"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

26 gennaio 2012

french connection - 2) crema di patate e porri al miele

Seconda puntata di ispirazione francese.
Sono una-che-deve-cucinare-per-se-sola ancora in training e non azzecco le dosi. Ma. Odio gli avanzi e odio buttare. Non c'è soluzione al dilemma. Tranne imparare, certo.
Questa crema l'ho quasi azzeccata: piatto e mezzo e cena risolta.
La mia versione è alquanto alleggerita rispetto all'originale francese. Per questioni dietetiche ma anche per rifiuto di panna e burro ad ogni costo (che poi, manco li avevo).
Si tratta di una quasi-Parmentier. Nella stagione autunno inverno si porta su tutto.



Per due persone:
100 gr di porro non troppo grande, tenero e verde
250 gr di patate (1 medio-grande)
500 gr di brodo vegetale
mezzo bicchiere di latte
1 cucchiaino di miele e 1/2 di aceto balsamico
olio d'oliva, sale, pepe
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Mondare e lavare le verdure. Tagliare a filetti e poi tritare ulteriormente 5 cm di porro. Lasciarlo a bagno in acqua ghiacciata fino al momento di impiegarlo. Penso che sia per renderlo più digeribile: ma no way, con me non funziona. Il porro crudo (o la cipolla) ripropone che è un piacere.
Dunque: far cuocere a fuoco dolce il porro tagliato a rondelle in un filo d'olio fino a che sia tenero. Basteranno cinque minuti.
Aggiungere le patate tagliate a dadini. Mescolare e lasciare insaporire. Coprire a filo di brodo vegetale. Lasciare sobbollire fino a che le patate saranno completamente cotte.
Passare al mixer a lungo, per ottenere una crema vellutata e liscia.
Diluire con mezzo bicchiere di latte tiepido .Aggiustare di sale e pepe.
Tenere in caldo.
In una ciotolina mescolare il miele con l'aceto balsamico e condire con questa emulsione il porro sgocciolato dall'acqua fredda.
Servire la vellutata con un cucchiaio di porro al miele.

Come avevo detto ieri: le ricette che mi hanno incuriosito sono molto semplici ma tutte con un piccolo tocco imprevisto.

Ho tentato anche un uovo alla coque cotto nel tè molto concentrato. A parte il guscio, che si è colorato, non ho avuto brividi di sorpresa, devo dire.

(PoveraPazza)



3 commenti:

crimasot ha detto...

ma davvero è piaciuta solo a te? A me il tocco 'esotico' di miele e balsamico incuriosice assai assaissimo. Domani 'ordino' la raccolta di un bel porro nell'orto dei miei, le patate non mancano mai e l'abbinamento mi stuzzica alquanto.
Le faremo sapere ;)

Unknown ha detto...

mah, a giudicare dall'indice di gradimento sul blog direi che no, non è piaciuta granchè. La prova provata però, ti assicuro Cri, è buona. Contenta che ti fidi.

Reb ha detto...

Io però il balsamico lo voglio tradizionale, chè quello sciacquetto non mi garba, oh oh.