"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

14 aprile 2010

soba noodles con quel che c'è - to Norio

Dove sarà il cinabro?

Da qualche parte si sarà pure cacciato! Non si mangia, no, ma mi serviva per apporre il mio yin, il sigillo rosso, unico elemento colorato nel bianco e nero dello shodo, l'arte della calligrafia giapponese. Il cinabro è una pasta in cui si intinge la pietra saponaria incisa con i propri caratteri.
Norio è stato il mio maestro, lui mi ha ribattezzata "piccola - piccante"  e gli sono grata da allora. L'esperimento estetico-culinario di oggi è dedicato a lui. --Sono stata profetica, evidentemente. Quando ho scritto il post ancora non lo sapevo, ma nel numero di maggio di Marie Claire Maison c'è un lungo articolo dedicato a lui. Onorata. -
I soba noodles sono belli. Li ho comprati per questo, attirata da quel loro coloretto così fotogenico e dalla confezione elegantissima. Son ragioni puramente gastronomiche, come si può ben comprendere!
Mai cucinati prima questi spaghettini, quelli di riso e di soia sì, ma questi mai. E il grano saraceno lo conoscevo solo in forma di pizzocchero, dunque mi aspettavo un gusto un pò rustico e valtellinese.
Niente affatto, questi sono neutri, li puoi cucinare con tutto ciò che vuoi, non coprono i sapori.


Il titolo della ricetta la dice lunga sulla sua elaborazione scientifica: guardare dentro al frigo, scovare ingredienti che potrebbero star bene insieme, cuocerli e montare il piatto.
Da me si trovavano:
spring onions, i cipollotti che, forse, sono l'unico ingrediente davvero indispensabile
zenzero fresco
un peperone giallo
qualche carotina
tre zucchine piccole
salsa Teriyaki
un trancio di pesce spada.
Saltare in un wok i cipollotti e qualche centimetro di radice di zenzero tritata, aggiungere prima le carote e il peperone a bastoncino, dopo un paio di minuti aggiungere anche le zucchine e un poco di sale, far cuocere a fuoco vivo ancora un paio di minuti (le verdure devono rimanere croccanti).


Nel frattempo lessare i noodles per tre minuti (non di più, cuociono subito!) in acqua bollente salata e far saltare il pesce spada a dadini in una padella antiaderente con poco olio.
Scolare i noodles, saltarli con le verdure ed un paio di cucchiai di salsa teriyaki. Completare con i dadini di pesce spada.

Non siamo filologici qui, almeno non con questa ricetta. Norio forse non approverà, a me però son piaciuti!
(Povera pazza)

2 commenti:

giardigno65 ha detto...

cinabro, contro il logorio della vita moderna ?

no, non era quello ...

Unknown ha detto...

Fuochino fuochino ..