"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

10 novembre 2010

without pummarola 'ncopp



chapter one: Ancora fuori

Stoppa, questo è quel che mi ricordarono i suoi capelli. Alluminio, forse, era il materiale del portoncino fuori dal quale stava fumando una sigaretta.

Noi: "Ci scusi" _dicemmo in coro_ "stiamo cercando il ristorante blablabla  delle cantine blablabla ci hanno detto che sta qua ma 'ndò stà"
Lei: Voilà sta proprio qua   ella disse _in coro [suo]_ per non essere da meno_ scostò il suo bianco poncho vintage per scoprire il prezioso metallo anodizzato
Noi: Ua (sincera espressione di genuina meraviglia in napoletano) sta qua.
Noi, tra di Noi ma senza far sentire Lei:  ma come! Un ristorante cosìcolà di una casa vinicola colàecolì con un portoncino così!


chapter two: Oramai dentro

Noi: ?
Io: ???

Eravamo nel bel mezzo di un viaggio  a ritroso nel tempo: il finto pub rustico degli anni 80.
Calce grezza alle pareti, ruote di carro come tavoli o tavoli adatti ad essere usati come ruote di carro, barili usati come sedie o forse erano sedie scomode come barili, arnesi misteriosi appesi alle pareti forse si, attrezzi agricoli o  forse no, non so.


Chapter three: La sorpresa

La fumatrice, stopposa e ponchosa, è anche cameriera! Anzi, forse è anche la tenutaria. Al banco bar c'è anche il suo alterego in stile vecchia tossica hippy con un treccione nero (che ti sembra giovane di spalle ma è una vecchiarda se vista di fronte) ed inoltre un figuro barbuto, ma forse pure barboso, appare decisamente indaffarato tra banco bar, cucina, depositi ed un temibile palchetto per esibizioni live.
Vuoto è il locale ed anche il desiderio che partorisce il mio senso estetico è paragonabile ad un anelito di vuoto.


Chapter four: La carta

La tipa stopposa ci porta un foglio sul quale vi era stampata la dicitura: MENU' ma era rimasto poco spazio per scrivere altro, molto spazio ancora era stato dato ai numeri che ti indicavano quanto ti sarebbe costato mangiare, quindi si capisce che questo aveva ridotto enormemente la possibilità di poter cucinare più di due o tre cosette.
Mentre si discuteva tra Noi se conveniva farsi derubare ordinando un bicchiere di vino a testa o farsi derubare ordinando addirittura una bottiglia intera, mi cadde l'occhio sullo SCAMMARO  "piccolinamente" indicato in MENU'.


Chapter five: Lo Scammaro è...


Io: Scusi signora stopposa che cos'è lo scammaro?
Lei:  stopposamente disse: lo scammaro è....euan.... EuanTuTriFor... lo barbuto barboso ed altri giovani vecchi cominciarono a suonare un amplificatissimo Jazzzzz.


beh vi sembrerà strano ma proprio non ricordo cosa disse la stopposa dello scammaro.
Forse parlò di spezzettare queste


tagliuzzare questo


tostare questi


e tostare anche questo


ammollare queste


Insomma con tutta questa roba qui:


quella sera, qualcuno in cucina, buttò in una padella con l'olio una alice salata con un spicchio d'aglio tritato. Consumata l'alice buttò in padella le olive bianche e nere, tagliate a pezzettoni ed aggiunse di lì a poco i capperi. Forse la stopposa, ma non ci giurerei, fece cuocere la pasta al dente che poi venne unita  con le olive ed i capperi in padella. Infine rimestò tutto aggiungendo l'uvetta ammollata, i pinoli tostati e per ultimi prezzemolo e pan grattato anch'esso tostato.

Una appendice storica


Lo scammaro sono degli spaghetti conditi senza pomodoro. I "giorni di scammaro" che nel regno delle due sicilie identificavano i giorni della quaresima e tutti gli altri giorni dell'anno nei quali, per precetto religioso, era obbligatorio mangiare di magro  la voce scammaro è un sostantivo derivato, attraverso una protesi di una s distrattiva, dal verbo latino *cammarare=mangiar di grasso; posto che *cammarare è mangiar di grasso, ne deriva che *scammarare (donde scammaro) vale mangiar di magro.

Amedeo Bolinari

6 commenti:

ViPeron ha detto...

certamente quella sera cenammo da super vigilia del venerdi' santo (la stopposa invece col conto di due spaghi s'e' fatta martedi' grasso)

PoveraPazza ha detto...

Amedè, ho due domande:
1) fare nomi cognomi e soprattutto prezzi
2) ma almeno la signora pasta senza pummarola era buona??

amedeobolinari ha detto...

diciamo che siamo nell'entroterra campano...in una cittadina carina dove siamo andati in una delle tue trasferte napoletane.Non vorrei che la tipa legge i blog di cucina :). I prezzi decisamente sproporzionati rispetto a quantità e qualità e se devo essere sincero la pasta mangiata lì era più buona rispetto ai miei tentativi, ha il pregio di essere veloce ed alternativa alla solita pummarola

( parentesiculinaria ) ha detto...

Ah! Ho letto questo post con un gran gusto... mi piace molto il tuo stile e il tuo blog. Forse non mi ero mai soffermata a dirtelo, ma voglio farlo ora. Lo " squittente" food-blogger-world da te trova una pausa che mi godo sempre volentieri.

Edith Pilaff ha detto...

Wow!Scopro il tuo blog grazie al commento che hai lasciato da me.Complimentoni,ora mi leggo tutto con calma....
Un saluto.

fiOrdivanilla ha detto...

concordo quanto detto sopra da ParentesiCulinaria, mi piace il tuo stile, piacevole e scorrevole nonostante i gradevolissimi dialettalismi.
A presto :)

io devo rivelare una cosa però, prima dai andare... non ho mai, mai, mai capito cosa volesse significare "ca' pummarola in copp'" non è che me lo spiegherestiiiiiiiiiiii?? :( semplice pomodoro? giuro, non ne ho idea.

:) grazie!
Manu