Oh là. L'oggetto del desiderio di un intero anno, finalmente trovato. E senza neppure cercarlo. Metafora di un fine settimana memorabile sotto tanti punti di vista.
Carino carino carino.
Tanta acqua prima ma musica e sole e parole poi.
E incontri fortuiti ma di ottimo auspicio.
E cortili aperti, e aria frizzante e una storta devastante al piede sinistro.
Ma vabbè, mica si può avere tutto.
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La salicornia è una succulenta, botanicamente parlando. Ha queste "foglie" cicciotte e piene d'acqua salata. Nasce nelle paludi costiere, pare. Come il fico degli Ottentotti, per dire. O il finocchio marino. A me le succulente son sempre state simpatiche,lo confesso. Se poi fanno anche bene, meglio.
La salicornia contiene numerosi acidi organici, vitamina C e del gruppo B, sali minerali, in particolare ossalati, sali di Iodio e Bromo, mucillagini e pectine.
Sono indicate proprietà depurative, rinfrescanti e antiscorbutiche (che per me sono un toccasana - ;-)).Però questa salicornia mica si trova con facilità. Sabato al mercato di Piazza 24 Maggio, dal pescivendolo-che-vuol-fare-il simpatico ce n'era una intera cassetta.
La chiamava asparago di mare, ma era lei, indubbiamente.
Portato a casa il cartoccetto, sbianchito per due minuti in acqua non salata, l'ho accompagnato a patate lessate con la buccia e calamaro alla griglia.
Il tutto condito con una emulsione di olio, limone succo e buccia tritata, poco sale, pepe e cordiandolo fresco.
L'avanzo è stato l'apertivo pre-Travaglio.
E tutto il resto in discesa, hopefully.
(PoveraPazza)
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