"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

18 settembre 2012

rabarbarorabarbarorabarbaro - nel risotto

 

Per le persone della mia generazione, Rabarbaro Rabarbaro è la Mondaini-Sbirulino oppure sono le parole che i doppiatori usano per rendere una folla mormorante.
Sono le caramelle che ti dava la nonna, un po' amare. Nessuno di noi ha mai pensato fosse un alimento vero e proprio.
Poi è venuta l'era dei foodblog. Gli Inglesi e gli Americani ci hanno insegnato che sì, il rabarbaro si mangia, ci si fanno le torte e le composte e i crumble e..
Noi l'abbiamo usato in un risotto, sorprendente ma non troppo, familiare ma anche esotico per la presenza del citron confit e ci è piaciuto. Spero piacerà anche a voi.


Per due persone:
 150 g riso carnaroli
un gambo di rabarbaro mondato, lavato e tagliato a dadini
1/4 (e fino a 1/2) citron confit buccia e polpa, tritato
30 g cipolla rossa di Tropea tritata finemente

olio extra vergine, sale marino integrale, acqua bollente qb
un bicchiere di vino bianco secco
4 cucchiai di Grana Padano grattugiato (opzionale)
qualche fogliolina di dragoncello
--
Avviare il risotto nel modo consueto: in un filo d'olio cuocere la cipolla tritata fino a che non sia traslucida, aggiungere il riso per farlo tostare. Salare (con molta parsimonia) a questo punto. Sfumare con il vino bianco e lasciar evaporare l'alcool.
Aggiungere i dadini di rabarbaro e coprire di acqua bollente.
Dopo cinque minuti unire anche il citron confit, che è salato - tenerne conto quanto si sala in tostatura.
Portare a cottura aggiungendo acqua bollente a poco a poco, lasciando il risotto abbastanza morbido (ci vorranno circa 15-18 minuti).
-- Vi chiederete perchè io usi acqua bollente e non brodo. Non è un'idea originale, Gualtiero Marchesi ci ha insegnato a non coprire i sapori con il brodo, se i sapori sono molto delicati e non si ha a disposizione del brodo vegetale molto leggero.
Mantecare, se piace, con il Grana Padano e cospargere di foglioline di dragoncello.

Servire immediatamente.

Di solito non sono un animale da concorsi di alcun tipo, e chi mi legge lo sa.
Il riso, però, è uno dei miei alimenti del cuore. Forse il più amato in assoluto.
Per questo ho deciso di contribuire a questa iniziativa:


Andate a darci un'occhiata!

(PoveraPazza)

3 commenti:

Gio ha detto...

è vero anche a me il tuo titolo ha fatto venire subito in mente sandra e raimondo!
cmq ottimo il risotto :P

Anonimo ha detto...

"..E a fine settimana arriva la Be-fa-na"

Pensare che dal vero non so neanche come sia fatto, il rabarbaro. Che da queste parti si trovi?

Laura

Unknown ha detto...

Ciao Lauretta! Il rabarbaro che lassù al nord ti tiran dietro qui è di difficile (e costosa) reperibilità. Quello che vedi è la mia stentarella produzione propria