Per entrambi, anche se le cause sono differenti.
Il mio narcisismo è totalmente assente, sono contenta di guardare e imparare.
Ho voglia di passività. Forse sono solo stanca o a stancarmi è il pensiero delle novità non volute nè cercate che potrebbero capitare. Mi sono sempre descritta come poco materialista, mi pareva di essere un monaco buddista che spazza il mandala di sabbia appena finito. E' così, non mi affeziono agli oggetti, non mi mancano.
Questa mia creatura di mattoni e intonaco e vernici all'albumina e finestre e luce mi mancherà in modo forse intollerabile. O forse troverò altre idee balzane da realizzare in qualche altro luogo. Lo spero.
Per ora mi bastano piccoli piaceri consolatori: due parole dette bene, un'argomentare interessante, un libro per bene in uscita, una cena tenera e dolce appena cucinata.
Minuscoli attimi che rendono un pò più luminose le giornate.
Insalata di taccolette e cipollotto con quenelle di caprino
500 gr di taccolette (lo so, quelle della Ponke non le avrete. Me ne dispiaccio per voi)
4 cipollotti novelli
2 cucchiai d'olio extravergine
sale pepe
80 gr di caprino
20 gr di tahina
succo di mezzo limone
basilico spezzato a mano
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Spuntare le taccolette e sbianchirle in abbondante acqua bollente leggermente salata per cinque minuti. Scolare e raffreddare in acqua e ghiaccio. Asciugare e condire con poco olio.
Mondare i cipollotti, eliminando le parti verdi più scure e la guaina più esterna. Lavare e tagliare a rondelle. Fare insaporire per pochi minuti in un cucchiaio d'olio, con un pizzico di sale. Unire le taccole e spegnere.
Lavorare caprino, tahina, limone, un cucchiaio d'olio, sale e pepe. Completare con basilico spezzato.
Servire le verdure con una quenelle di formaggio, insieme a del buon pane.
Vado a rinfrescare la fenice, creatura mitica che dovrebbe risollevare le sorti dei miei pani futuri.
(PoveraPazza)
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