"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

13 settembre 2011

pogacha serba: pane da festa




Uno spread party, ma sarà un'idea carina? Paola, inarrivabile fucina di idee, si è inventata un tema per la festa al chiaro di luna, un classico settembrino.  Tutti a portare cose da spalmare e supporti che si prestino a essere spalmati. E bon, facciamo le maestrine sabaude, per una volta e portiamo un supporto consono all'ajvar che ormai è diventata la mia salsa preferita. L'ajvar è serbo-croato, balcanico insomma. Facciamoci un pane con cui si parli, uno che conosca la sua lingua.
Senza avventurarsi in pani rituali, che pare siano una costante delle feste, in Serbia (pane-scultura, bellissimo e difficilissimo), cimentiamoci in una rustica pogacha. Pane campagnolo e condito, che vuole i cevapcici o il formaggio di capra, e l'ajvar, appunto.
E' ricco, quasi un pane dolce e con il sapido ci va a nozze.
Per una bella pagnotta, serviranno:
- 1 tazza di latte
- 1/4 di tazza di burro
- 1 pacchetto di lievito di birra secco
- 2 cucchiai di zucchero
- 5 tazze di farina 00 (io semintegrale)
- 1 tazza di panna acida (io yogurt greco)
- 1 grosso uovo leggermente sbattuto
- 1 cucchiaino di sale
Far sciogliere il burro nel latte e lasciare intiepidire. Aggiungere lievito e zucchero e mescolare bene.
Nella ciotola del mixer, con la paletta montata, versare la farina, il latte con burro e lievito, l'uovo, lo yogurt e il sale. Mescolare bene.
Montare il gancio e impastare per almeno cinque minuti a bassa velocità, fino ad ottenere una massa elastica e non collosa. Ungere di olio una ciotola e versarci la massa (che sarà abbastanza morbida), ungendola bene da ogni lato. Coprire e lasciar lievitare fino al raddoppio.
Riprendere l'impasto, tirarlo e girarlo per quattro o cinque volte, dargli una forma tondeggiante ed incidere la superficie con un coltello girato dalla parte non tagliente.
Lasciar lievitare per trenta minuti. Accendere il forno e portarlo a 180°.
Cuocere il pane per un'oretta, o fino a quando sarà ben dorato.
Lasciar raffreddare e gustare con i cibi cochon di cui sopra.
(PoveraPazza)

5 commenti:

Virò ha detto...

Bellissimo!

(E pensare che ultimamente con il termine spread ci si riferisce solo al divario con il rendimento dei bond tedeschi!)...

Tamtam ha detto...

bello, molto bello, lo farò, adesso lo metto nei segnalibri, sto cambiando casa, e non posso impegnarmi in ricette importanti, non vado oltre la pasta, però mi piace, io ti seguo, ti ho messo nel mio blogroll...un caro saluto

Giuliana ha detto...

wow, questo pane è bellissimo *O*!!

°Glo83° ha detto...

che bel pane e che bel blog!!! mi sa che ripasserò presto! complimenti!!! ;)

Stefania Oliveri ha detto...

Quanto mipiacerebbe poter assaggiare questo pane...