Stamattina mi è tornata in mente questa espressione che la zia Mariuccia andava ripetendo, trafelata, in prossimità dell'ora di pranzo. "Ho il gatto sul fuoco!" che, lungi dall'essere presa alla lettera (sto cucinando un gatto) significava: non ho niente di pronto, i fornelli sono spenti, ci dorme persino il gatto.
Questo blog ha il gatto sul fuoco da parecchio tempo. Nel caso della zia Mariuccia si trattava di una finzione letteraria, lei non aveva mai il gatto sul fuoco. Mai.
Qui invece non si cucina, se non poco e male. Senza piacere, senza fantasia.
Cucinare è cura. Nutrire è cura.
Se non si ha nessuno da curare la creatività latita. Per me sola non ho l'energia neppure per una spesa che vada oltre due arance e un litro di latte.
Tornerò ad accendere i fornelli, non ne dubito. Per il momento studio, cerco stimoli che non arrivano. Non facilmente.
Ho bisogno di costruire, di creare ma non ne ho la forza.
Allora meglio un decoroso cinese take away che un cattivo pranzo cucinato senza voglia.
(PoveraPazza)