"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

28 ottobre 2012

piciocia siciliana

 
Ma tu guarda che roba: anche in Sicilia sono polentoni. Oddio, non polenta di mais ma una cremina di legumi abbastanza polentiforme ce l'hanno anche loro e si chiama piciocia.
L'ho scovata al Salone (ho già fatto il pistolotto sui prodotti poveri eccetera eccetera e non mi ripeterò) e l'ho preparata oggi per il pranzo. Calda e vegetariana e leggera e proteica, di questa piciocia mi è piaciuto anche l'avanzo infarinato leggermente e fritto.
La piciocia viene preparata con farina di cicerchie, ceci e piselli e cotta in brodo vegetale, in proporzione 1 a 10. Il signore che la vendeva mi ha spiegato che si potevano aggiungere pancetta, finocchietto e cardi selvatici.
Io ho semplicemente preparato un brodo con zucchina carota e cipolla a pezzetti che ho poi lasciato nel brodo e ci ho aggiunto la farina a pioggia, mescolando con la frusta.
Si cuoce per circa 45 minuti e si condisce con un filo d'olio, servendola con crostini : i miei di farina integrale di grano duro Tangarò, sempre siciliano, abbrustoliti senza grassi.

(PoveraPazza)

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ecco la misteriosa piciocia che fa impazzire tutti i sistemi di scrittura automatica e mi fa venire in mente altre cose indicibili per l'affinità sonora con altri termini del mio dialetto
Amedeo Bolinari

Elvira ha detto...

Vabè, l'ho amata appena ho visto la foto. Non sono polentona, ma tutto ciò che è cremina, (soprattutto di vegetali) mi rapisce, ma lo sai già, ricordo che il gusto per le pietanze "per sdentati" ci unisce.

NElla imminente discesa da suoceri (vedi luogo ove riposano tutte le nostre cose, negli scatoloni) mi porto sù anche il macinacaffè, e provo a macinare i legumi. Dici che funziona?

Unknown ha detto...

Amedeo Bolinari, anche da noi ricorda un particolare anatomico innominabile. Di genere opposto al vostro, però.
Elvira non ti so dire le proporzioni, questa era già fatta. Tu macina e poi mi racconti. E sì, tranquilli, i denti LI ABBIAMO. Vannè, a parte il biondino...

Gio ha detto...

è stato davvero un piacere conoscere chi è dietro questo blog! :D
un abbraccio
Gio

Unknown ha detto...

Gio sei delizioso come e più di come appari nel blog. La prossima volta che scendo te lo faccio sapere (o viceversa, naturalmente).
Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Argh, Halloween! Ma perché i bambini ci vanno pazzi??
Tra oggi e domani in casa ci toccheranno:
- una zucca appositamente intagliata (compito del papà) da esporre in terrazza nell'intento, questo sì lodevole di spaventare - a morte? - i condomini rompipalle che non vorrebbero bambini negli spazi comuni (e possibilmente nemmeno in quelli privati);
- grandi infornate di biscotti e dolcetti a forma di pipistrelli, gatti arrabiati, fantasmi e zucche. Faremo anche le tue madeleines alla zucca, ma in stampini a forma, appunto, di zucca. Proust purtroppo deve ancora attendere.

Laura

Unknown ha detto...

Ogni condominio è paese, mia cara. Se la zucca intagliata con denti a sega ed espressione feroce dovesse funzionare mi dedicherò a svuotarne a tutto spiano, che qui l'epurazione non avrebbe fine.
Mi saprai dire se le zuccaleines son piaciute ;-)

Unknown ha detto...

Non si usa l'olio ma il lardo