"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

27 ottobre 2010

epifania commestibile: zucca e radicchio

Scomodando Joyce (speriamo che perdoni la sventurata) PoveraPazza ha avuto un'epifania sull'uscio di casa. Mentre girava la chiave lunga nella toppa ha pensato: ecco la cena.
Una combinazione di alimenti immaginata piacevole per il contrasto di colori, si è rivelata armoniosa e interessante anche per i sapori contrastanti ma complementari.
Si tratta, senza farla troppo lunga, di un risotto con radicchio e zucca.
Stagionale, a chilometri cinque o sei se non proprio zero, ma premiante dopo una giornata di duro lavoro (per scontare i sollazzi da salone).
Per due persone:
130 gr di riso Carnaroli
brodo vegetale
mezzo bicchiere di vino bianco
due piccoli scalogni
una fetta di zucca (circa 200 gr)
un mazzetto di radicchio rosso, mondato
un cucchiaino di burro e due cucchiai di parmigiano grattugiato
sale pepe olio d'oliva
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Non vi spiego come si fa il risotto, carini
. Racconto solo di un modo che è diventato mio ma che ho imparato da poco: salare il riso solo in tostatura e aggiungere brodo sciapo.
In questo caso ho tritato scalogno e radicchio, aggiunto il riso, salato e sfumato con il vino. Dopo due minuti ho aggiunto la zucca a cubetti, portando a cottura con l'aggiunta del brodo.
Ho mantecato con il burro e il parmigiano e ho rifinito il piatto con pepe (profumatissimo) di Penja macinato al momento e qualche chicco di fleur de sel.
Una variante più cremosa la si ottiene avviando la zucca prima di tutto in modo che si sciolga.
(PoveraPazza)

8 commenti:

Reb ha detto...

Questa della salatura mi garba. Ma perchè? (salare in quel modo, non perchè mi garbi...mi garba perchè lo fai te!)

PoveraPazza ha detto...

Tesoro bello, lo faccio io perchè sono una copiona.
Il primo a cui l'ho visto fare è Torretta del Savini. E poi anche Enrico Crippa che lo ha imparato da Marchesi. Ergo: si fa così.
La spiegazione pare essere l'assorbimento del sale sul riso senza coprire i sapori successivi.
Non so se sia così, ma funziona!

sara ha detto...

Brava divulgatrice di saperi e sapori oscuri

Carmine ha detto...

mi piace l'idea di unire il radicchio con la zucca, complimenti per il post e le foto del salone del gusto

lucy ha detto...

lo sai che il risotto è per me un piatto molto consolatorio e soprattutto un bel premio?!non dovrei dirlo visto i trascorsi ma amo più di tutto il riso e mi piacciono i molti ingredienti con il quale si può legare.il tuo mi ispira moltissimo, sicuramente stagionale come piace a me e poi adoro lazucca e il suo ritorno mi mette allegria!!baci

Vero ha detto...

questa mi piace tantissimo!! tra le mille apparse online sulla zucca, che non è il mio ortaggio preferito, posso senza dubbio alcuno dire che questa è la ricetta prescelta!! E poi la storia della salatura... da provare
baciuzzi
Vero

PoveraPazza ha detto...

Lucy: anche io son più da riso che da pasta. Il gene polentone non mente, ahimè.
Vero: lusingata. Prova, varia e informami, se vuoi.
Carmine: grazie, carino. Ma è stato davvero divertente, il salone.
baci a tutte/i
d-

Unknown ha detto...

Buono questo risottino... Visito per la prima volta il tuo blog, mi è piaciuto mnolto, complimenti!!!
A presto!!
Franci