"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

4 ottobre 2011

una crema très cochon: homemade lemon curd

Laura (ciao se mi leggi) anni fa divideva il gelato in gusti frutta e gusti cochon: le creme, il cioccolato, la panna. Dolci, con altissimo contenuto di grassi animali (saturi senza dubbio) ma buoni, ecchecavolo. Ci accontentavamo dei gusti frutta quando eravamo in fase punitiva (cioè quasi sempre), ma per premiarci i cochon non avevano rivali.
Ecco, i curd sono cochon per antonomasia e di conseguenza premianti come pochi altri cibi. Forse la mousse al cioccolato, per gli estimatori.
Con il previsto arrivo dell'autunno (prima o poi bisognerà smettere il sandalo coi buchetti) sarà necessario qualche rito consolatorio. Una colazione scones+lemon curd domenicale può aiutare. DEVE aiutare.
Ho preparato le pagnottine con la ricetta di Sigrid, quella pubblicata sul libro del cavolo e che si trova in innumerevoli post in rete. Non la replicherò, voglio essere buona: fate le brave cercatrici e mille ne avrete (come le fiabe sonore di quando ero bimba).
Il lemon curd, anch'esso una web star per tutte le stagioni, lo propongo. Ma giusto come bigino, che qualche ingrediente lo si deve pur scrivere in un post,che altrimenti non fa fine.

Per un bel vasetto di crema:
200 ml di succo fresco di limone
80 gr di zucchero
2 tuorli + 2 uova intere (tutto bio, naturalmente)
una presa di sale
85 gr di burro a cubetti.
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In una casseruolina che possa andare a bagnomaria mescolare bene, con una frusta:
succo di limone, zucchero, tuori, uova e sale.
Quando la crema sarà omogenea e spumosa aggiungere il burro a cubetti e porre la casseruolina a bagnomaria (o sul fuoco bassissimo se vi fidate della vostra capacità mescolatoria). Sbattere costantemente con la frusta fino a che il burro non sia sciolto.
Aumentare la fiamma  e lasciare ispessire la crema, sempre mecolando.
Sarà pronta quando velerà, classicamente, il cucchiaio.
Passare la crema al setaccio per eliminare eventuali grumi frittatosi. Lasciare intiepidire e conservare in frigo in vasetti puliti. Consumare entro una settimana.

Per aumentare la limonosità, si può unire anche la buccia grattugiata di un limone (lo consiglio, aumenta anche il profumo).
Ora vado a dormire. Svegliatemi con questi non prima di domenica alle nove.
(PoveraPazza)

5 commenti:

Lydia ha detto...

Io il lemon curd non lo avevo mai assaggiato prima di un paio di settimane fa, tutta colpa di Cibou.
Sarebbe stato meglio non assaggiarlo chellapossino.
Ora me lo sogno la notte.
Ti ci metti anche tu??
Vade retro

Babs ha detto...

il lemon curd... una delle invenzioni migliori sulla faccia della terra!!!!
gnammete!
:)

Gio ha detto...

la lemon curd con quei panini è un attentato alla mia dieta di sole verdure :D

Anonimo ha detto...

Sono passati quasi 15 anni, ma la classificazione dei gusti del gelato resta sempre valida; sempre valido resta anche l'assunto che uno se vuole mangiare frutta prende una mela e se la sbuccia, se vuole mangiare gelato tanto vale che opti per i gusti cochon.
E' di qualche conforto, tuttavia, che una nota e sfiziosa catena piemontese di gelaterie sia riuscita a creare almeno un gusto tradizionalmente cochon con gli stessi principi dei gusti frutta...

Laura

Unknown ha detto...

Laura! Che piacere! Come al solito tu sai cose che io ignoro: quale gusto cochon dei piemontesi gnocchissimi (almeno uno dei due) è salutista? Oggi mi sono scofanata la cassata e posso garantire che quello non è..