"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

24 gennaio 2014

ricomincio da t (ofu)




Uh, che pomeriggio impegnato è stato quello di oggi. Si chiacchierava su fb di disturbi alimentari, di ortoressia più specificamente, cioè dell'ossessione per il cibo sano. Non la generica attenzione, si badi. Quella ce l'ho anche io che non soffro di ortoressia manco per niente e mangio cibi sani solo se mi piacciono. C'è un'eccezione: il tofu. Ho provato innumerevoli volte a farmelo piacere. Niente. Continua a farmi schifo ma ogni tanto lo compro perchè, mi dico, contiene proteine "buone" e io ne mangio troppo poche. Fatto sta che in frigo avevo questi due blocchetti, in borsa la nuova versione veg di Sale & Pepe, così ho deciso di provare una ricettina di tofu marinato al limone e pepe.


Che serve:  400 g di tofu, un limone, salsa di soia, pepe.
Si fa perdere l'acqua al tofu lasciandolo sgocciolare sotto un peso per almeno trenta minuti, lo si asciuga, lo si taglia a cubi e lo si lascia marinare in salsa di soia (io shoyu bio, per dire), succo di limone e pepe per altri trenta minuti. Lo si salta in un goccio d'olio e lo si serve con verdure e riso. Avevo della zucca al forno al rosmarino e poca buccia di limone. 
Niente, non mi piace neppure così. 
La possibilità gliel'ho data, ma basta.  Preferisco il seitan - oppure un bel piatto di fagioli. 
E proprio i fagioli ho cotto mentre aspettavo che la saponetta di soia marinasse.

Lo so, sono una cattiva persona.
(PoveraPazza)

10 gennaio 2014

Mercimek Çorbasi è zuppa di lenticchie rosse


Mica avevo idea di fare un post sulla crema di lenticchie, però è venuta buona e allora vale la pena dire due parole e recuperare una foto fatta un po alla garibaldina.
Non sono carnivora, per niente e in Turchia se non si è carnivori la vita non è semplicissima. Per fortuna però c'è questa ubiqua zuppa di lenticchie rosse che:
a- è calda
b- è buona
c- è leggera

Per quattro persone:

250g lenticchie rosse
1 grossa cipolla bianca
1 peperoncino piccante
1 grossa noce di burro
brodo (di pollo per la versione classica, io vegetale)
sale
coriandolo fresco e limone a quarti

Più facile di così si compra in barattolo: tritare la cipolla e farla appassire a fuoco dolce con il burro e il peperoncino a pezzetti. Aggiungere le lenticchie sciacquate e coprire con il brodo bollente. Salare con molta parsimonia. Sobbollire fino a cottura delle lenticchie. Non ci vorrà molto, una ventina di minuti. Volendo la versione classica passare parzialmente i legumi al frullatore ad immersione. Guarnire con il coriandolo tritato e servire con il limone.

Tutto qui, ma vale la pena.

(PoveraPazza)

6 gennaio 2014

halloumi, per cominciare



Et voilà, un altro anno è andato e quello nuovo, appena nato e carico di aspettative, si è affacciato alle nostre vite. Non so, per una volta sono fiduciosa.Mi piace pensare che molto andrà bene, che troveremo belle strade da percorrere, che ci piaceranno questi giorni da vivere. Follia? No, ho finalmente trovato l'halloumi. Mica qui, figurarsi. L'ho trovato nella mia gitarella Istanbuliota di fine anno.
Sadicamente vi lascio la ricetta della mia cena, ben sapendo che non sarà semplice riprodurla, visto che il mitico formaggio cipriota non è proprio diffusissimo nel patrio suolo. Ma chissà, come si diceva ieri, magari insegnamo ad un casaro di buona volontà come farlo e poi gli assicuriamo la vendita in blocco di tutta la produzione. Ci state?

Intanto questa è un'insalata tiepida di halloumi e cime di rapa, mutuata in parte dal Vate Ottolenghi, e in parte alleggerita e resa meno mediorientale da me medesima.

Per due persone:

500g cime di rapa, mondate
1 spicchio d'aglio
i semi di mezza melagrana
4 fette di halloumi spesse 1 cm
2 cucchiai di nocciole leggermente tostate e tritate grossolanamente
olio oliva
sale
pepe
coriandolo fresco

Sbollentare le cime di rapa per qualche minuto in acqua salata, raffreddarle in acqua fredda e scolarle. Tritarle grossolanamente.
Scaldare un cucchiaio di olio in un tegame antiaderente e saltare per qualche minuto le cime e lo spicchio d'aglio. Aggiustare di sale.
Preparare il condimento: in una piccola ciotola raccogliere i semi di melagrana, le nocciole e il coriandolo tritato. Condire con olio, sale e pepe.
In un secondo tegame, appena unto d'olio, far dorare le fette di halloumi fino a che non avranno formato una bella crosticina su entrambi i lati.
Comporre il piatto disponendo il formaggio sulle cime di rapa e completare con il condimento al centro.
La versione originale prevede l'uso di melassa di melagrana e di zucchero. Per me la nota dolce era perfetta già così, contrastando piacevolmente con il sapore amaro delle cime.

Non lasciatevelo scappare, se lo trovate.
E passate un buon anno, tutti voi.
(PoveraPazza)