"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

5 febbraio 2011

siciliezza

 Reduce dal congressone, spiazzata il giusto e anche un poco spaventata, avevo bisogno di cucina di casa e sapori conosciuti.
Le cenatrici del giovedì (era venerdi? eh, per una volta si può cambiare!) si aspettavano l'India.
Hanno avuto la Sicilia
Dice: ma non volevi una cucina di casa? Piemontese sei! Sì, ma con solidissime frequentazioni isolane e simpatizzante sudista.
Nelle regie cucine si son prodotti: caponata di carciofi, pasta con i vrocculi arriminati (nota glottologica: nel ragusano mi si dice che i cavolfiori si chiamano ciuridi),  tortino di alici e, naturalmente


gelo di arancia.

Tutte le ricette sono tratte dal libro di M&M con le strepitose foto del fotografo, a cui vi rimando per sconfinata ispirazione.
Essendo tuttasana (copyright Genny) ho scelto verdura e frutta di stagione, pochissimo elaborata.
Le commensali spero abbiano gradito.
Lascio la ricetta per la caponata di carciofi, così come la trovate nel libro. Non ho cambiato una sola virgola:
Per una grossa ciotola (noi eravamo 6 e ne è avanzata):
10 carciofi, 2 coste di sedano,
2 cucchiai di capperi sotto sale (io sott'olio), 
1 cucchiaio di pinoli  e 1 di uva passa
20 olive verdi tagliate a quarti (io taggiasche )
400 gr di polpa di pomodoro di buona qualità
1 limone
mezzo bicchiere di aceto di vino bianco
2 cucchiai di zucchero, sale, pepe, olio extravergine di oliva
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Pulire radicalmente e senza rimpianti i carciofi, tagliarli a spicchi e tuffarli in acqua acidulata con succo di limone, quindi sbollentarli velocemente e scolarli bene.
Mondare il sedano conservando le foglie più tenere e sbollentarlo tagliato a rondelle. Scolare.
Saltare le due verdure in una larga padella con poco olio: bastano pochi minuti, devono risultare appena croccanti. Tenere da parte.
Nella medesima padella versare il pomodoro, due cucchiai di olio d'oliva e, in sequenza: i capperi, le olive, il sedano, i carciofi, i pinoli e l'uvetta ammollata in aceto e zucchero.
Cuocere a fuoco medio finchè non sia tutto amalgamato. Salare e pepare.
Servire tiepido o freddo.
(PoveraPazza)



8 commenti:

paolamiglio ha detto...

ma beata te che sei tuttasana...io posso sperare nel miracolo di un bel gelo di arancia. Quasi quasi..

Ornella ha detto...

Due proposte davvero meravigliose! Parola di siciliana :)

Luisa De Palma ha detto...

Io sono testimone oculare e gustativa di tale "siciliezza" e devo fare i miei complimenti a PoveraPazza per aver interpretato in modo sublime la cucina sicula .... Descrivere pare riduttivo, ma dire che i piatti sono stati consumati tra risate e vino...mi pare doveroso!
P.S. Ho controllato mentre cucinava: non ha tralasciato nulla ( io avevo il compito di leggere il libro magico ).

Vero ha detto...

Dani il tuo animo sudista mi affascina tanto! Caponata di carciofi... quasi quasi...

PoveraPazza ha detto...

Luisa, testimone oculare e giratrice di pagine, mi fai sentire una concertista della cucina.

Pentapata ha detto...

marò poverapazza,
io che vivo nel piemonte alcolico, ucciderei per i carciofi che mi ricordano la madrepatria 'a bedda liguria!

Pentapata ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Pentapata ha detto...

cioè i tuoi carciofi, fatti così, perchè i carciofi ci sono pure qui - ma pensa un po'?!