"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

28 luglio 2011

un polpo per tutte le stagioni

Qualche giorno fa mi sono imbattuta nel post di Pan con l'olio che proponeva un'insalata di fregula.
A me piace molto questa cugina sarda del couscous e ne tengo spesso un pacchetto. Questa me l'ero procacciata ad un mercatino dal simpatico signore cagliaritano che la spacciava come artigianale. E' la versione piccola, non quella a palline grandi tipo mentine.
Per il polpo nutro una passione duratura e bruciante, come per le erbe.
Il piatto mi chiamava a gran voce e l'ho prodotto a stretto giro di post, portato ad una cena e doggybaggato gli avanzi ai commensali.
Per la ricetta fidatevi di Silvia, io ho fatto un pesto con le erbe del balcone: basilico, santoreggia, timo, un pò di menta, una spruzzata di aceto di mele (must di quest'estate nella mia cucina), olio e sale ed ho frullato il tutto a immersione.


E non è finita qui. Non paga di aver contribuito in larga parte allo sterminio dei simpatici e tentacoluti amici, ho provato un altro petisco (tapa) portoghese: lo stufato di polpo azoriano.
ci sono stata, ho assaggiato sul posto (questo no, ma non sottilizziamo), dunque posso cucinare le loro pietanze.
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Per tre, come petisco:
500 gr di polpo,pulito
olio d'oliva
1 piccola cipolla tritata
1 gambo di sedano, tritato
1 spicchio d'aglio, pestato
una manciata di prezzemolo tritato
un rametto di timo bello cicciotto
una presa di piri piri (o peperoncino secco)
2 chiodi di garofano
mezzo bicchiere di vino bianco
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Lavare e asciugare il polpo. Tagliare i tentacoli in pezzi di 2 cm circa e la testa a pezzetti.
Scaldare l'olio d'oliva in una casseruola dal fondo spesso e farci colorire la cipolla, aggiungere poi il sedano e saltare fino a che entrambi siano ben dorati.
Aggiungere aglio e origano e dopo un paio di minuti anche il polpo a pezzi.
Cuocere per una decina di minuti e aggiungere il peperoncino, i chiodi di garofano, pepe.
Siccome è una preparazione da non diluire con acqua risulterà naturalmente saporita. Dovesse mancare di sale si fa in tempo a correggere a cottura ultimata.
A questo punto unire il vino e portare a bollore. Abbassare la fiamma, incoperchiare e lasciar sobbollire per almeno 45 minuti (di più se il polpo era surgelato perchè farà più acqua), fino a che quasi tutto il liquido sarà evaporato ed il polpo avrà un bel colore bruno.
Assaggiare e correggere il condimento. Solo ora cospargere di prezzemolo tritato.
si può gustare caldo oppure a temperatura ambiente, con pane tostato.
Intanto qui, forno acceso con torte di frutta in progress e maglione (di cotone, ma sempre maglione). Fortuna che ho passato una bella serata con le amiche, discutendo di progetti e idee, altrimenti ci sarebbe di che essere ben tristi.
(PoveraPazza)

2 commenti:

Reb ha detto...

Mi teletrasporto lì da te, alla velocità della luce. E ci resto, ohhh.

Giuliana ha detto...

ooh, la fregula, quanti ricordi ^_^!
Ma non l'avevo mai mangiata in insalata, quindi grazie per la bella idea ^_^!