"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

14 settembre 2010

quattro profumi per un pesce (marin-ato)

Avere un blog di cucina presuppone un certo impegno ai fornelli. Dedizione, studio, creatività.
Però.
Ci sono giorni in cui la dedizione latita, altri in cui la creatività è pari a zero, altri ancora in cui tutto ciò che hai studiato in anni e anni di scuole di cucina non ti serve a nulla.
Per esempio una domenica mattina post concerto, apri il frigo e ti accorgi che l'ingrediente che il tuo fedele scudiero avrebbe dovuto procacciarti NON C'E'. Le capesante, ubi sunt?
 Non si son potute trovare, sostituite da tonno fresco che avevamo tutti pensato di non mangiare più, come il cugino in scatola. Ormai c'è, se ne dovrà fare qualcosa. Il solito tonno-scottato-al-sesamo ha fatto il suo tempo, dice lo scudiero. Vabbè, mariniamo e intanto pensiamo all'India anche se con la marinata non c'entra niente e non c'è neppure l'ombra di un curry in giro.

Per la marinata: succo di un lime, 2 cm circa di zenzero grattugiato, un cucchiaino di semi di coriandolo pestati, peperoncino in polvere, un cucchiaio di olio di sesamo.
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Adagiare il pesce (in questo caso tonno, ma immagino che tutto il pesce con una certa consistenza andrà bene) nella marinata,  coprire con una pellicola e lasciar riposare in frigo fino a che non saranno pronte le verdure (una trentina di minuti).
Far saltare brevemente e in poco olio le verdure di cui si dispone (peperoni, cipolla, zucchine ad esempio).  Nella stessa padella, scottare per 3-4 minuti per parte i tranci di pesce, fino a quando coloriranno leggermente. Salare e pepare. Servire con le verdure preparate e del riso basmati semplice.

 E' risultato un piatto allegro e profumato, in linea con la temperatura - per fortuna - ancora estiva.
Mica vi pentite, se lo fate.
(PoveraPazza)




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6 commenti:

ViPeron ha detto...

Leggere di prima mattina una ricetta cosi' rende l'attesa del pranzo ancora più feroce (e il pranzo in mensa poi ...) Bello. Abbiamo iniziato la stagione della ziggurat ... anche nel prossimo post ci sarà

PoveraPazza ha detto...

Eggià, ViPe-- ci mancano i castelli di sabbia, evidentemente. E a te le dighe!!!

Reb ha detto...

Anni e anni di scuole di cucina?????????????? Mi sa che non ho fatto nemmeno quelle dell'obbligo!!
Bella, bellerrima questa cromia fantastigliosa :)
ps: nel caso, che faccio, mi dò al serale? (se poi questo Sir Ale fosse anche caruccio....)

PoveraPazza ha detto...

Mi fai molto molto ridere, Reb. Mò ti scrivo e ti faccio una proposta (indecente, ovvio)

amedeobolinari ha detto...

l'altro giorno pensavo proprio a sta cosa... quanti tonni devono far fuori per riempire milioni di tonnellate di scatolame in tutto i supermercati del pianeta. Comunque bel piatto
[p.s.(1) mi piace pure la ceratina[?] che sta sotto... mi ricorda Mirò]
[p.s(2) ma tu non mi sembri tipa da ceratina!]

PoveraPazza ha detto...

amedè, non è una ceratina. E' una tovaglietta che ho trovato nel giornale di cucina del corriere. Mi piacevano i colori saturi, così ho volutamente esagerato anche il resto!