"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

19 marzo 2013

senza perdere la tenerezza


  
Non paia blasfemo. Fino ad oggi era il titolo di un (bel) libro di Paco Ignacio Taibo II che parla del Che. Da oggi ci ricorderà questo divo Francesco e ci farà tornare in mente l'assoluta mancanza di creatività dei giornalisti. Uno comincia e tutti lo seguono senza l'ombra, per carità, di un pensiero autonomo. 
E vabbè.

Ma non divaghiamo. Ieri avevo bisogno di qualcosa di forte. E mi son fatta le polpette (al forno, sia mai) di cavolfiore. Pensa che trasgressione, pensa che botta di vita.
Ma c'era del gran bel peperoncino.


 Polpette di cavolfiore al forno. Piccantine ma anche no.

mezzo cavolfiore grande o uno piccolo, diviso in cimette e cotto al vapore
due cucchiai di pangrattato
un uovo bio
un cucchiaino di polvere di peperoncino
prezzemolo tritato
grana grattugiato
sale pepe
50 gr di provola a dadini

Ma facile, facilissimo: riunire nel mixer tutti gli ingredienti tranne la provola. Tritare grossolanamente. Trasferire in una ciotola, mescolare bene. Formare delle polpettine grandi come una pallna da ping pong e nascondere in ciascuna un dadino di provola.
Cuocere in forno a 180° fino a che non si sarà formata una crosticina. Servire con insalatina.

Nel caso di pupi (eh, Genny?) omettere il peperoncino e il pepe e magari aggiungere un pugnetto di erbette lessate.

(PoveraPazza)




1 commento:

silvia.moglie ha detto...

mi piaccion di molto queste polpettine.
di molto molto.