Dei miei natali risicoli si è già scritto più e più volte, ma per un pranzo festoso e non impegnativo la pasta si batte difficilmente.
Pensavo, a dire il vero, solo a una crema di cicerchie con le cime (di rapa), ma poi ci ho visto bene anche due pennette. Tutti regali dei miei amici camperisti Giada e Marco, che girano l'Italia e si caricano di derrate che noi, volatori con bagaglio a mano, assaggiamo lì e poi rimpiangiamo.
Per tre porzioni abbondanti:
200 gr di cicerchie
180 gr di pasta corta
peperoncino
aglio
olio d'oliva
600 gr di cime di rapa, mondate
sale pepe
La sera prima mettere a bagno le cicerchie in acqua fredda leggermente salata.
Il giorno lavare i legumi sotto l'acqua corrente e poi lessarli per 50 minuti.
In un tegame soffriggere aglio e peperoncino in un filo d'olio.
Unire le cime lavate. Cuocere fino a che saranno tenere, salando alla fine. Se necessario unire un pochino d'acqua della pasta.
Nel frattempo lessare la pasta molto al dente e finire di cuocerla nel tegame delle cime.
Scolare le cicerchie e passarle al mixer, allungando con un mestolino di acqua della pasta se necessario.
Impiattare la pasta con il passato di cicerchie a specchio.
Niente di originale,ma buono, salutare e antico.
Leggo che la cicerchia contiene sì proteine come tutti i legumi, ma
anche una neurotossina che provocherebbe paralisi degli altri inferiori.
Capirete bene quale sprezzo del pericolo serva per cimentarsi nella sua
preparazione. Noi di Hysteria Lane per amore di scienza non ci fermiamo davanti a nessun pericolo.
Naturalmente scherzo, signor produttore di cicerchia: servono ben altre quantità e ben più monotona alimentazione per provocare danni.
(PoveraPazza)
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