"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

18 giugno 2010

per scaldare il cuore: vellutata di zucchine e pane al kamut

Siamo quasi a metà giugno e oggi sono stata tutto il giorno con : maglietta a maniche lunghe più maglioncino di cotone pesante. Senza calze perchè mi rifiuto di metterle ma con i piedi gelati.
La depressione da tempo infame, come vedete, perdura.
Sono corsa a comprarmi diversi oggetti fotografabili per tirarmi un pò su. Non è successo ma almeno sono belli.
Tornata a casa ho pensato a dei cibi che si abbinassero ai nuovi contenitori e non viceversa. Lo so, è folle, ma ogni strategia aiuta a non correre dall'analista (almeno per questa volta).
Mentre impastavo la mia creatura al kamut, la lasciavo lievitare e la guardavo ammirata, ho preparato una vellutata di zucchine per la ciotola turchese: 

ho sbucciato due spicchi di aglio fresco (che è più delicato) e li ho fatti andare in due cucchiai d'olio d'oliva, ho aggiunto una patata media tagliata a dadini e poi tre zucchine belle croccanti e non grandi, tagliate a cubi, un piccolo peperoncino tondo e una bustina di zafferano. Dopo qualche minuto ho unito qualche mestolo di brodo vegetale in modo da coprire appena le verdure ed ho lasciato sobbollire per una ventina di minuti.
Fuori dal fuoco ho unito qualche foglia di basilico ed ho frullato la vellutata, guarnendo con zafferano in pistilli.  L'aglio fresco, volutamente frullato insieme al resto, non è per niente pungente, vi assicuro.


Ho servito la vellutata BELLA CALDA con un cucchiaino di creme fraiche e devo dire che era proprio buona. Non ospedaliera come di solito sono le creme con gli zucchini che hanno un sapore così neutro e neppure troppo salata. Armoniosa, mi è parsa.

Per continuare la cena in bellezza, ecco la creatura:

il mio primo pane solo di farina acqua e sale. E lievito. E pasta acida essiccata.
Al SuperPolo avevo preso, oltre alle varie farine per giocare (a proposito, ho il CINABRO- vedi qui) anche la pasta acida, appunto.
Ho mescolato il mio mezzo chilo di farina di kamut integrale e biologica con due cucchiaini di zucchero, una bustina di lievito di birra essiccato e mezza bustina della pasta acida essiccata (intera era per un chilo di farina) e con un cucchiaino e un pò di sale fino.
Ho poi impastato con tanta acqua quanta necessaria ad ottenere una pasta liscia ed elastica (circa 300 ml). Ho lasciato lievitare l'impasto in una ciotola coperta da un panno, in forno spento ma con la lampadina accesa, per almeno un'ora.
Ho ripreso la palla ormai lievitata e l'ho rilavorata con grande energia (meglio della palestra) per un altro quarto d'ora.
Ho dato la forma di una pagnotta allungata, ho praticato alcuni tagli sulla superficie ed ho rimesso a lievitare per un'ora e mezza (ma la prossima volta provo a lasciare di più) e poi ho cotto la creatura a 200° per 45'. Mi sono ricordata che il mio vecchio maestro diceva di lasciare un recipietne con acqua dentro il forno elettrico, per dare umidità, e così ho fatto.
La pagnotta stamattina era molto bella e la casa profumava di   .. non so.. non di pane normale. Il frumento ho un profumo diverso, questo era più di fieno tagliato e steso al sole, mi pareva.
Ma sarà stato il desiderio di caldo e di sole che mi faceva delirare!
Stasera la creatura si è accompagnata a salmone affumicato con creme fraiche all'aneto, prosciutto di Parma e robiola di Roccaverano. Alternativamente, certo.

Il cuore si è scaldato, le membra si son buttate in un bagno caldo.
Ora stanno tutti bene.
(PoveraPazza)

7 commenti:

Alex ha detto...

Qui tocca davvero riaccendere forni e fornelli. Siamo arrivati a 15 gradi, la massima. Avevo programmato un weekend in giro, ma credo che me ne resterò a casa a impastare e cucinare.
La tua creatura è proprio bella. Non ho mai visto in giro la farina di kamut, devo mettermi alla ricerca.
Buon weekend

amedeobolinari ha detto...

interessante questa vellutata da provare!

Io invidio la vostra situazione meteo.. qui c'è uno schifoso caldo umidiccio ed appiccicoso, l'auto al sole, l'altro giorno, ha raggiunto 41°. Sono già stanco... e pensare che fino ad ottobre avanzato sarà così.

Unknown ha detto...

Alex, la farina di kamut si trova comunemente dagli spaccini di prodotti biologi e amedè, non ti lamentare che qui si battono i denti, come quella volta là a casa mia, ti ricordi? Se ci penso ancora rido.
Per chi non avesse capito: l'uomo del Sud, trapiantato al nord in tempo natalizio BATTEVA I DENTI come Silvestro. Una scena da film, proprio!

Carmine ha detto...

in compenso oggi è una bella giornata sarà per la zuppa o magari per il pane, io ti faccio i complienti per tutti e due ma un po più per il pane

Edda ha detto...

Anche qui bello freschetto, non sembra di stare a giugno (o forse si' ma al Nord ;-). Avrei bisogno anch'io di questa vellutata e del pane alla farina kamut, devo provare. Buon fine settimana!

amedeobolinari ha detto...

quel pomeriggio a Biella mi si congelarono le ossa

Ciboulette ha detto...

L'idea di cuciare qualcosa per metterla nelle stoviglia eppena comprate a me sembra assolutamente ragionevole. In fondo i bimbi quando hanno l'ombrello nuovo non vedono l'ora che piova! Ops, questo mi sa che era un tasto dolente :P
Speriamo che arrivi l'estate anche da voi!

PS: il pane l'avevo già ammirato, bello bello :)