh9AtUq0CRfcm3zk60iOSNPmyKUFTHQ1DEukErKC5JdBTH7UDxqWTDMxeLGWFBCvBWuMXBYC2Zo8jFLIxO7jjG9pTwtcoLArGpLTKZ5RVswVmYhO-JAPweDr-QdsGXUZZq-2c3jd5kcU/s640/DSC_1860.JPG" width="640" /></div>
<br />
Dopo lunga assenza me ne torno, e per di più con un titolo così prevedibile da essere quasi originale. I pomodori verdi evocano in modo pavloviano <i>Fried green tomatoes. </i>Che poi nella mia imperfetta memoria si sommi anche a <a href="http://www.youtube.com/watch?v=PFs0s4OR4zY" target="_blank">Calling You</a> che invece attiene ad un altro film e ad un altro caffè, poco importa.<br />
Ma veniamo a noi. I pomodori verdi in questione sono frutto del <i>guerrilla gardening </i>operato nella negletta aiuola nel cortile dell'ufficio. Io ho okkupato e dato l'idea, Annalasarta ha zappato e piantato, tutti abbiamo insalatato con gran gusto. La scorsa settimana, prima che il freddo rovinasse del tutto le piante, abbiamo raccolto ciò che rimaneva. E io ci ho fatto il chutney, che ho distribuito - nella più perfetta tradizione socialista - a tutti i membri (anche ai fannulloni) dell'equipaggio.<br />
Buono è buono, ve lo racconto e lo raccomando pure.<br />
<br />
Le dosi possono essere moltiplicate o divise a partire dal peso dei pomodori che si hanno a disposizione.<br />
<br />
1,2kg pomodori verdi<br />
200 g cipolla<br />
1 cucchiaio di sale fino<br />
200 g uvetta<br />
200 g mele non troppo dolci<br />
200 g zucchero di canna<br />
1/2 litro aceto di mele<br />
1 peperoncino piccante fresco<br />
5 cm radice di zenzero<br />
<br />
Dopo averli lavati, affettare i pomodori e tritare la cipolla. Mescolare entrambe le verdure in una grossa ciotola con il sale. Coprire e lasciare al fresco per dodici ore.<br />
Trascorso questo tempo, tritare grossolanamente l'uvetta e pelare e tagliare a dadini le mele. In una pentola capiente mescolare zucchero e aceto, portare a bollore su fiamma media e lasciar sobbollire fino a che lo zucchero non sia completamente sciolto. Aggiungere uvetta e mele e cuocere a fuoco basso per dieci minuti. Nel frattempo scolare i pomodori e le cipolle ma non sciacquare, aggiungerli alle mele insieme al peperoncino privato dei semi e tritato e allo zenzero sbucciato ed ugualmente tritato.<br />
Cuocere a fuoco basso per circa un'ora, fino a quando la mistura non sia densa e polposa.<br />
Invasare ancora caldo in vasetti sterilizzati (lavati in acqua calda - comprese le capsule di chiusura - e passati in forno a 140-150° per almeno dieci minuti).<br />
Chiudere bene e capovolgere i vasetti.<br />
<br />
L'ho provata stasera con un semplice merluzzo al vapore, ma va benissimo con riso bianco - ad esempio.<br />
O può essere un regaluccio di Natale.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpHkZgqA9cWqScf9XXfWQ4csuVw41fCTuwOttNdhevPDUi-_ABMnmrsqlFrr3YGmsUegNnaf9YBXOuHV8xZ0PWMjf-ZRrcC-2KQ9_LM89b2HXEtFOg1PEtvAtCQx6CHi1ma8wf8U3hV4M/s1600/DSC_1894.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpHkZgqA9cWqScf9XXfWQ4csuVw41fCTuwOttNdhevPDUi-_ABMnmrsqlFrr3YGmsUegNnaf9YBXOuHV8xZ0PWMjf-ZRrcC-2KQ9_LM89b2HXEtFOg1PEtvAtCQx6CHi1ma8wf8U3hV4M/s640/DSC_1894.JPG" width="580" /></a></div>
Le foto sono un gioco e le immagini dei vasetti son tristi, mica le volevate vedere, per caso?!<br />
(PoveraPazza)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-32116718522259603062013-10-25T07:30:00.000+02:002013-10-25T07:30:04.970+02:00saór di zucca e gamberi, da Venezia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNB-jZthz6WvdclJ_5mK2EEbYkitIw_PqlARFYwJpZn3oQ-NkieM_hzy-NzKz5mxoLzhIB0Yj2TgtiSQLKA5dnlz4dIq4sWDqsvYh_YPiRO-K9VQ8KjmXK-LCZ-4pAYHuwyZ_DorQhTPY/s1600/DSC_1318.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="478" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNB-jZthz6WvdclJ_5mK2EEbYkitIw_PqlARFYwJpZn3oQ-NkieM_hzy-NzKz5mxoLzhIB0Yj2TgtiSQLKA5dnlz4dIq4sWDqsvYh_YPiRO-K9VQ8KjmXK-LCZ-4pAYHuwyZ_DorQhTPY/s640/DSC_1318.JPG" width="640" /></a></div>
Le <a href="http://cookingbreakdown.blogspot.it/2013/10/facce-da-biennale.html" target="_blank">facce</a> ve le abbiamo mostrate.<br />
Di veneziano però vogliamo condividere anche un piccolo piatto, gustato all'<a href="http://www.osteriaortodeimori.com/" target="_blank">Orto dei Mori</a>. Oddio, questa è la nostra interpretazione senzasenza, ma non è venuta male. <br />
Ah, se andate all'osteria assicuratevi di avere un pastrano di ricambio. D'estate si mangia fuori, nel bellissimo campo, ma ora ci si rincantuccia in uno spazio piccolino e fin troppo aromatico. Siete avvisati.<br />
<br />
<u>Saor di zucca e gamberi</u><br />
<br />
<a name='more'></a>1 piccola zucca (la mia Red Kuri) da circa 800 g<br />
400g di code di mazzancolle private del carapace<br />
4 cipolle bianche medie<br />
una cucchiaiata di pinoli<br />
sale marino integrale, grosso<br />
olio extra vergine<br />
qualche bacca di mirto o ginepro<br />
1/2 bicchiere di aceto (il mio di mele)<br />
<br />
Affettare sottilmente le cipolle, farle appassire con un goccio d'olio in un grande tegame. Sfumarle con l'aceto, bagnarle con un mezzo bicchiere d'acqua, poco sale e qualche bacca di mirto (o di ginepro) e farle andare, coperte, fino a che non saranno molto morbide ma non sfatte.<br />
Nel frattempo mondare la zucca con tutta la fatica necessaria, eliminare i semi e tagliare a fette regolari, di media dimensione.<br />
Foderare di carta da forno una teglia e disporre le fette di zucca senza sovrapporle. Condire con un filo d'olio e poco sale e passarle in forno a 180° fino a che saranno tenere ma ancora consistenti.<br />
Saltare le mazzancolle in un wok con pochissimo olio.<br />
Quando le cipolle saranno pronte disporre a strati in una teglietta zucca e cipolle e in una seconda teglia mazzancolle e cipolle. Lasciar riposare per qualche ora almeno e servire tiepido.<br />
Tutto qui. Può essere un cicheto (tapa), un antipasto, un secondo. Dipende dalla quantità di cipolla che riuscirete a digerire in una sola volta.<br />
Il saor mangiato a Venezia aveva pezzi di zucca molto più piccini e presumibilmente fritti. Ma si sa, indulgere nei piaceri è peccato. <br />
<br />
(PoveraPazza)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-73291451233056221562013-10-24T23:22:00.001+02:002013-10-24T23:23:49.023+02:00facce da Biennale<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSCPngJfnxzBQrKQdO6wQjmGR5PwEEITpp55y_jaKAsElQThZPrjhytBlpvE_upgcSK3sZHwjRTk3ymyrQ_B7T3olObNNGvFZPxcli9eXM9_x10Kg_b_dICb9tZf0Xl0Dz2PttdELS-1U/s1600/DSC_1165.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="422" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSCPngJfnxzBQrKQdO6wQjmGR5PwEEITpp55y_jaKAsElQThZPrjhytBlpvE_upgcSK3sZHwjRTk3ymyrQ_B7T3olObNNGvFZPxcli9eXM9_x10Kg_b_dICb9tZf0Xl0Dz2PttdELS-1U/s640/DSC_1165.JPG" width="640" /></a></div>
Ci siamo andati. Anche quest'anno.<br />
Belle le storie del padiglione centrale, ai Giardini. Storie di irregolari e visionari. Jung.<br />
Il resto, misto. Come sempre.<br />
Ci chiedevamo però i biennalisti quando escono da lì dove si nascondono Per strada non se ne vedono. Forse avrannno luoghi di incontro segreto, forse vivono solo nelle gallerie e nei musei. Di certo non ne vedrete in gondoeta.<br />
Andateci, c'è tempo fino a metà novembre.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_5YTnRp3ob_FWbNJ0fnNdjYuQAEvrTOSqgOMPeQCiH0js8p1LOFFrz5MTMPxQyd7kUkIqGfZsiaHwcFv4c5PSZjwhPLGp2Hn2wqTLpcA67OUMfbJaxP5R1TxPrd6F4ZQeFR5XoMyY2r8/s1600/DSC_1164.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_5YTnRp3ob_FWbNJ0fnNdjYuQAEvrTOSqgOMPeQCiH0js8p1LOFFrz5MTMPxQyd7kUkIqGfZsiaHwcFv4c5PSZjwhPLGp2Hn2wqTLpcA67OUMfbJaxP5R1TxPrd6F4ZQeFR5XoMyY2r8/s640/DSC_1164.jpg" width="422" /></a></div>
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<br />
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<br />
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<br />
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<br />
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<br /></div>
(PoveraPazza)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-65192285679638073222013-10-04T00:36:00.000+02:002013-10-04T00:37:40.014+02:00amaranto e fichi per ProgettoMondo MLAL<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" height="422" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkLSAKqvMQ7kke6GXY7lfdbsti-TCOTEDAnnrFEATTvIeNsXAGWltG_eSYhh6SadR39jPo02mfQjqkPnwGukv3rJD0WGx6rO8MVDXUDr7J8leolazEtr9Prohu5a45d0j9RW7vmpY4QXU/s640/DSC_0831.JPG" width="640" /></div>
Anche quest'anno non mangiamo da soli e aderiamo alla raccolta lanciata da <a href="http://spilucchino.blogspot.it/2013/09/un-chicco-tira-laltrola-nuova-raccolta.html" target="_blank">Virginia </a>per aiutare ancora una volta <a href="http://www.progettomondomlal.org/home.php" target="_blank">ProgettoMondo MLAL</a> a finanziare progetti di cooperazione e sviluppo in America Latina ed Africa.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1C3vOJjEl-jfV2lMArMPVKpUNyBqVCuE73bDxvuBpfsgfHehNZoOrLMHqxr8FsAef6_ui7Ty_TpjBlmxdBmk6MsnzN4EpwinC0RVsqMc75mvDKNimo3w-NWFE0IAWuKpUwYaaGJpk71E/s1600/loghettocontest.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1C3vOJjEl-jfV2lMArMPVKpUNyBqVCuE73bDxvuBpfsgfHehNZoOrLMHqxr8FsAef6_ui7Ty_TpjBlmxdBmk6MsnzN4EpwinC0RVsqMc75mvDKNimo3w-NWFE0IAWuKpUwYaaGJpk71E/s1600/loghettocontest.jpg" /></a></div>
Lo scorso anno si parlava di pane, alimento così semplice ma tanto prezioso da non poter essere sprecato. Il tema attuale sono invece i cereali (veri e "pseudo").<br />
Oh, io avrei potuto pensare ad una ricetta con uno qualsiasi dei protagonisti ma ho scelto l'amaranto, vedi un po'. Uno pseudo cereale dalle spettacolori infiorescenze e dallae proprietà miracolose (vabbè, quasi). Visto che i guai non vengono mai soli, ne avevo parlato anche <a href="http://www.gastronomiamediterranea.com/2013/07/26/amaranto-non-e-solo-un-colore/" target="_blank">qui</a>. <br />
Bando alle futilità e passiamo alla ricetta.<br />
Di solito l'amaranto si lessa e poi lo si impiega come il couscous o il bulghur o la quinoa. Invece io l'ho cotto come fosse riso, insieme al condimento.<br />
<br />
<u>Amaranto e fichi</u>, quasi un risotto<br />
<br />
<a name='more'></a>per due persone<br />
<br />
160 g di amaranto<br />
un piccolo scalogno<br />
5 fichi medi o 4 grandi, maturi<br />
40 g di feta<br />
una manciatina di foglioline di menta<br />
olio extra vergine<br />
sale marino integrale<br />
pepe nero macinato al momento <br />
<br />
Controllare che l'amaranto non contenga impurità e sciacquarlo molto bene sotto l'acqua corrente. Tritare finemente lo scalogno e farlo appassire in pochissimo olio. Aggiungere l'amaranto fuori dal fuoco, mescolare ma non tostare. Coprire a filo di acqua bollente salata, aggiungendone se si dovesse asciugare durante la cottura.<br />
Sbucciare 3 fichi medi o 2 grandi e schiacciarli con una forchetta.<br />
Dopo una ventina di minuti aggiungerli all'amaranto e proseguire la cottura. A cinque minuti dal termine unire anche la feta sbriciolata con le mani e mescolare bene.<br />
Il "risotto" dovrebbe essere cotto in 25-30 minuti. I chicchi dell'amaranto non si disfano ma restano piacevolemente consistenti.<br />
Completare il piatto con i fichi rimasti, tagliati a spicchi e passati per qualche minuto in una padella antiaderente o in forno.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" height="422" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMu86hCal15R1dSS-5fDeqn_UeiKvNrAoTS6yjqRUK8PbsRGteFWTFiw6zUO5CS_F3DCb-NxCkVFoF_uZHBtkZw8YB4l3jSeSO29NZe4he0vwJaToJId8aFqUVdz2X2FBtd8Z5zeSqJwU/s640/DSC_0837.JPG" width="640" /> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Attenzione a non salare troppo l'acqua perchè la feta è un formaggio saporito.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Provate e farete il pieno di proteine vegetali di alta qualità</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHt26Tp7oH-xh_S7m_4KAsIAcVSkRBNBxnXZhDizFbpMs9iPD8iYYwdHZA4IKwI4HibHD4sjriUsi3Q6NVzSLlsoCo5yOEZyiMT2dkk4DK07khC7KwywlMq3Coe5RFcmBuxmdW25_K5VE/s1600/DSC_0831.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="422" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHt26Tp7oH-xh_S7m_4KAsIAcVSkRBNBxnXZhDizFbpMs9iPD8iYYwdHZA4IKwI4HibHD4sjriUsi3Q6NVzSLlsoCo5yOEZyiMT2dkk4DK07khC7KwywlMq3Coe5RFcmBuxmdW25_K5VE/s640/DSC_0831.JPG" width="640" /></a></div>
(PoveraPazza)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-81823342344763489292013-09-18T07:30:00.000+02:002013-09-18T07:30:01.883+02:00coccole mattutine, ricordando Lena<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9NDvd4or8rHIoeIJHDLiAxdKT1ISaB6yinka7DCoFzaBc5YKpnLVhYlUZIRf5xoAbQCzIKC5anYMMutBsV7NhA2JRS8B0tuCRFmI0r2PGIUfKJjrC8pDuaQD_lqeBZlRg9i1XMCE_eqQ/s1600/DSC_0771.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="466" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9NDvd4or8rHIoeIJHDLiAxdKT1ISaB6yinka7DCoFzaBc5YKpnLVhYlUZIRf5xoAbQCzIKC5anYMMutBsV7NhA2JRS8B0tuCRFmI0r2PGIUfKJjrC8pDuaQD_lqeBZlRg9i1XMCE_eqQ/s640/DSC_0771.JPG" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Alle attenzioni ci si abitua subito, si sa. A star bene ancora prima. Se poi attenzioni e star bene vogliono dire anche vacanza il processo è completo. Questa appena passata e mai abbastanza rimpianta, è stata una bella estate. Ce la siamo goduta (e meritata). Ed ora che è passata ci tocca rimediare, ricordando le cose belle che ci ha lasciato.<br />
Il delizioso cake che allieta le mie colazioni da quando son tornata, ad esempio, è un regalo di Lena, Eleni in realtà, la nostra <a href="http://www.althea-skopelos.gr/index.php?lang=en" target="_blank">meravigliosa padrona di casa a Skopelos</a>. Una persona così gentile ed accogliente da far quasi dimenticare la sua casa e la "sua" isola, entrambe magnifiche.<br />
Lena ci ha fatto trovare un sacco di leccornie preparate da lei: la torta per la colazione, ma anche la marmellata preparata da lei con le piccole prugne tipiche dell'isola, le olive, la torta al formaggio a forma di spirale, con al fillo fatta da lei e appena uscita dal forno. Un sogno, insomma. Un sogno.<br />
Mi ha dato la ricetta, che io ho un po' interpretato e che, dopo alcune prove, si avvicina all'originale. Si avvicina, perchè la sua era proprio meglio.<br />
Che nostalgia, mondiè.<br />
<br />
Ci provo, a darvi le mie dosi. Fatela, è molto semplice ma dura una settimana e non perde la fragranza e la morbidezza. Sempre che duri una settimana!<br />
<br />
<u>Cake morbido </u>(per uno stampo da cake di 20cm)<br />
<br />
4 uova, separate<br />
3 tazze da tè (non il cup - misura di capacità inglese - proprio le tazze da tè) di farina 00<br />
1 tazza da tè di zucchero<br />
1 tazza da tè di burro a cubetti<br />
mezza bustina di lievito per dolci <br />
un pizzicone di sale<br />
estratto naturale di vaniglia<br />
1 tazza da tè di latte<br />
1 tazza da tè di succo d'arancia<br />
la scorza di un'arancia non trattata, grattugiata<br />
<br />
Preriscaldare il forno a 180°.<br />
In una ciotola capiente sbattere con una frusta tuorli e zucchero, fino ad ottenere una crema chiara e spumosa. Sciogliere il burro ed unire al composto. Aggiungere, mescolando, farina e lievito setacciati insieme e scorza d'arancia. Bagnare con il latte, sempre mescolando. Aggiungere succo d'arancia, estratto di vaniglia e sale. Mescolare bene. In una seconda ciotola montare a neve gli albumi ed unirli al resto della crema delicatamente, mescolando dal basso verso l'alto per non smontarli.<br />
Imburrare lo stampo, versare la crema e livellare. Cuocere in forno già caldo per circa 40 minuti. Il cake rimarrà molto morbido e piacevolmente umido.<br />
Si potranno aggiungere, a piacere, uvette o, eliminando la scorza d'arancia, dei pezzetti di cioccolata. O ciò che volete voi, mantenendo la crema di base.<br />
<br />
Se devo tornare alla mia vita normale, preferisco farlo con dolcezza. Grazie a Lena le mie mattine sono più piacevoli.<br />
Grazie!<br />
(PoveraPazza)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-79035681231208217332013-09-03T22:04:00.001+02:002013-09-13T17:39:33.677+02:00à la grecque<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" height="422" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNb9bgeaxkmo3mAIOQ8MAmQXu4qYPGuL66QhlYVQPl7wvFYCs0qJ4dJsWK5SFkh-cUI-za6On1A4BCYPKSwDEO9IGJQ_8JENL9d7toljIaC9YWtj0eKAlUGuydtsk1-ab3CAllh222NAA/s640/DSC_0245_2.JPG" width="640" /> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Finite son finite queste vacanze. E ci volevano, e ce le siamo godute, e non abbiamo mosso un muscolo (se si escludono passeggiatine anda e rianda a spiaggia e pagine di libri voltate). Siamo stati in Grecia, nelle Sporadi, a Skopelos. Bella oltre ogni aspettativa. Un'isola che è un grande bosco di pini di Aleppo, che arrivano fin sul mare. E basta. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Tornando, appena un ε - preso piccolo a piacere - più creativi - ci siamo inventati questa frolla salata un po' greca. O forse solo estiva e mediterranea.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Qualche scatto e una piccola ricetta per dire: bentrovati, buona ripresa. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Dimenticavo una cosa importantissima: i pomodorini usati sono il frutto dell'azione di guerrilla gardening nella negletta aiuola di fronte all'ufficio. Piante che sono uno spettacolo. Molto molto orgogliosi del risultato, il prossimo anno tentiamo anche le zucchine. Ecco. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRjIDjI2Z-0RM1mWun4LGKSe6S4BgS8Q5hL3bzfLy8M1TEg-pFUMEWwW7k4ywsFETUwlp03f3XRVLUuPcbEWIm7cVpf7zH4tpXPaNd5DQgZ5v7v54u6IUiSDmQSCdOuHOQn_lnIuhEM1w/s1600/IMG_1978.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="478" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRjIDjI2Z-0RM1mWun4LGKSe6S4BgS8Q5hL3bzfLy8M1TEg-pFUMEWwW7k4ywsFETUwlp03f3XRVLUuPcbEWIm7cVpf7zH4tpXPaNd5DQgZ5v7v54u6IUiSDmQSCdOuHOQn_lnIuhEM1w/s640/IMG_1978.JPG" width="640" /></a><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAFIU5dO87CoKXV7s1OjAJrd6I3r-JQcUMtZ6UK98O85SSHkt9R35lepi18kqD9M8uxRPCDX_qpdfZoU0GWJKdwtQD1CNCrRqMsDyA9RUoLYAQwh9BYg3C4UXUmHKpD3jy3RXfVnxIYv4/s640/IMG_1990.jpg" width="478" /> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Per una teglia da forno di dimensioni standard (basterà per 6 persone):</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
300g di buona farina 00</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
1 cucchiaino di sale fino</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
due tuorli</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
100g olio extravergine di oliva</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
due cucchiai di acqua</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
la buccia grattugiata di mezzo limone bio </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
200g di feta</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
400-500 g di pomodorini maturi</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
150g di patè di olive nere </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEje7OT5It9ZGAQToxZwMsxos_xQ0JB85UUrr7huVBFXEryKK3QkVn-XmBUEX8SqRxZB58LxNbujr38i8sbIsN_TAqfsZ2treVhg-ZWZ7d3fChdju_m73_aFpkiqMpelsHTv4j9m0gGyO8g/s1600/DSC_0248_2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="462" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEje7OT5It9ZGAQToxZwMsxos_xQ0JB85UUrr7huVBFXEryKK3QkVn-XmBUEX8SqRxZB58LxNbujr38i8sbIsN_TAqfsZ2treVhg-ZWZ7d3fChdju_m73_aFpkiqMpelsHTv4j9m0gGyO8g/s640/DSC_0248_2.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
<a name='more'></a> In una ciotola capiente emulsionare con una frusta i tuorli, l'olio e l'acqua. Lavorate per qualche minuto fino ad ottenere una specie di crema abbastanza liquida ma consistente. Unire la farina setacciata con il sale ed il limone. Lavorare brevemente gli ingredienti fino ad ottenere una pasta liscia. Formare la palla, coprire di pellicola e passare in frigorifero per trenta minuti almeno.<br />
Foderare la teglia di carta da forno, riprendere la pasta e stenderla non troppo sottile. Rialzare appena i bordi, dando una qualche forma vezzosa, se siete bravi e pazienti.<br />
Spalmare il patè di olive sul fondo, spezzettare la feta e fare uno strato sopra le olive. Tagliare a metà i pomodorini e sistemarli come ultimo e definitivo ingrediente. Salare leggermente. Infornare a 180° per 60-65 minuti. Servire tiepida o (meglio) a temperatura ambiente con un'insalata leggera. A quadretti può diventare parte di una cena di mezze, mia nuova e perdurante mania.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOd5GwCDPh4dj8SAW46KrX6FqeOnyUY1o022sRMV49073Gp7ChnrRRZbLGf77rHZf7SuhDhkKZwV449J58VSlaW11t9f4unHYQErYnf2bKrqMXMRINSFe5GhZUWToOOohyfPnLWxjBdjc/s1600/DSC_0239.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="396" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOd5GwCDPh4dj8SAW46KrX6FqeOnyUY1o022sRMV49073Gp7ChnrRRZbLGf77rHZf7SuhDhkKZwV449J58VSlaW11t9f4unHYQErYnf2bKrqMXMRINSFe5GhZUWToOOohyfPnLWxjBdjc/s640/DSC_0239.jpg" width="640" /></a></div>
ps: le foto delle cibarie son fatte con il nuovo giocattolo. Si vede? Ne ho ancora di strada da fare. Per lo styling non ho pazienza nè inclinazione, dunque accontentatevi di cosa riesco a produrre così.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimPhV_9VaBvtzdXXfYkCWbQdTAF8lWvsOHiQ8qDilkUnMsYXFoogkLjVmKJkRGvE6RXVUFoP-Ljj6kSfSYMFuVBTdj5zK0KYQMpD569qREsB746ce2fizz7_6kNADQ1JnCjNmcEkdgVkI/s1600/IMG_2007.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimPhV_9VaBvtzdXXfYkCWbQdTAF8lWvsOHiQ8qDilkUnMsYXFoogkLjVmKJkRGvE6RXVUFoP-Ljj6kSfSYMFuVBTdj5zK0KYQMpD569qREsB746ce2fizz7_6kNADQ1JnCjNmcEkdgVkI/s640/IMG_2007.jpg" width="478" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2M1B-X_V1muKtAL6TeNDZUMlbly4a4CJu__xLv4oWN4o9NRa1s1bUfSH3YoAE3Jw6qxRcXG-aEVUPcWYLyro8h7uQ652Rgmm-HkzwFOsLHgNJQBmqMpyn5yLXb-gvwkABf90-q_P0qV8/s1600/IMG_2010.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2M1B-X_V1muKtAL6TeNDZUMlbly4a4CJu__xLv4oWN4o9NRa1s1bUfSH3YoAE3Jw6qxRcXG-aEVUPcWYLyro8h7uQ652Rgmm-HkzwFOsLHgNJQBmqMpyn5yLXb-gvwkABf90-q_P0qV8/s640/IMG_2010.jpg" width="476" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjLBMLfrJnPbzbGw9NSyRD_R-3znI0W6X27vihv5_FQGhDhUssfU6__rLvdFX8VgPb_2OZYLluZdfWxGZ0pvoSlyRj-AdjWbi8eHROcsFzBW1tAZoUUtXdOpjqVlTcHBySuMt8IJUpbt0/s1600/IMG_2038.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="478" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjLBMLfrJnPbzbGw9NSyRD_R-3znI0W6X27vihv5_FQGhDhUssfU6__rLvdFX8VgPb_2OZYLluZdfWxGZ0pvoSlyRj-AdjWbi8eHROcsFzBW1tAZoUUtXdOpjqVlTcHBySuMt8IJUpbt0/s640/IMG_2038.JPG" width="640" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi99K1tDmLcJiSqhDp-SGnmG_edd_IMNIXwz5heub9TFSomhXYmb1Io7K7MYx82R94wJ7G6y9BnkUR6F0mBEleqz6s5Jq7ieOYdVWW2xOiv5sLTemrrzgAXGM-7j0fCBrNC0_H3nKnzYqs/s1600/IMG_1993.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="478" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi99K1tDmLcJiSqhDp-SGnmG_edd_IMNIXwz5heub9TFSomhXYmb1Io7K7MYx82R94wJ7G6y9BnkUR6F0mBEleqz6s5Jq7ieOYdVWW2xOiv5sLTemrrzgAXGM-7j0fCBrNC0_H3nKnzYqs/s640/IMG_1993.JPG" width="640" /></a></div>
(PoveraPazza)<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-42157656363333142222013-08-07T15:24:00.000+02:002013-08-07T15:24:08.613+02:00Salicornia o asparago di mare? Succulenta di nome e di fatto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsE0b0hLZ8eyEslxz_hQgnOA4141vtL5OW3oGYE0EMKbY0DowrbH6xWszV_sYZGOeRUkl5qwRAnXPB4G8b3VWzm9NTkFIjSDYGClWjr-NGmpLk8D19Ux-84RhvtTpdLas2Ep6WUBiLVQ0/s1600/DSCF0844.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="420" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsE0b0hLZ8eyEslxz_hQgnOA4141vtL5OW3oGYE0EMKbY0DowrbH6xWszV_sYZGOeRUkl5qwRAnXPB4G8b3VWzm9NTkFIjSDYGClWjr-NGmpLk8D19Ux-84RhvtTpdLas2Ep6WUBiLVQ0/s640/DSCF0844.JPG" width="640" /></a></div>
La salicornia è una succulenta. Una di quelle piante con le foglie cicciotte e ricche d'acqua. L'aloe è una succulenta, come il finocchio marino, il fico degli ottentotti, l'agave.<br />
Sono carine, le succulente. Molte fanno pure bene.<br />
La slicornia, poi, è buona.<br />
Questa insalatuccia, ad esempio, si avvia a diventare il cavallo di battaglia della collezione primavera-estate 2013. Se volete provarla vi dovete sbrigare. La stagione della salicornia è breve.<br />
<br />
<u>Insalata aromatica di salicornia</u><br />
<br />
3 patate medie<br />
200g di salicornia<br />
200g di gamberi, sgusciati<br />
5-6 pomodorini <br />
1 limone non trattato<br />
5 cm di radice di zenzero<br />
olio extravergine<br />
sale di Maldon<br />
<br />
Lessare le patate con la buccia in acqua leggermente salata. Lasciarle al dente.<br />
Raffreddarle subito in acqua fredda e tagliarle a dadi.<br />
Grattugiare finemente lo zenzero, grattugiare la buccia del limone e poi spremerne il succo. <br />
Sbollentare la salicornia in acqua non salata per tre minuti se molto tenera oppure per una decina di minuti se più coriacea. Raffreddare subito in acqua corrente e passare velocemente in acqua ben fredda. Se è sufficientemente tenera basta dividere i vari rametti, se invece è più coriacea sfilare la parte verde dall'anima fibrosa come se si sfilasse una calza. Scolare e unire alle patate a dadini. Tagliare a pezzetti i pomodorini.<br />
Sgusciare i gamberi, eliminare il budellino e tagliarli a metà o in tre pezzi. Saltarli con una lacrima d'olio. Unirli alle verdure.<br />
Preparare il condimento con succo di limone, olio extravergine, zenzero e buccia di limone, sale di Maldon. Condire e servire tiepido o freddo.<br />
Ecco, poi mi direte se vi è piaciuta, che qui strappa sempre un sorriso di approvazione.<br />
(PoveraPazza)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-85115313327432758352013-07-04T11:26:00.001+02:002013-07-04T11:27:41.631+02:00a grande richiesta: tortine olio d'oliva e farro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" height="478" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNq8UaegveKTd3bCMSyaTZxK4rkj-A5SlROQ0px-WY7uXbjq9QaE9hdLDXqLrxOBroKtTv1nCpK2-SQv3WhE6Jgdd5t15js4f7-C0BYBmeocOA9BURrKeTHVZXg7mGDsfGEFoRFEjDMV4/s640/2013-07-02+21.08.12.jpg" width="640" /></div>
<br />
Non avevo intenzione di pubblicare la ricetta di queste - ennesime - tortine da colazione (unico alimento che cuocio da un po' di tempo a questa parte).<br />
Però me l'hanno chiesta e io, ligiamente, la scrivo.<br />
Celebriamo anche l'ultima foto brutta del blog. O meglio, l'ultima foto fatta con la mia fedele vecchia macchinetta bridge che mi è stata fedele per lunghi anni. Da domani - forse - si cambia. Il regaletto reflex digitale è giunto or ora. Prevedo di romperla ancor prima di metterla in funzione. Sono così maldestra con le cose che sembrano delicate.<br />
<br />
Intanto:<br />
<br />
<u> Tortine olio d'oliva e farro</u><br />
<a name='more'></a>per due stampi da 6 muffin (odio la parola e uso "tortine" volutamente) <br />
<br />
190g farina di farro<br />
80 g olio d'oliva (io extravergine perchè non ne ho altri)<br />
un pizzicone di sale<br />
da 80 a 100 g di zucchero semolato (dipende dall'acidità della frutta che si vuole aggiungere)<br />
2 uova<br />
80 g yogurt bianco intero non dolcificato<br />
un cucchiaio di lievito chimico<br />
qualche goccia di essenza naturale di vaniglia o i semini raschiati da un baccello<br />
buccia di limone grattugiata finemente<br />
80-100 g di frutta a scelta<br />
<br />
--<br />
Preriscaldare il forno a 180°. In una ciotola capiente mescolare con una frusta zucchero e olio, fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Aggiungere un uovo alla volta incorporandolo con attenzione. Procedere nello stesso modo con yogurt e vaniglia.<br />
In una seconda ciotola setacciare farina, sale, lievito e buccia di limone.<br />
Versare i componenti liquidi in quelli secchi e mescolare bene. Tagliare la frutta (albicocche sode, pesche non troppo succose) o lasciare interi i frutti di bosco ( mirtilli, lamponi, ribes) , infarinarla leggermente e unirla alla pastella. <br />
Foderare gli stampini con un pirottino di carta o imburrare/infarinare e riempirli per 3/4.<br />
Cuocere in forno già caldo per 25-30 minuti o fino a doratura.<br />
As simple as that. Eterei.<br />
<br />
(PoveraPazza)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-9754325629093669372013-06-27T22:01:00.000+02:002013-06-27T22:01:01.135+02:00il piano "tovaglia inamidata" e la cena come in Cina<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLsWMNbGx9ELI8mm6Xqwjz5opfG7WXSqinjjSEHk8jesSFrv9TVU3od9vznDIuzwT6kXzj32na0W8F3E5e1JFo9YIjwOCPcYbHjFrkwjwR06kR1vKu0MU7112z2AijFFA_AmxlHM0sGEY/s640/IMG_3395.jpg" width="640" /> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Qualche tempo fa ho letto un articolo che raccontava dello sforzo che il governo cinese stava tentando per rilanciare l'immagine della cucina nazionale, sia in patria che - soprattutto all'estero: il piano Tovaglia Inamidata. Come tutti sanno la Cina ha tradizioni millenarie anche in ambito gastronomico, soffocate dallo strapotere del cibo liofilizzato precotto surgelato prodotto quasi tutto nella regione dello Zheijang, regione che confina con la municipalità di Shangai, sulla costa orientale ed esportato in tutto in mondo.<br />
<br />
Il primo ministro Li Keqiang ha dichiarato guerra alla trattoria a poco prezzo, uguale in tutto il mondo, per tentare un rilancio della raffinatissima cucina imperiale. Vero è che ormai da tempo anche il mercato interno ha subito un cambiamento epocale: un benessere generalizzato crea il bisogno di luoghi di svago diversi da quelli popolari che siamo abituati ad immaginare. Da qui il sogno di ristrutturare i vecchi ristoranti come vuole la nuova moda, dotandoli soprattutto di cuochi capaci di finire sulla mitica Guida Michelin.<br />
<br />
Ho la prova provata che mangiare bene (molto bene) cinese si può.<br />
Per esempio un'insalata di anatra aromatica servita in foglia di lattuga, una particolarissima zuppa di cetrioli di mare o ancora un'insalata di vezzosi funghi ricciuti e molto eleganti con semi di sesamo, insieme ai più classici shao mai di verdure.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHpc4YhW2IZjEy2DsuQ_jjn93UCmuEYwcardbH6z2NS5v_2XtrwSgKuXmjNM7gBRMuBXvHMf5clte6cPQm-PlmxGJDIqNykkBHqhTtqzc7t1P0S1C7RlLX3o7Hj1CXgJwzU0eZAjhDebg/s912/PIATTI+003.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHpc4YhW2IZjEy2DsuQ_jjn93UCmuEYwcardbH6z2NS5v_2XtrwSgKuXmjNM7gBRMuBXvHMf5clte6cPQm-PlmxGJDIqNykkBHqhTtqzc7t1P0S1C7RlLX3o7Hj1CXgJwzU0eZAjhDebg/s640/PIATTI+003.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJoRTGq8wRoVLb-z1c7-yrTvUrgTQEl1wn86jpa6H4nvfTkKhs-7X7O4jjq-1fL-xHHi__U_q0cQN3qn6OqfkwKZ4VuE84MOWao3eIFTTd_-iEcKAbNQ-Bsob1VXZiNw3OpYqKYwxPYuQ/s912/IMG_3622.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="402" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJoRTGq8wRoVLb-z1c7-yrTvUrgTQEl1wn86jpa6H4nvfTkKhs-7X7O4jjq-1fL-xHHi__U_q0cQN3qn6OqfkwKZ4VuE84MOWao3eIFTTd_-iEcKAbNQ-Bsob1VXZiNw3OpYqKYwxPYuQ/s640/IMG_3622.jpg" width="640" /></a></div>
Lo <span style="font-family: times new roman, serif; font-size: medium;">Shui Zu di manzo non l'ho assaggiato per la ben nota scarsa propensione al consumo di carni rosse, ma ho invece fatto man bassa del MERAVIGLIOSO mapo tofu: dadini di tofu piccantissimi e morbidissimi. Mi hanno spiegato che la morbidezza deriva soprattutto dalla cottura ad altissima temperatura: il mio tofu tristarello (pur biologico) non pare neppure lo stesso alimento.</span><br />
<span style="font-family: times new roman, serif; font-size: medium;">Una cena come in Cina che ha aperto uno spiraglio su un mondo ancora tutto da esplorare e che ci ha lasciato una curiosità : ma quali sono i dolci tradizionali? Certamente non l'ubiquo gelato fritto.</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4ykIJoih7O0NEsFkO991LWfagTFpHJTWeeQJs2w09hVpT2ab4OUAFQbMWwgwgjQT3YL47MSzFTnmgEtk8ea147Ovh1VeriKGI1bEDWLCxNmaV_1h56JEgpA3VQBJ7AWbN0QFG-O7VLmA/s640/IMG_3697.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4ykIJoih7O0NEsFkO991LWfagTFpHJTWeeQJs2w09hVpT2ab4OUAFQbMWwgwgjQT3YL47MSzFTnmgEtk8ea147Ovh1VeriKGI1bEDWLCxNmaV_1h56JEgpA3VQBJ7AWbN0QFG-O7VLmA/s640/IMG_3697.jpg" width="416" /></a></div>
<br />
<a href="http://www.bon-wei.it/" target="_blank">Bon Wei, Milano.</a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-456389318289476832013-06-07T16:51:00.001+02:002013-06-07T16:51:57.596+02:00senzasenza ma con sorpresa <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimPGyWHfuNyoMkPxHAEM2shwSgqfZBwGLXc-oOUtmSQEGpoSknl2Sfwt0WttmvPXARWu55xmWkrM10ycWwyT-qh4jAMS-VU61rRmuaRp4FhipzWtkYg_mvqVz1yQUESYdKXltz8PeNfb8/s1600/DSCF0819.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimPGyWHfuNyoMkPxHAEM2shwSgqfZBwGLXc-oOUtmSQEGpoSknl2Sfwt0WttmvPXARWu55xmWkrM10ycWwyT-qh4jAMS-VU61rRmuaRp4FhipzWtkYg_mvqVz1yQUESYdKXltz8PeNfb8/s640/DSCF0819.JPG" width="640" /></a></div>
Volevo rassicurare le schiere di lettori del blogghettino. Vi sentite orfani delle succulente ricette che sono solita pubblicare, infarcite di arguti commenti e di leggiadre condivisioni dei miei pensieri più intimi?<br />
Ebbene, cari lettori, non siate tristi. Non cucino. Non ne ho il tempo nè, a dire il vero, l'inclinazione negli ultimi tempi. Mi pare che mi abbiano rubato le notti e le giornate già non erano mie da tempo.<br />
L'unica promessa fatta a me stessa che sto, con fatica, mantenendo è: trattarsi bene appena svegli.<br />
Allora un piccola routine dei cinque tibetani e un dolcino non industriale per colazione. Poco dolcino, ma non sottilizziamo.<br />
<br />
<u>Tortine al sambuco e semi di papavero</u><br />
<u><a name='more'></a></u>per dodici tortine:<br />
<br />
200g farina 0<br />
un pizzicone di sale<br />
1 bustina di lievito chimico<br />
50g burro <br />
2 cucchiai semi di papavero<br />
5 cucchiai <a href="http://cookingbreakdown.blogspot.it/2013/05/sambuco-malgre-tout.html" target="_blank">sciroppo di sambuco</a> oppure 4 cucchiai di zucchero <br />
1 uovo, bio<br />
la buccia grattugiata di 2 limoni<br />
175ml latte<br />
<br />
Accendere il forno e portare a 180°. In una ciotola mescolare gli ingredienti secchi setacciati insieme: farina, sale, lievito (e zucchero se si usa).<br />
A parte mescolare il burro fuso e raffreddato con l'uovo leggermente battuto, il latte e lo sciroppo di sambuco. Unire gli ingredienti liquidi a quelli secchi, mescolando con attenzione e poi aggiungere i semi di papavero e la buccia di limone, incorporando bene.<br />
Imburrare (o foderare con i pirottini di carta) due stampi da piccoli maffin da 6 , riempirli a due terzi con il composto e cuocere in forno a 180° per 25 minuti o fino a doratura.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitQcPjZiM0bXLj5PfrhgaukYAnXNzTJ46MMBrlu5ci3GTSsRoEnGReaOMCBLe57aVCYSg2X8e555LO47U_HWCYjGzaSCA0AgWPQ_E7AbZQar5eMe5jIaJlLTLGTBxETXiCrKeyc3rIW-s/s1600/DSCF0821.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitQcPjZiM0bXLj5PfrhgaukYAnXNzTJ46MMBrlu5ci3GTSsRoEnGReaOMCBLe57aVCYSg2X8e555LO47U_HWCYjGzaSCA0AgWPQ_E7AbZQar5eMe5jIaJlLTLGTBxETXiCrKeyc3rIW-s/s640/DSCF0821.JPG" width="504" /></a></div>
Sono molto leggeri e il lieve sentore di sambuco li rende interessanti. Senzasenza ma con personalità.<br />
E poi non dite che mangio (solo) cose tristi.<br />
(PoveraPazza)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-55143444056766205422013-05-30T22:11:00.000+02:002013-05-30T22:11:46.356+02:00sambuco, malgrè tout<br />
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<img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdJW9rdEloH8zDxic6AVEztfRV2DmzRL8gTU7GaOhimtfSzS9w3VovZmzKvCfkOW3mYi-aY7zUK3UCRWaTzoTf8sTh104_DAG6-gzQ3WKj3USUJE07ESATB5FmeKcC8Vhc8tCfPb8JDRs/s640/DSCF0805.JPG" width="640" /></div>
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<br /></div>
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Le piante sono pertinaci; passano attraverso tempeste, siccità, cavallette e cercano di sopravvivere. Certo, loro hanno le radici e noi, poveri umani, siamo preda dei marosi e facciamo un sacco di storie per un grado in più o un governo in meno.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Dovremmo imparare dalle piante che, poco o tanto, fioriscono sempre.</div>
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<br /></div>
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Questo beverino qui avevo in animo di produrlo già dalla scorsa estate. A Rovereto ce lo servirono a colazione e da allora è stata spasmodica attesa della fioritura del sambuco.</div>
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<br /></div>
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Ecco il mio primo</div>
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<a name='more'></a><u>Sciroppo di fiori di sambuco</u><br />
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<br /></div>
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per due litri di sciroppo:</div>
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<br /></div>
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10 infiorescenze, se possibile raccolte lontano dallo spartitraffico della superstrada</div>
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4 limoni bio</div>
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1,5 kg zucchero semolato</div>
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1 l acqua</div>
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180 g aceto di mele</div>
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<br /></div>
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Pulire le infiorescenze senza lavarle. tagliare il gambo alla base del fiore e controllare che non ci siano formiche o altri animaletti. Gustosi, per carità, ma forse inadatti allo scopo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Lavare anche i limoni e tagliarli a fette.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
In un recipiente di vetro che si possa chiudere o, in mancanza, in una pentola a pressione (cosi si chiude ermeticamente) fare uno strato di fette di limone ed un secondo di fiori. Coprire con il litro d'acqua, avendo cura di schiacciare bene i fiori in modo che siano completamente immersi nel liquido.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Tappare il contenitore scelto e dimenticarselo per 48 ore. Facesse caldo ne basterebbero 36.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Trascorso il tempo indicato filtrare attraverso un tovagliolo pulito, cercando di estrarre quanto più succo possibile da limoni e fiori macerati. Si otterrà un'acquetta giallina e torbida.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Porre sul fuoco dolce l'acquetta medesima con lo zucchero. Una volta sciolto lo zucchero aggiungere anche l'aceto di mele e fare bollire qualche minuto per addensare (un minimo).</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nel frattempo lavare benissimo due bottiglie con tappo ermetico e asciugarle bene.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Travasare lo sciroppo, ancora caldissimo, aiutandosi con un imbuto.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Chiudere e conservare al buio.</div>
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<br /></div>
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Quest'estate farò anche la marmellata, con le bacche nate dai fiori superstiti. </div>
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<br /></div>
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(PoveraPazza), aspettando che il caldo e la sete si meritino un lusso come questo.</div>
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<br />
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<img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilGSz26P2VeTMYZkbTnev2PjrSL4de5uhJtWROhC3Rb84QXew-AtjBgahy0whqLACwn_gsQeYqdoMNqjVq0hSKb1Je5jn3uYBu1A8AmSlJd9NftOA80cpnjrx2woWrECEoBlqasiJrSCY/s640/DSCF0800.JPG" width="466" /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-27723096209792910762013-05-23T21:17:00.004+02:002013-05-23T21:17:51.564+02:00cialde -un altro modo di preparare la bieta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;">
<img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMaMnLdknzD0QidbwEczGRMIr5MwlsMoIIScKnMk_jJ4Zep_D4yCUEJ6U60aE2t6Nx8z_RCiTWNvkH571AdAPNFkdRhjHEGy-YrJqqRi_RJKTgaFmqCJ8g3r_ddXZoqFq1o0Qx00ptv08/s640/DSCF0743.JPG" width="480" /> </div>
<br />
<br />
Riflessione sul blogghettino: ormai ha preso una deriva quasi esclusivamente vegetariana.<br />
Sarà che qui non si cucina niente di "finto" o dedicato alla pubblicazione. Qui si cucina per sè e ciò che si cucina si pubblica. Capita raramente che si cucini qualcosa di animale e in genere avviene quando ci sono ospiti di riguardo. Gli ospiti amici, quelli di casa, son trattati come pezze da piedi e nutriti a biada e fieno. Sempre che ci siano, gli ospiti. Che se uno lavora fino alle ore canoniche poi ospiti non ne può avere.<br />
Cambierà. Per ora vi toccano le<br />
<br />
<u>Cialde di bieta da costa</u><br />
<br />
600g bieta da costa<br />
1 uovo<br />
2 fette di pane casereccio (il mio autoprodotto e a lievitazione naturale)<br />
50 g formaggio a pasta dura, il mio di capra<br />
un cucchiano di spezie a scelta (le mie <a href="http://www.nomu.co.za/" target="_blank">NoMU </a>, African Rub)<br />
due bicchieri di latte<br />
sale<br />
olio d'oliva<br />
<br />
Portare il forno a 180°.<br />
Ammollare il pane nel latte tiepido. <br />
Mondare la bieta, separando le coste dalle foglie. Lavare bene, benissimo anzi.<br />
Cuocere separatamente coste e foglie, senza aggiungere altra acqua oltre quella rimasta dal lavaggio.<br />
Scolare entrambi e far raffreddare quel tanto che permetta di strizzare la verdura con le mani. Strizzare bene, elimanando la maggiore quantità di acqua possibile.<br />
Strizzare anche il pane. Trasferire il pane in un mixer e tritare grossolanamente.<br />
Tritare a coltello la verdura. In una grossa ciotola mescolare verdura, pane, uovo battuto, formaggio grattugiato, spezie e poco sale.<br />
Rivestire il fondo di una teglia di carta da forno, ungere con una lacrima d'olio.<br />
Trasferire il composto in strato sottile. Cuocere in forno caldo per una trentina di minuti.<br />
Lasciare raffreddare e tagliare a fette regolari.<br />
Le cialde sono una schiscetta perfetta, con o senza insalata di contorno.<br />
<br />
(PoveraPazza) <br />
<br />
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</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsIcZEnGLt_vZ_pAvAp9Gxw-Se3KpAn3QwARW5gJoWAARToFSb-n2bpiB9yekH4VnvGsQrKLa0KDcsCd9eZPXV9i5E5EhGHc4F0KwWKla3DOHJygGqN_du_AL8NIdblDiwrRA330ii3ys/s1600/DSCF0727.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="432" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsIcZEnGLt_vZ_pAvAp9Gxw-Se3KpAn3QwARW5gJoWAARToFSb-n2bpiB9yekH4VnvGsQrKLa0KDcsCd9eZPXV9i5E5EhGHc4F0KwWKla3DOHJygGqN_du_AL8NIdblDiwrRA330ii3ys/s640/DSCF0727.JPG" width="640" /></a></div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-11138607061336242012013-05-21T22:06:00.000+02:002013-05-21T22:06:16.345+02:00la crema con l'avocado intorno <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" height="558" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju2vAHWDQdpyp6nRSm15kyNDOq6vcRXUFDZQcWc2wllFaqygBOx8C-hJabOTOU7Hmj2UwgffzZmhmPIJq69Z_-PkKEca39Xw4WF1WCWZ3Uq4wUPIq3gO7kqHdzE4jVNmBpo1GEOT-aZL4/s640/DSCF0718.JPG" width="640" /> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
No, non è il guacamole. D'altra parte il guacamole è roba estiva, almeno nel mio immaginario, e qui di estate non c'è manco il minimo presagio.</div>
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Sono con la magliettina di mohair, il calzino e il termosifone acceso. Vorrei fortemente un cielo azzurro e una manica corta. Ma niente.</div>
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Fortuna che mi son fatta questo spread che è buono, ma davvero. Non voglio essere esterofila ma uno spread è uno spread. Oddio, ora mi è sovvenuto che spread ormai in Italia non vuol più dire <i>roba morbida che si spalma su pane buono</i> <i>ma differenziale tra due titoli della stessa natura </i>di cui uno sfigato e italiano e uno forte e tedesco.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Dicevo: crema spalmabile non ha la stessa pregnanza di spread. E dunque questo è uno:</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
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<u>Spread con avocado e ceci</u></div>
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<br /></div>
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2 avocado maturi, a cubetti</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
il succo di un limone</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
un barattolo di ceci (di buona qualità) già cotti</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
un cucchiaino di senape</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
sale</div>
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Piment d'Espelette</div>
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coriandolo fresco tritato o meglio tagliato con le forbici</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
volendo, un pezzettino di cipolla rossa tritata</div>
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<br /></div>
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In dieci minuti si ottiene una crema deliziosa da spalmare sul pane o sulle fette d'orzo finniche. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Schiacciare con la forchetta l'avocado bagnato con il succo di limone (così non annerisce), unire i ceci passati al minipimer e tutti gli altri ingredienti. Finire con il coriandolo tritato.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Se avanza conservare in un barattolo ben chiuso in frigo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Naturalmente se avete ceci secchi e cotti da voi, meglio! </div>
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<br /></div>
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(PoveraPazza)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-32298840478100212332013-05-16T23:15:00.000+02:002013-05-16T23:15:07.134+02:00asparagi arrostiti e altre cose<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWdTGitgigKfTbTXPiCQ9ZSs8PpcVL5X8ueIzZcJhojyCnSwT5XUIICdCTqK8IV-m22uhJL_mXhWBjZIIFUMLdBo5hKPsd6jXQlse8b24c5JQfFGX0hJDd1w7vxNAOtoPjegUxqDX0-Ro/s640/DSCF0679.JPG" width="480" /> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Due righe, e di corsa, per mettere il mondo a parte di una mia recente scoperta: l'asparago si può arrostire. Che si potesse bollire, cuocere a vapore e persino grigliare mi era noto. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Ma passato al forno, crudo, no, non immaginavo si potesse.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Invece sì. E sa più di asparago, vi avviso.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Così, in una serata piovosa e tra uno sternuto e l'altro, ho preparato una cena vegetariana (che novità) replicabile con molteplici variazioni possibili.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Per due persone:</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
un mazzetto di asparagi da 500g</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
3 patate novelle medie</div>
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fleur de sel</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
poco olio d'oliva</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
il succo di mezza arancia</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
un cucchiaio abbondante di senape</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Lavare le patate senza sbucciarle (le mie novelle e bio, come gli asparagi) e tagliarle a pezzettoni. Condirle con poco olio e pochissimo sale. Disporle in una teglia foderata di carta da forno e cuocerle a 180° per 15 minuti.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nel frattempo mondare gli asparagi, tagliando il gambo nel punto in cui si spaccherebbe naturalmente. Se non sono legnosi non occorre neppure sbucciarli con il pelapatate. Io li ho lasciati integri.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Condire gli asparagi con poco olio e sale e poggiarli sulle patate. Avevo del tofu di ottima qualità ed ho aggiunto pure quello, a cubetti.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Passare in forno per 15 minuti o fino a che gli asparagi non siano teneri ma non raggrinziti.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Condire con una salsina ottenuta emulsionando la <a href="http://cookingbreakdown.blogspot.it/2013/01/fate-la-vostra-senape-in-tre-minuti-tre.html" target="_blank">senape</a> (nel mio caso preparata maison) con il succo d'arancia.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Volendo si può servire tiepida o fredda, come insalata. Stasera il piatto fumante ci stava tutto.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
(PoveraPazza)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-185534017958521705.post-31952012462208840982013-05-08T22:19:00.002+02:002013-05-08T22:19:47.869+02:00di frico, Udine e amici<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5-3ueIvUdyBnTKzbAVFCyHXmnVbSTrARNb_2nARO85jRh-lJJlkHO7O3-e_hBoklLdUdeBoVxOILS3KnbkrF3kWtY8iKdaJMd1SSYKB3VX56imG1WhVNcIHfyaKqAosm1209C0oiUSso/s1600/2013-05-05+02.17.55.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5-3ueIvUdyBnTKzbAVFCyHXmnVbSTrARNb_2nARO85jRh-lJJlkHO7O3-e_hBoklLdUdeBoVxOILS3KnbkrF3kWtY8iKdaJMd1SSYKB3VX56imG1WhVNcIHfyaKqAosm1209C0oiUSso/s640/2013-05-05+02.17.55.jpg" width="480" /></a></div>
Ecco, il Friuli mi mancava da un po'.<br />
Un posto che è stato casa per molti anni e che da molti anni non si pratica meriterebbe più di un fine settimana. L'importante è ri-cominciare.<br />
Luogo ignoto ai più, esotico e di frontiera come e più della vicina Slovenia, il Friuli è un bel posto. Ci si vive bene, ci si invecchia ancora meglio.<br />
La piciule patrie.<br />
Andateci, ci sono belle cittadine, c'è la montagna, il mare e una magnifica collina.<br />
E poi, certo, il frico.<br />
<br />
Piatto povero, come moltissimi della cucina tradizionale, il frico è formaggio avanzato cotto in padella. Con o senza patate, con o senza cipolle.<br />
Gli avanzi di Montasio e Latteria (strissulis) sono fatti fondere in una padella di ghisa o antiaderente a fondo spesso, con l'aggiunta di patate bollite e schiacciate o così, nature.<br />
A metà cottura si elimina un pò del grasso rilasciato dal formaggio e si gira la "frittata" procedendo a dorare anche l'altro lato.<br />
Si serve (caldo - altrimenti è mortale) con fettine di polenta grigliata e <a href="http://guide.supereva.it/degustazione_vini/interventi/2011/02/refosco-un-autoctono-davvero-%E2%80%9Cdoc%E2%80%9D." target="_blank">Refosco</a>. Tanto Refosco.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-9CAkNiXiA4Z_KSpdtx6wOzSgXTH604ClPc2HEX9Cek13F1gPST_HY4G4gJU6aTTzUVF3tlc90vdQHHqMGkC0QJe-YnrVleJii1BOLhWU5c0AFtkN5FakQyBKKT-c7Pm7tgAxHst6RJE/s1600/2013-05-06+10.35.04.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-9CAkNiXiA4Z_KSpdtx6wOzSgXTH604ClPc2HEX9Cek13F1gPST_HY4G4gJU6aTTzUVF3tlc90vdQHHqMGkC0QJe-YnrVleJii1BOLhWU5c0AFtkN5FakQyBKKT-c7Pm7tgAxHst6RJE/s640/2013-05-06+10.35.04.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Udine, loggia del Lionello</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzp_ZiDQPugV1jMBNGcyMzv45KC842Qe2dL35DE4QXp3-QiH3tZV-5diWZ4OqMtDgoZv_b0-8fgP5q2eg1myyPyhNsHU6mLogQ8cdCuZUZZylAyu5poAH7lTRyaGmai7dDxMI1vsycWmo/s1600/2013-05-04+06.58.44.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzp_ZiDQPugV1jMBNGcyMzv45KC842Qe2dL35DE4QXp3-QiH3tZV-5diWZ4OqMtDgoZv_b0-8fgP5q2eg1myyPyhNsHU6mLogQ8cdCuZUZZylAyu5poAH7lTRyaGmai7dDxMI1vsycWmo/s640/2013-05-04+06.58.44.jpg" width="480" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Udine, osterie</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDvLeLOHrI9j_Asxwx_U_KFuIlrP0GVTm_wdBBxheQIPbFQsbsV6yfKNcLO_rhEQ-HXO_QpHutoUBnnrVKglTt-CJz-tAmUlYOn92oL1fTowFReEWQOw8KVBEfREbni8i8ThgKeITyXx4/s1600/2013-05-05+10.23.26.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDvLeLOHrI9j_Asxwx_U_KFuIlrP0GVTm_wdBBxheQIPbFQsbsV6yfKNcLO_rhEQ-HXO_QpHutoUBnnrVKglTt-CJz-tAmUlYOn92oL1fTowFReEWQOw8KVBEfREbni8i8ThgKeITyXx4/s640/2013-05-05+10.23.26.jpg" width="640" /></a></div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrBFmC_35yoEg1F8R1Ia8a1NwJXH7DO8L1IYC38MsRR3y0XI2rQFdErNbA95Jlw6bwm8dtivQ9m1AXdot0qH6A8wEL5LHgjkZNwH5TQnV93LSci1aOByQ97vGFlHBe0HqrjhHP6vrB6qI/s1600/2013-05-05+10.56.43.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrBFmC_35yoEg1F8R1Ia8a1NwJXH7DO8L1IYC38MsRR3y0XI2rQFdErNbA95Jlw6bwm8dtivQ9m1AXdot0qH6A8wEL5LHgjkZNwH5TQnV93LSci1aOByQ97vGFlHBe0HqrjhHP6vrB6qI/s640/2013-05-05+10.56.43.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Udine, amici</td></tr>
</tbody></table>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGMrlC0GdtYYiZMLE_v0aJ7w6MqjJ6hINdKCsFxjebNHWfwB2Sz33523oYP77Jb1UfetDdw6CRznJqKnd31NoK_WGDRTQ5ula1s8hbk7-eeIyXUpDECBhQeAVtiRjNt6BukQi7LKd0Pmo/s1600/2013-05-06+10.48.40.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGMrlC0GdtYYiZMLE_v0aJ7w6MqjJ6hINdKCsFxjebNHWfwB2Sz33523oYP77Jb1UfetDdw6CRznJqKnd31NoK_WGDRTQ5ula1s8hbk7-eeIyXUpDECBhQeAVtiRjNt6BukQi7LKd0Pmo/s640/2013-05-06+10.48.40.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Udine, il castello</td></tr>
</tbody></table>
(PoveraPazza)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06723097560885519951noreply@blogger.com1