"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

12 ottobre 2010

Collezione autunno/inverno: Boston clam chowder

 Pochi piatti del periodo americano mi sono rimasti nel cuore: la tuna salad (roba da matti, lo so), pastrami on rye bread (ora non lo mangerei neanche sotto tortura), l'aragosta di Cape Cod, i pretzels and mustard (ma solo mangiati caldi per strada), l'apple pie degli Amish che compravo al farmer's market di Union Square e, naturalmente la Boston clam chowder.
Cibi gratificanti anche se molto distanti dalla "cucina di casa" a cui eravamo (allora più di oggi) abituati.
La clam, in anni mooolto più recenti, mi ha reso egregi servigi anche come ricetta (richiesta) d'acchiappo. Ci vuole l'amatore, ma consiglio vivamente!
Per essere una ricetta americana ha relativamente pochi ingredienti:

1 kg di vongole veraci
1/2 litro di latte (io l'ho usato parzialmente scremato)
3 -4 patate medie
1 cipolla bianca
3 coste di sedano verde
un mazzetto di erbe aromatiche : timo, basilico, maggiorana
un cucchiaio di burro e due di farina
una tazza di fumetto di pesce o brodo vegetale
sale e pepe, olio od'oliva
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Lasciare spurgare le vongole in acqua per una notte e farle successivamente aprire in un largo tegame senza aggiunta di grassi. Sgusciarle e filtrare il liquido che hanno rilasciato.
Mondare tutte le verdure e tagliarle a dadini.
Far saltare le verdure in un filo d'olio, aggiungere le erbe, le vongole e bagnare con il loro liquido.
Dopo qualche minuto unire la tazza di brodo e proseguire la cottura fino a quando le verdure non saranno tenere.
A parte, far sciogliere il burro e preparare un roux biondo con due cucchiai di farina. Roux biondo, e che è 'stu coso, direbbe Amedeo Bolinari. Il roux è la base per la besciamella, per esempio. Si uniscono a caldo il burro e la farina e si lasciano sul fuoco, mescolando fino al grado di tintura (!) desiderato.
Diluire con un poco di latte e unire alla zuppa. Aggiungere anche il restante latte e terminare la cottura per altri dieci minuti. La zuppa avrà ora una consistenza cremosa e vellutata. Aggiustare di sale (se serve) e abbondante pepe macinato al momento.
Volendo, completare con del basilico spezzato a mano. Servire fumante.
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Questa è la mia versione della Boston - relativamente light. Credo che la versione classica sia con la panna, che io non amo molto e uso con estrema parsimonia.
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Si ringrazia per la partecipazione straordinaria la magnifica pagnotta di segale comprata a PESO D'ORO da Princi.
Vi avviso: sono in the mood for soup. Questa è solo la prima.
E' una minaccia.
(PoveraPazza)
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10 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi piace un sacco il tuo modo di servirlo, semplice, campagnolo e soprattutto alternativo...
ogni tanto ci serve un ritorno alle origini.. davvero buona da vedere e chissà da gustare.. ho già la gocciolina alla bocca.. bacio

Reb ha detto...

E' una minaccia: prometto una 24ore non stop di panificazione con lievito madre...Princi ci farà un baffo, un pizzetto e persino una mosca! Quindi schioda le regal chiappette e fiondati che ti aspetto...(e se fai la brava, ti rifornisco pure di cardamomo nero, tiè)

Glu.fri cosas varias sin gluten ha detto...

I like the mood of soup..pensa che é una vita che voglio fare questa zuppa...
...Princi, che ricordi...Ciao, Simonetta

PoveraPazza ha detto...

Vale: buona da vedere mi piace molto. Lo userò spesso!!
Rebbina: 'scolta, maaaaaaaaa, e quando c'è questa sessione? eh? eh?
Simonetta: dai, lanciati! Se, come credo, sei allergica al glutine avrai le tue brave alternative.. Tanto la farina serve solo ad addensare. Puoi usare anche la fecola!!
baci

amedeobolinari ha detto...

mi pare di averla mangiata proprio a casa tua!?

PoveraPazza ha detto...

Ma dai! Ma sono anni che non vieni, allora. Secoli che non la facevo!! Ottodicembrepiemontese?? daidaidai

amedeobolinari ha detto...

pensavamo ad unottodicembrepalermitano... però si può sempre cambiare idea...

amedeobolinari ha detto...

p.s.
ricordo un dicembe dalle tue parti : )
se dovessi venire riscaldatemi un po' l'atmosfera .... spero di non dar luogo ad ilari spettacolini con i miei denti che battono fuori controllo come in un cartone animato

silvia ha detto...

Princi! sob. che spettacolo quello dalle parti del duomo. mi dividevo fra il panzerotto di luini e un trancio da princi. il pane è il piatto che preferisco!

PoveraPazza ha detto...

Sì, il luogo molto bello e il pane molto buono.
Ma sai Silvia che non ho mai mangiato il panzerotto di luini? è fritto..