"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

2 febbraio 2011

Ho visto cose che voi umani

 

Stiamo  parlando di navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione o della trasferta
milanese in cerca di identità?
E' stata la mia prima volta al congressone e ne sono uscita con le ossa rotte: un frullatore di facce, gesti, luci, stimoli, provocazioni, genio, profumi, sapori, rumori, musica, immagini, persone.
Poche emozioni, forse fagocitate da tutto il resto.
Dovrei scrivere tra qualche giorno perchè affiori nel ricordo cosa è stato veramente importante, ma ci provo anche ora.
Il coup de foudre è scattato per due francesi per caso: Inaki Aizpitarte e Mauro Colagreco. Uno basco l'altro argentino, l'uno spirito libero e l'altro "coltivato", entrambi una scoperta.
Inaki mi ha sedotta con il centrifugato di ceviche, servito con lamelle di pesce congelato passato alla mandolina e spolverato di polvere di lampone.
Talmente sorprendente da non richiedere alcun commento. 

Inaki e Agata

 Colagreco è stato il primo a rappresentare il bosco, una tendenza pare imprescindibile a Identità.
Mi è piaciuto molto l'uso di tuberi noti e sconosciuti trattati in modi differenti: cotti in forno, marinati, crudi, fritti, accostati a una "terra" di quinoa cotta a risotto, a chips di pelle ti topinambour e a un biscuit di spinaci e infusione di muschio. La fotografia dello schermo ahimè non rende giustizia a un piatto magnifico.
L'infatuazione per entrambi rischia di diventare amore: pare che i loro ristoranti (Chateaubriand di Parigi e Mirazur di Mentone) siano accessibili anche per portatori di visa classic (no gold - no platinum).


 Per tornare chez nous ho apprezzato molto Niko Romito: il video d'ordinanza (altro must) era di una tale eleganza e perfezione formale da essere commovente.
Il suo pensiero (del momento?) pare essere l'estremizzazione e radicalizzazione dei sapori.
La melanzana arrosto che ha presentato ne è un esempio: l'ortaggio viene glassato con estratto di melanzana concentrato. Implosione ed elevazione a potenza.


E per finire Magnus Nillson e il suo osso di brontosauro alla brace, segato in diretta come solo i vikinghi sanno fare. Giovane, svedese del nord più estremo, mi è piaciuta molto la poesia dettata dalla necessità: il porro conservato sotto la sabbia, il tubero e l'orzo fatti germogliare per sopperire alle mancanze di una terra meno generosa di altre.
Mi accorgo di sentirmi più affine a chi accosta i sapori senza mescolarli, lasciandoli puri. Magnus addirittura evita tutti i condimenti (anche il sale) perchè ognuno possa regolarli come crede.

Non parlerò della filosofia di Massimo Bottura (miglior cuoco dell'universo per quest'anno) e della sua rappresentazione barocca à la Greenaway dell'uccisione della lepre (bosco, preda, sangue), non parlerò dell'ermetismo di Narisawa e del suo brodo di terra, non parlerò di Gennaro Esposito e del suo meraviglioso risotto al limone con crudo di triglia, non parlerò di Gino Sorbillo che andrò a trovare quanto prima, nè degli Alajmo che non mi son piaciuti. Neppure saprete niente del mojito alla mela o della piccola colazione di Iwasaki.
Così alla prossima edizione ci venite anche voi!
(PoveraPazza)

..Ho ancora pagine e pagine di geroglifici da decifrare, magari tra un pò ci torno su e provo, invece di blaterare soltanto..


6 commenti:

Pentapata ha detto...

io per tornare a Mentone da Colagreco potrei anche farmi fare la piega, e ti assicuro son cose!

Lydia ha detto...

Dani, che ridere, mentre tu commentavi da me io stavo commentando da te!!!

Roberta ha detto...

Ah, non ci siamo incrociate! Che peccato!

Reb ha detto...

E che Vico sia!!!! :)))))

PoveraPazza ha detto...

Pentapata racconta racconta!
Roberta: pensavo a te ieri. No, neppure vista di striscio, mi spiace molto.
Reb e Lydia: programmiamo la gita? Già fremo.

PoveraPazza ha detto...

cibou: il prossimo anno vi vogliamo milanesi, prometti, dai!