"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

29 aprile 2013

"baklava" salata

 Brevissimo post, di un esperimento riuscito.
L'altro giorno pensavo alla baklava, a quanto mi piaceva il croccante della pasta phyllo e della frutta secca  e mi son detta: perchè non provare una versione salata?
Avevo a disposizione delle bietoline freschissime così è nata la baklavizzazione della pasqualina. Più o meno.
Le prossime volte cambierò solo una cosa: invece di dividere i fogli in due tegliette userò una confezione per una teglia sola, aumentando l'ultimo strato.

Per due piccole teglie:

1 confezione di  pasta phyllo (la mia surgelata ma si trova anche fresca)
600 g di bietoline
buccia grattugiata di un limone
due cucchiai di  mandorle tostate e tritate grossolanamente
tre rametti di  timo fresco
200g di Seirass o ricotta di fuscella o ricotta di buona qualità
30g burro fuso
2 uova
sale pepe

Lavare molto bene le bietoline, di cui si utilizzeranno anche i gambi. Scolarle e farle stufare senza aggiunta di altra acqua e per pochi minuti. Trasferirle in uno scolapasta perchè perdano la maggior parte del liquido di cottura.
In una ciotola mescolare ricotta,le uova, le foglioline di timo e buccia di limone.
Strizzare molto bene le bietoline e tagliarle a coltello, aggiungerle alla crema di ricotta e aggiustare di sale e pepe.
Spennellare di burro le due teglie. Dividere a metà i fogli di phyllo. Foderare con due fogli il fondo delle teglie e proseguire a comporre gli strati ponendo un foglio di phyllo spennellato di burro, due cucchiaiate di ripieno e un cucchiaino di mandorle tostate.Proseguire fino all'esaurimento del ripieno, finendo con almeno due fogli di phyllo, sempre spennellati di burro.
Prima di infornare tagliare la "baklava" a quadretti perchè da cotta sarà molto difficile farlo senza produrre una enorme quantità di briciole.

Cuocere in forno a 180° per 45-50 minuti o fino a quando la superficie non sarà dorata.

As simple as that, ma un buon pranzo.

(PoveraPazza) sempre in silenzio stampa.

25 aprile 2013

Caterina e le colline

Ve l'avevo detto di venire. Vi avevo promesso belle colline, terre da vino.
Son luoghi che ispirano, come tutti quelli in cui lo sguardo può spaziare.
Si diventa artisti o Santi da queste parti.

Il Castello di Moncucco ha visto nascere le mie prime ciotole in puro stile cacciatori-raccoglitori. L'arte primitiva è sempre stata molto apprezzata. Se mai sarò in vena di amarcord andrò a recuperare le creazioni dalla cantina e darò loro una seconda giovinezza.
Più che di amarcord sarebbe meglio parlare di senso del limite. Il proprio.

A Castelnuovo DonBosco sta Caterina. Lei ha provato a insegnarmi il raku prima, e la porcellana poi. Ma niente è bello come ciò che fa lei.

Vi avevo detto che Caterina avrebbe aperto il suo cortile e il suo laboratorio. Non ci siete venuti. Peggio per voi.
Si son visti oggetti belli e struggenti. La terra in mano sua diventa poesia.
E ditemi che ho torto.











La trovate in Piazza Dante 24 a Castelnuovo, mail: info@nericata.it.

(PoveraPazza)

24 aprile 2013

silenzio stampa e piccoli cake matcharancia

 
Cari amici vicini e lontani, ho esaurito le energie. Spero sia un fenomeno passeggero, però al momento mi sento afona e trasparente. Irrilevante.
Taccio. Aspetto. Mi vendicherò.

Intanto faccio le tortine per la colazione, che a mangiarci in testa ci pensano già tutti gli altri.

Piccoli cake matcha-arancia 

Durano una settimana, nella scatola dei biscotti. Per 12 pezzi.

3/4 di tazza di latte (parzialmente scremato)
1 cucchiaio abbondante di matcha (tè verde in polvere)
3/4 di tazza di burro a cubetti
1 tazza di zucchero di canna
3 uova
1 tazza e mezza di farina
1 bustina di lievito chimico
1/2 cucchiaino di sale
la buccia grattugiata di mezza arancia

Accendere il forno e portare a 180°.
Intiepidire il latte e, con l'aiuto di una frusta, dissolverci il matcha.
Mescolare in una ciotola farina setacciata, lievito, sale e buccia d'arancia.
Nella planetaria mescolare burro e zucchero fino ad ottenere una crema chiara e leggera (lo so che è un ossimoro, ma ci siamo capiti). 
Aggiungere le uova, uno alla volta incorporando bene prima di passare al successivo.
Aggiungere farina e latte alternando la componente secca a quella liquida mescolando a bassa velocità, fino ad ottenere una pastella morbida ma consistente.
Riempire le forme da piccoli muffin o da bundt cake (se non si usano quelle di silicone imburrare e infarinare prima).

Cuocere nel forno preriscaldato per 20-25 minuti o quando avranno superato la prova stecchino (che dovrà uscire asciutto).

Lasciar raffreddare completamente prima di sformare.

Vanno benissimo per la colazione.

(PoveraPazza) che ha mantenuto la consegna del silenzio, visto?
Se volete sentirmi concionare e sbraitare scompostamente fate un salto su fb o twitter e ne sentirete di tutti i colori.
 


22 aprile 2013

basmati al forno con piselli: per digerire questo Paese

 

Ho bisogno di recuperare alcune cose. Immateriali, ahimè. Se fosse il tappo della biro caduto sotto il letto non sarebbe difficile. E invece qui si parla di medi (se non massimi) sistemi: fiducia tradita, voti che si vorrebbero riprendere indietro, pulizia reclamata.
Non riesco ad essere più spiritosa di così, non vogliatemene. Sono indignata prima e prostrata poi dallo sfacelo di questo Paese. 
Mi arrangio come posso, comincio a pulire me stessa e per evitare di affogare il dispiacere nei bianchetti (intesi come vini) a colazione, mi accontento del bianco del riso che almeno si digerisce facile. Almeno lui.

Basmati al forno con piselli (minimamente modificata da Pietro Leeman)

Per quattro persone (tre se fameliche)

150g riso basmati
200g piselli novelli sgranati e sbianchiti per due minuti in acqua bollente
buccia grattugiata di un limone
aneto qb
500ml latte di riso
20g amido di mais
50 g mandorle pelate, tostate e tritate grossolanamente a coltello.
olio d'oliva
sale

Preparare il basmati nel (mio) modo consueto: ungere appena il fondo di un casseruolino, mettere sul fuoco e aggiungere il riso. Mescolare. Coprire a filo di acqua calda salata. Portare a bollore e lasciar bollire acqua e riso per un paio di minuti. Coprire la casseruola e spegnere il fuoco. Aspettare 10-12 minuti: il riso avrà assorbito tutta l'acqua e sarà pronto.
Nel frattempo sciogliere l'amido di mais in poco latte di riso in una casseruola. Unire il resto del latte, mescolando bene. Porre sul fuoco e sobbollire fino a che la crema non si sia addensata. Verificare che non sia troppo dolce : il latte di riso è dolcissimo di suo - attenti.
Mescolare aneto tritato e buccia di limone. Aggiustare di sale.
Ungere il fondo di una piccola teglia con olio, fare un primo strato con metà del riso, appiattendo bene.
Coprire con piselli, mandorle e crema di riso e chiudere con il restante riso.
Passare in forno a 180° per una ventina di minuti.

Leggerissimo, puro, aromatico. Non sostituisce il bianchetto ma accontentiamoci.



(PoveraPazza)


10 aprile 2013

crema di basmati profumata

 
La cena del giovedì ormai è variabile. Diventa la-cena-di-quando-si può. 
Se poi ci sono amici ex-pat,non si va tanto per il sottile e ogni serata è buona.

Cena light e soprattutto vegetariana (per la gioia di Lorenzo che ha potuto avere il suo Mac-mensile): risotto DI verdure, verdure saltate all'olio di sesamo con germogli e tofu (o pollo) e bicchierini di crema di basmati. Li ho inventati nella mia mente. Ecco.
Loro se li sono mangiati, ma dopo proseccolessonaprosecco avrebbero mangiato qualsiasi cosa, temo.

4 aprile 2013

terrina di verdure (ogni scarrafone..)

 

Esatto! Sono a dieta. C'è stata Pasqua,no? Dice: ma non hai mangiato molto. E vabbè, portiamoci avanti e patiamo , ce lo chiede l'Europa.

Avevo pensato a polpette al forno, ancora. Ma la polpetta richiede il pane ammollato e noi il pane ammollato non lo  volevamo usare, noi (passo al plurale maiestatis che c'ho deliri di onnipotenza) . Il carboidrato infido è sempre in agguato, si cela dietro il grasso saturo e provoca innumerevoli danni alla silfiditudine che contraddistingue noi donzelle.
Dalla polpetta alla terrina il passo è stato breve. Due patate, a legare, e un accompagnamento variabile a mescolare le carte degli avanzi che non si possono evitare et voilà, la cena è fatta.


1 aprile 2013

malfatti, o gnudi, agli spinaci



E insomma. Sapete della mia refrattarietà alle feste comandate.  Ora che ci penso è più un negarsi la festa tout court, con animo calvinista e votato alla sofferenza.
Non festeggio compleanni onomastici anniversari ma posso sempre cambiare, chissà.

Dicevo, niente feste niente pranzo di Pasqua, solo un rimescolamento degli ingredienti pasquali per eccellenza: ricotta, uova, erbette (o spinaci). E poi una passeggiata nell'unico giorno di sole da settimane, e poi un film ahimè davvero brutto.