"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

23 febbraio 2011

alfabeto alimentare - A come amaranto

Inauguriamo oggi una nuova rubrica: l'Alfabeto Alimentare. un cibo per ogni lettera, con un post dedicato e fotina di contorno.
Non siamo alla ricerca di cibi per forza esotici o strani, macchè.
Che la A si leghi all'amaranto è una pura e semplice casualità.
Non un cereale, dunque privo di glutine, l'amaranto è originario del centro e sud America. Considerato un cibo sacro, era parte integrante dell'alimentazione di Inca e Aztechi.
Contiene fino al 16% di lisina, amminoacido che deve essere assunto attraverso l'alimentazione perchè il corpo umano non è in grado di sintetizzarlo. Serve ai muscoli, care mie. D'ora in avanti cucinerò solo papponi di amaranto e quinoa, è una minaccia.
La mia amaranto-confezione, dell'AltroMercato arriva dalle pendici dell'Himalaya, non so che relazioni abbia con il centro America, ma non facciamoci troppe domande.
Le palline sono molto carine davvero. Mi intristiva abbandonarle in acqua salata per 20 - 25 minuti, le ho invece cotte a risotto, tostandole con poco scalogno e aggiungendo a poco a poco brodo vegetale.
A dieci minuti dall'inizio della cottura ho aggiunto carciofi a spicchietti  (3 bellissimi carciofi spinosi sardi, con gambo tenerissimo).
Ho completato con poco prezzemolo, una quenelle fatta con caprino fresco, un filo d'olio e paprica forte.
A proposito di quenelle(s), se ci fosse qualche anima pia che si offre di insegnarmi a formarle in modo appena decente, si faccia avanti. Prometto eterna gratitudine.
(PoveraPazza)


8 commenti:

Pentapata ha detto...

cotto è pure un po' traslucido, amaranto come nome secondo me non lo porta lontano....senta qui signora PoveraPazza che ne pensa di "vegetable caviar"?
che si sa il nome è tutto, è il mercato bellezza.

PoveraPazza ha detto...

hai ragione Penta: se ci sono le lenticchie beluga perchè non ci può essere un caviale vegetale? Ma è carino, vero? sembrano cacchine di mosca trasparenti..

MilenaSt ha detto...

L'ho preso anch'io lì: non ho mai pensato a "risottarlo" ....

Unknown ha detto...

complimenti per il tuo blog, è bellissimo! mi iscrivo così ti seguo sempre! se ti va sei la benvenuta nella mia cucina! un bacione! :-D

Sabrine d'Aubergine ha detto...

Ecco cosa posso fare con quel pacchetto di amaranto che ho comprato per pura curiosità! Grazie per la ricetta.
A presto,

Sabrine

silvia ha detto...

a me piace l'amaranto, certo che caviale biondo è fascinoso! il mio era molto più anemico. mi sa che la prossima volta lo risotto anche io. dovrò solo ricordarmi che lo avevo visto qui. le "chenelle" si fanno affilando i cucchiai. stesso movimento.

PoveraPazza ha detto...

silvia: manco con i tutorial riesco!!!

( parentesiculinaria ) ha detto...

Son capitata sulla B ede era più che chiaro che mi ero persa la A...
Anche io avevo fatto un piattino a base di amaranto tempo fa e devo dire che la sua leggerezza mi aveva conquistato...
L'ho così ricomprato, ma come sempre, una volta provato l'ingrediente nuovo, la curiosità si estingue e ho voglia di passare ad altro.
Grazie per avermi ricordato cosa giace in credenza! E poi il fatto di risottarlo mi garba assai...