"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

14 settembre 2012

la foto urfida fa il piatto più buono o "mi è semblato di vedele un pollo"



Ma come, direte voi , una personcina di gusto così squisito (?) si fa intrappolare in fotine urfide di carne arrosto? La personcina non ne ha altre, di foto. Si voleva cimentare in un bel food porn sulla scia del suo guru Ottolenghi ma è venuto solo un ritratto da bassa macelleria.
Il piatto era buono, mi dicono i commensali. Quindi dimenticate la fighettaggine estetica e leggete più avanti.

Pollo arrosto con sumac, za'atar e limone (da Ottolenghi - libro omonimo)

Per 4:
1 pollo di buona qualità, tagliato in quarti
2 cipolle rosse affettate sottili
2 denti d'aglio, pestati
olio extra vergine
1,5 cucchiaini  pimento tritato
1 cucchiaino cannella tritata
1 cucchiaio sumac
1 limone affettato sottile
acqua 1 bicchiere
sale qb
pepe nero macinato al momento
2 cucchiai za'atar
50 g pinoli
due manciate di prezzemolo tritato grossolanamente
In una ciotola capiente mescolare cipolle, aglio, spezie (senza za'atart) , limone, olio, sale, pepe e acqua. Unire il pollo e mescolare bene in modo che la marinata si distribuisca uniformemente su tutti i pezzi.
Coprire la ciotola e lasciar macerare in frigo per qualche ora o meglio fino al giorno seguente.
--
Trascorso questo tempo, accendere il forno a 200°, trasferire i pezzi di pollo su una placca antiaderente grande abbastanza perchè la carne resti ben distanziata.
Le cipolle non vanno buttate ma cotte insieme all'animalino e al limone.
Cospargere di za'atar e infornare.
Arrostire sulla parte alta del forno per 30 (gli ultimi 5 sotto il grill).
Nel frattempo tostare i pinoli in un padellino antiaderente (attenzione che bruciano in un amen).
A cottura ultimata unire i pinoli alla carne, incipriate di prezzemolo e aggiungete altro za'atar e sumac, se piace.
Servire caldissimo.
Beccatevi questo piatto di carne, che non so quando ne avrete un secondo.

(PoveraPazza)