"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

9 aprile 2012

pasqualina (più) leggera


Pasqua vegetariana e soprattutto deagnellizzata.
Tra una grandinata e una sauna è nata la mia prima torta pasqualina - modificata per utilizzare solo gli ingredienti che avevo in casa e molto meno uovosa di quella ortodossa.
Sostanzialmente meno uovosa.

Pronti, via.

Per una tortiera di ca. 25 cm di diametro (o 6 persone):

Sfoglia
300 gr farina 00
2 cucchiai d'olio d'oliva
1 pizzicone di sale, acqua qb

Ripieno
1kg di spinaci freschissimi e bio (bietola in quella classica)
1 scalogno
300 gr di ricotta di pecora
100 gr di yogurt greco
50 gr di parmigiano grattugiato
4 uova
sale pepe

Cominciare a preparare la sfoglia.
Formare la fontana con la farina e nell'incavo versare il sale e l'olio. Cominciare ad impastare, aggiungendo acqua a temperatura ambiente poco per volta fino ad ottenere una consistenza morbida ma non collosa.
Impastare energicamente per dieci minuti.  Dividere l'impasto in sei panetti e lasciar riposare coperti da un panno per un'ora circa.
Nel frattempo preparare il ripieno. Mondare gli spinaci e lavarli con attenzione. Farli stufare brevemente con la sola acqua rimasta dal lavaggio. Scolarli e strizzarli con le mani perchè non siano acquosi. Tritarli e ripassarli brevemente in padella con lo scalogno tritato, un filo d'olio e un pizzico di sale.
Raffreddare.
In una capace terrina sbattere 2 uova con il parmigiano. Aggiungere ricotta e yogurt (in Liguria non si usa ricotta ma la prescinseua una cagliata con una punta di acido che lo yogurt dovrebbe ricordare). Aggiustare di sale e pepe, unire la verdura e mescolare bene in modo che tutto si amalgami.

Ungere con olio una tortiera antiaderente.
Tirare la sfoglia più sottile possibile: cominciare con il mattarello e poi allargarla facendola passare sui pugni chiusi, girandola da ogni lato.
La sfoglia deve essere più grande della tortiera. Spennellare la sfoglia con olio. Ripetere l'operazione con gli altri due panetti, evitando di spennellare l'ultimo strato. Riempire con il ripieno e livellare. Creare con un cucchiaio due nicchie sufficientemente profonde e in ognuna rompere un uovo cercando di mantere integro il tuorlo. Salare e pepare l'uovo crudo.
Ricoprire con le altre tre sfoglie, sempre spennellate di olio tranne l'ultima.
Eliminare la pasta in eccesso, creare un cordoncino a chiusura e cuocere in forno a 190° per un'ora circa.
Gustare tiepida o fredda. Ottima anche il giorno dopo, se ne avanzerà.

Qui niente merenda di Pasquetta (freddo freddo freddo) ma tardo pranzo con frittata di  silene (sclopitt in friulano, verzole in piemontese) raccolta ieri durante una bella passeggiata e periziata da mio papà (sia mai fidarsi di se stessi e delle proprie competenze).

Per i prossimi mesi due, uova qui non ne passeranno. Garantito.

(PoveraPazza)


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