"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

20 luglio 2011

escabeche de sardinhas - versione beta

Ah, il Portogallo! Ah, l'oceano!! Ah, le nuvole cariche di pioggia e poi il sole e poi ancora la pioggia! Ah, Lisbona! Gli ah! oh! che bello! si sprecano, da queste parti, quando si parla di Lusitania. Ora che siamo quasi nella stessa barca economica, di paesi europei decandenti e un pò sfigati, il legame si rafforza.
Epperò. I portoghesi friggono rabbiosamente. Friggono i pasteis de bacalhau, friggono il porco, friggono il pesce. Le sardine le grigliano ma soprattutto le friggono. Io no. Allora mi immagino che "de escabeche" (il carpione nostran-piemontese) si possa declinare anche in maniera più leggera e secondo le mie papille gustative, altrettanto gustosa.
Fremete dalla voglia di sapere come?
Dunque:
moltiplicare queste dosi a piacere, per un secondo o un petisco (versione portoghese delle tapas spagnole):

8 sardine piccole o 6 medie (tanto ne farete di più, non val la pena farne così poche, che in frigo durano qualche giorno e fa piacere aver qualcosa da spizzicare con birra o vino fresco)
farina di mais per impanare
olio d'oliva
1 piccola cipolla, affettata sottilmente ad anello
1 carota media, affettata diagonalmente
1 dente d'aglio, schiacciato
1 cucchiaio di estratto di pomodoro
125 ml di aceto di mele
foglie di salvia, lavate e asciugate
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Pulire le sardine, togliendo testa, interiora e lisca. Lavarle con acqua e aceto e asciugarle su carta da cucina.
Impanarle in farina di mais (io integrale) da entrambi i lati.
Ungere una teglia da forno con olio d'oliva e disporre le sardine impanate in un solo strato. Passarle sotto il grill per tre minuti (controllare che non si brucino), girarle e fare lo stesso dall'altro lato.
Saranno croccanti ma non fritte. Salare leggermente.
Scaldare un filo d'olio in una piccola pentola. Saltarci le cipolle, brevemente. Aggiungere le carote e saltare per tre-quattro minuti. Aggiungere aglio e estratto di pomodoro. Mescolare bene e poi unire l'aceto. Lasciare evaporare la parte alcolica, poi sobbollire per cinque minuti. A questo punto unire 125 ml di acqua e sobbollire ancora fino a che la salsa non si raddensi.
Versare sulle sardine impanate, aggiungendo le foglie di salvia. Sevire sia caldo che freddo.
(PoveraPazza)

3 commenti:

Pentapata ha detto...

noooooo adoro, mi sento già le dita sporche di fritto, ma niente paura che le lecco accuratamente e non sporco nulla.

Gio ha detto...

ahi il portogallo e lisboa! per un periodo (una anno o poco più) ci andavo tutti i mesi...:D
ottime le sardinhas!

Virò ha detto...

Mi piace tutto di questa preparazione ma in particolare l'idea di impanare con la farina di mais, più corposa e saporita.

Una vera genialata!