"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

3 agosto 2010

Mr. Paul, I suppose?

Che titolo macabro.. Trovo insopportabile la me stessa che non ce la fa a evitare una (facile) battuta..
Ma non ce la fa, appunto. Allora gioca sul povero Paul vaticinante e probabilmente già soggetto di insalata o umido o..
Oppure re di un acquario spagnolo (speriamo).
Gli ignoti folpetti che, loro malgrado, hanno reso possibile la leccornia qui raffigurata li piango come fratelli. Mi pento e mi dolgo, ma, buoni come sono, non posso promettere che non ripeterò il peccato.
Trattasi di uno stufato estivo, da mangiare freddo, di polpo, patate e peperoni.  Ispirato ad una ricetta di Cucina Italiana, riprodotto con minime variazioni.
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A me sono serviti:
2 polpi in tutto 1,5kg
1 peperone giallo e 1 rosso
300 gr di patatine rosse nuove
abbondante basilico fresco
alloro
olio d'oliva
1 cipolla di Tropea grande (la mia era novella)
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Da quando ho scoperto la cottura senza nulla, continuo a proporre polpi in ogni variazione possibile.
Un metodo che ha a che fare con l'uovo di Colombo, tanto semplice e fonte di tanta soddisfazione.
Si fa stufare la cipolla tagliata sottile in un cucchiaio d'olio a fuoco dolce. Si uniscono i polpi puliti e lavati e due foglie di alloro. No acqua. No sale. Niente. Si copre e si lascia andare a fuoco dolcissimo per 30 minuti.
Nel frattempo si puliscono i peperoni, si tagliano a dadi non troppo piccoli. Si lavano e tagliano le patatine con la buccia (se si usano patate non novelle va bene anche sbucciarle, ovviamente), sempre a cubetti.
Trascorsi i trenta minuti si uniscono i peperoni, e si lasciano insaporire per cinque minuti. E' poi la volta delle patate.
Sempre no acqua, no sale, no olio.
Si copre e si lascia cuocere ancora una ventina di minuti.
Come per la cottura tradizionale il polpo dovrà essere lasciato nella sua acqua a raffreddare.
Si scola intanto la verdura per evitare che il calore la cuocia ulteriormente.
A questo punto il cugino di Paul potrà essere scolato e tagliato a pezzetti, conservando le ventose. Si unirà, in una capace ciotola, alle verdure e a una bella manciata di foglie di basilico spezzate a mano. Una macinata di pepe e un filo d'olio buono completeranno il tutto.
Foste parenti delle capre, magari vi sembrerà che il sale ci voglia. Vi sbagliate. Non serve. E'inutile.
Sia il polpo che le verdure sono saporiti al punto giusto.

Con Sigrid, la prima che mi ha aperto il mondo della cottura "a secco" pensavamo di dar vita alla setta dei cuocitori di polpo senz'acqua.
Le iscrizioni sono aperte. Affrettatevi.
(PoveraPazza)

13 commenti:

Alex ha detto...

Beh, non hai cucinato solo Mr. Paul, ma anche la sua Signora, visto che erano due :-) Questa ricettina è pure light - mi fa molto comodo in questo periodo!

PoveraPazza ha detto...

Lightissima, Alex. Tanto che l'olio si potrebbe pure evitare. Ma mica dobbiamo rinunciare proprio a tutto, eh..

Reb ha detto...

Son arrivata: nella prima foto, la treccina decorativa, credevo fosse un pezzetto di fu sedia impagliata :/.
Buono il paulipetto! A quale numero di tessera siete arrivate? La prossima la prendo più che volentieri!!

PoveraPazza ha detto...

Elviruccia, ma mi spiace che il cattivissimo firewall banni solo il tuo blog, ma come è possibile che ne discrimini uno solo? Mah, questioni informatiche imperscrutabili, per me.
E per il paulpo, vedi, ho fatto la figura della polentona che sono. Qui non si è mai visto, giuro..
E dimmi, ma voi il sale ce lo mettete? Perchè non serve proprio secondo me, anzi, infastidisce..
E Reb, vacanziati dalla tua testa carina. Io questa settimana ancora lavoro, la prossima in montagna e dopo ferragosto in dalmazia. ma poi ci vediamo eh, che ti porto la tessera..

Geppino ha detto...

Confermo, confermo: il polpo deve cuocere nel suo proverbiale brodo, senza ulteriori aggiunte, sale compreso. Bellissima variante della "'nzalata 'e purpo": te lo dice consumatore seriale di polpi di ogni dimensione, nome e professione! Divertitevi nella mia adorata Hvar! Ci sono alcuni ristorantini niente male: basta inerpicarsi su per la citta' vecchia snobbando le trappole a livello del porto. Ma anche il ristorante di pesce alla fine del molo turistico e' notevole (attenzione, pero', e' carissimo!). Infine, brindate anche per me al "Carpe Diem"!

PoveraPazza ha detto...

Geppix, ti prego, dammi tutte tutte le dritte che puoi (non solo food and drink, ma anche fkk, dove andare "a spiaggia", ecc. ecc.
Se piace a te, Hvar, allora mi tranquillizzo. Mi pareva carina, ma chissà..
baci

paolo ha detto...

buono il polpo!
buona settimana

( parentesiculinaria ) ha detto...

Mah... io non mi formalizzo. Mi presento e poi lo magno, ma giusto perchè ha un nome sennò salterei volentieri i convenevoli.
Ma quella trecciula sul piatto che l'è?
Aspè che mi rispondo da sola: una trecciula sul piatto...

PoveraPazza ha detto...

Prentesi: non si mangia la treccina, non ti ho nascosto nulla, NON TI PREOCCUPARE!!!

Lucia ha detto...

Mi piace, questo blog! Ricette particolari, foto gradevoli, post piacevolissimi... Ti seguirò con grande piacere! :-)

PoveraPazza ha detto...

Grazie Lucia, e benvenuta in questa gabbia di matti!!
ps: anche io seguo te!!

Unknown ha detto...

That looks amazing! My father is from Greece so we eat a lot of octopus at our house, but I've never had it in a salad. I will have to try and make it like that the next time I visit my parents, it looks completely delicious!

PoveraPazza ha detto...

Hi Eva. Happy that you like "my" octopus salad. Let me know if you try it!!