"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

17 maggio 2012

le masse faticano ad educarsi: crumble di taccole

 
Sorprendentemente le masse si disinteressano alla mia campagna in favore della taccola. Ma io non demordo, cocciuta che sono. Presento la terza puntata della saga (zzzaga, come di zanzara che vola - la mia maestra di filologia germanica la pronunciava così) della taccola.
Taccola in forma di crumble - con pane di pasta madre avanzato, che non si butta niente, più. Non son tempi di sprechi, da queste parti. Dalle vostre, non so.

Da queste parti è sorta una certa rassegnazione nei confronti di alcune condizioni esistenziali:su tutte la (relativa, d'accordo) povertà del momento e l'età che avanza (oggettiva).
Et alors, il pane non si butta. La taccola già lessata meno che mai.
Et alors, ti fai passare sopra i mille "signora" che ti dicono al giorno, conscia della piega amara che ha preso la tua bocca, delle righette che contornano i tuoi occhi quando ridi.
Le cose cambiano, si vive meglio se cambiamo anche noi.

Che colpa ne ho se prima di ogni ricetta (sempre più semplice, sempre più essenziale) mi vengono delle omelie da messa delle undici? Questo momento è così- son certa che tra poco tornerò alle stupidate.

Crumble-questa-volta-con-taccola-ma-si-porta-con-tutto:
200 gr di pane secco (il mio fatto in casa e a lievitazione naturale)
30 gr di burro a temperatura ambiente
250 gr di verdura a piacere (questa volta taccole sbianchite in acqua non salata, per tre minuti)
10 pomodorini
erbe aromatiche (questa volta za'atar)
50 gr di parmigiano reggiano 
20 mandorle pelate
sale pepe
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Nel cutter tritare pane, formaggio e mandorle.
Intridere il burro con il mix tritato, in modo da formare grosse briciole irregolari.
In una pirofilina porre le verdure, leggermente salate e le erbe aromatiche scelte.
Cospargere con le bricioline e cuocere in forno a 200° per 15-20 minuti o fino a quando la superficie non sia dorata.

E poi con la taccola abbiamo chiuso. Per questa stagione. Sappiate che vi ho risparmiato la cremina di taccola e ricotta e menta che si son mangiati i compagnucci di corso di pasticceria ieri sera. E non dite che non son buona.

Ps: chi passasse da Milano giovedì 24 vada alla Loggia dei Mercanti, verso le 21. Forse ci siamo pure noi.

Psps: e oggi sarebbe pure la giornata internazionale contro l'omofobia. Serve aderire? Nel migliore dei mondi possibili non si dovrebbe aver bisogno di giornate contro, per, a favore di.
Ma questo non è affatto il migliore dei mondi possibili.

(PoveraPazza)
 
 


2 commenti:

Anonimo ha detto...

"intridere" è un verbo che non udivo da tantissimo tempo e lo pensavo desueto.
eppure è così preciso, non si può certo sostituirlo con "impastare", per esempio!
proverò anche la ricetta, non mi sembra niente male. così "intriderò" anch'io.
LA LUNA NERA

Gio ha detto...

sei unica con questo crumble alle taccole :)
buon we