"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)
10 novembre 2010
metti un finocchio a cena: caramellato con quenelle di caprino fresco
Stasera, grazie all'iniziativa di un gruppo di blogger, invitiamo a cena i finocchi.
Premetto che a me i finocchi piacciono di più crudi, alive and kicking e chiacchieranti, premetto che credo sappiano difendersi da soli dagli attacchi beceri di certi personaggi. Epperò.
Credo sia necessario metterci la faccia, etichettarci per marcare una differenza. In questo senso rimando al magnifico post di Giovanna di qualche giorno fa.
Spero che le piccole iniziative come questa contribuiscano almeno a far pensare, se non a modificare la coscienza di altre persone.
Sabato scorso, a Milano, quel finocchio di Nichi ha riempito un teatro (grande) e ha lasciato fuori diverse migliaia di persone (io tra quelle) che avevano voglia di ascoltare la narrazione di un punto di vista diverso. Mi fa piacere pensare che tutti questi semini insieme faranno crescere un albero nuovo, diverso da querce, ulivi, garofani, ma con profonde radici.
E dopo il pistolotto, ecco la ricetta. Di Yotam Ottolenghi.
2 piccoli finocchi
un cucchiaino di burro e un cucchiaio d'olio
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaino di semi di finocchio
qualche fogliolina di aneto
zeste di mezzo limone
2 cucchiai di caprino fresco
sale pepe (e qualche bacca di ribes fresco, se piace).
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Mondare delle foglie più dure i finocchi e lavarli. Affettarli per il verso della lunghezza senza eliminare la base più dura in modo che le fette (spesse 1 cm) restino insieme.
Far sciogliere il burro in una larga padella, aggiungere anche l'olio. A fiamma vivace far dorare uno strato di fette di finocchio da entrambi i lati. Far riposare su un piatto le fette già pronte e proseguire fino a esaurimento della verdura.
Nel fondo di cottura aggiungere lo zucchero, i semi e abbondante sale e pepe. Far sciogliere per 30 secondi, aggiungere i finocchi cotti e lasciar caramellare delicatamente per un paio di minuti.
Cospargere con l'aneto e le zeste di limone e il ribes, a piacere.
Guarnire con la quenelle di caprino fresco.
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PoveraPazza
Un finocchio al giorno, lo leverà di torno? Oppure un finocchio, una mela e una patata? O un finocchio, una mela, una patata e una rapa? Un cavolo? Un intero minestrone?
Si sa, la dieta depurativa fa miracoli!
- questo post è per voi, lo sapete -
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9 commenti:
Daniela, son felice di sapere che ci sei anche tu! Bellissima ricetta!
Cara, potresti suggerire la ricetta a Vendola perché la inserisca a pieno titolo nella lunga lesta delle 'espiazioni'
Bellissimo "pistolotto" :-)
grazie per il tuo contributo!
Norma
ma quella roba verde sono i resti di un boa di uno degli invitati vegetali?
MAGNIFICO IL POST DI GIOVANNA
anche io odio quando ti si dice: "tu non sembri napoletano". E' effettivamente detto come complimento ma nasconde un forte pregiudizio razzista, come per dire non mi tornano i conti perché non riesco ad incasellarti secondi i miei pregiudizi. Ad un mio amico uno di Parma disse: "sai non si sente proprio che sei napoletano" e lui rispose: "te si sente invece che sei di Parma"
:D
Io c'ero!! ovviamente fuori... peccato, dovrebbe organizzarli al palazzetto delle sport! Mannaccia!
Ma quale espiazione, Vipe. Guarda che è buono!!!
E poi: certo che la roba verde sono i resti di un boa. alle mie cene vige uno strettissimo dress code drag, come si sa! :-D
Tutto il resto non è necessario commentarlo, eh, ragazze/i?
baci
molto bello, molto buono. siamo in tanti.
bella ricetta, e bel post.
grazie!
rispondo qui al tuo commento sul mio blog perché Slumberland è momentaneamente privatizzato causa attentato alla privacy. se hai un account splinder, sarò comunque contenta di invitarti tra i lettori. grazie ancora. ciao, 'povna
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