"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

8 maggio 2011

gazpacho bianco





 

Un gazpacho bianco è una contraddizione in termini. Il pomodoro non è bianco, non lo diventerà mai, neanche nei sogni transgenici di qualche scienziato pazzo.
Al più si farà acquetta trasparente e pomdorosa, ma bianco proprio no.
Ma si potrà definire gazpacho una cosa da mangiare con il cucchiaio, fresca, senza pomodoro? Chissà, io mi sono incuriosita e ho provato.
La favola del white gazpacho me l'ha raccontata uno dei miei ultimi libri di cucina vegetariana (ormai sono n, con n che tende a infinito). Fa parte del cargo amazzonico arrivato fresco fresco la scorsa settimana.
The seasoned vegetarian,  che già dal titolo mi era simpatico. Coltivato, sofisticato, esperto. Ma anche condito. Carino. Era pure in offerta. Comprato.

 Per quattro persone:
250 gr di mandorle pelate (ecco da dove viene tutto quel bianco!!!)
500 ml di acqua fredda
75 gr di pane bianco, morbido, privato della crosta
2 spicchi d'aglio (io 1)
50 ml di olio e.v.o.
50 ml di aceto di mele
sale, pepe
uvetta per guarnire (ma a me non andava e non ce la misi)
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Mettere le mandorle (senza mangiarne due manciate come ho fatto io) nel robot da cucina, e ridurle in farina. Aggiungere poca acqua e avviare il motore per produrre una pasta liscia.
Aggiungere il pane e l'aglio e continuare a tritare.
A questo punto unire il resto dell'acqua ( sempre con il robot a fare da palo, cioè con il motore acceso) e poi l'olio.

Da ultimo unire aceto, sale e pepe.

Trasferire in frigo e lasciare raffreddare bene prima di servire, con qualche goccio d'olio e il pepe che piace, che tanto lo so che c'è un favorito nella vostra collezione pepifera casalinga.


Ho già in cantiere un'altra ricetta del librino. Prevedo diventerà un favorito sempreverde come i cipressi.
(PoveraPazza)



6 commenti:

Reb ha detto...

Spettacolo di donna che sei :)

maite_i calycanti ha detto...

se lo vede il fotografo..

Bambi ha detto...

Mannaggia, non mi piacciono le mandrole, ma l'idea è buonissima!!
Anche io mi sto buttando ogni giorno di più sulla cucina vegetariana, prova a leggere "il gusto della gioia", di Zoe Matthews. e' qualcosa di più di un libro di ricette vegetariane, è filosofia culinaria, direi...

ViPeron ha detto...

ghiotto! cosi' posso mangiare le mandorle senza farmi saltare un dente come ho fatto una settimana fa

PoveraPazza ha detto...

Bambi, se non ti piacciono le mandorle son dolori, temo.
Come quelli del ViPe col dente saltato.
Maite: se lo vede mi lincia, che lui è spanish inside ..
Reb: cuore cuore cuore

Gio ha detto...

interessante questo gazpacho bianco!
annoto il libro che avevo già adocchiato, mi sa che lo compro :)