"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

5 settembre 2011

brik e ajvar: mediterraneo at large


Stradun, Dubrovnik

E' bastata la prima domenica piovosa. La nostalgia delle vacanze che porta con sè, inevitabile, l'effetto serata-diapo, è dietro l'angolo. Vi avevo avvisati, sapevate che non avreste avuto scampo: eccole qua le foto. Eccola qui la Dalmazia, per il secondo anno consecutivo. Roba da matti, eh.
Un pò di Hvar e un pò di Dubrovnik.


Oriente e occidente. Trieste e i saraceni.

Hvar, Lesina








Vacanze salutari, ma davvero. Ogni sera pesce e a pranzo insalata e frutta.
Chiacchierando di conserve dalmate scopro l'ajvar e al ritorno provo a produrlo da sola.
Facile!
Viene preparato proprio in questo periodo, alla fine dell'estate, quando le verdure sono abbondanti e poco costose. Perchè di salsa di verdure si tratta: melanzane e peperoni rossi. O solo peperoni, come vi piace.
La proporzione è di 1 a 6, una parte di melanzana ogni 6 di peperone. Servono poi aglio, olio (loro di girasole ma noi di oliva..), aceto bianco, sale e peperoncino.
Il procedimento è davvero facile: si tagliano a metà melanzane e peperoni, si eliminano i semi degli uni e si incidono e spennellano di olio le altre e si passano entrambi sotto il grill fino ad abbrustolimento completato. Devono davvero arrostirsi bene, parte dell'appeal della salsa è il retrogusto carbonoso, attenzione dunque.
Appena sono pronti trasferire i peperoni in una ciotola e coprirli di pellicola per facilitare l'eliminazione della pelle abbrustolita. Scavare la polpa della melanzana, eliminando (volendo) i semi (io li ho lasciati) e passarla velocemente al mixer con uno-due-tre o più spicchi d'aglio e un filo d'olio d'oliva. Trasferire in una ciotola.
Spellare i peperoni e tritarli al mixer. Mescolare le due creme aggiungendo sale, peperoncino secco e una spruzzata di aceto bianco.
Volendo conservarla, far restringere su fuoco dolce per un'oretta per eliminare l'acqua in eccesso e poi invasare. Le proporzioni possono variare, ma gli ingredienti sono questi. Mi riservo di sperimentare ancora e ancora. Peperoni e melanzane sono l'allegria e l'estate. Merita prolungare un pò la stagione.
Questa volta ho usato la salsina per accompagnare Le Dita di PoveraPazza (e non di Fatma):

Ho scoperto, nella mia ricerca affannosa di coriandolo fresco degno di questo nome, un paio di macellerie halal nella ridente cittadina natia. Il coriandolo arriva in mazzetti cicciotti, hanno citron confit, mandorle a chili, semole di varia pezzatura, datteri e, naturalmente la pasta brik, tipica della Tunisia.
Non l'avevo mai provata, ma c'è sempre una prima volta.
Ci ho fatto le dita, appunto, con un ripieno di patate lessate e schiacciate, mezza cipolla rossa tritata, coriandolo fresco, un filo d'olio, un cucchiaio di paprika forte e un cubetto di feta.
Ho piegato a rettangolo, ho spennellato di olio d'oliva e ho cotto in forno a 180° fino a doratura.
Oggi corro a comprare la mia seconda confezione.
Mi piace forse più della fillo, è leggerissima ma consistente (parte da grano duro e non da grano tenero e si sente).

Hvar

Dubrovnik, Stari Grad

Il prossimo esperimento di questa serie sarà dolce. Promesso.
(PoveraPazza)


2 commenti:

Gio ha detto...

belle le foto!
mi sembra un'ottima destinazione per il prossimo anno :)

maricler ha detto...

beh dai, non sarà siracusa ma merita :P bello tornare e cucinare, sarà che ultimamente ho perso il genio e la voglia, ma il piatto che hai preparato mi sa di gesto di prolungamento delle vacanze, oltre che saporito. Non sarà la stessa cosa aver mangiato i sapori della vacanza in casa propria, ma è volersi bene anche quello :) Ben tornata!