Lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle in queste ultime settimane con la nascita di piccoli progetti di solidarietà che si sono trasformati in ambiziosi "casi" telematici.
Mi piace la deriva sociale che ha preso questo blog, mi piace raccontare storie che mi appassionano e mi commuovono, mi piace dedicare il mio spazio a una umanità ricca e creativa.
Un piatto nasce lontano, si carica di molti profumi, di risate e lacrime prima di arrivare alla nostra tavola. Diventa il pretesto per aprire una finestra su un mondo diverso.
Ho cucinato la mia cena stasera, pensando ad un progetto bellissimo, coraggioso e visionario: Bait Al Karama, Casa della Dignità, che sta nascendo nella Città Vecchia di Nablus, in Palestina.
Cristiana, che con Bait al Karama lavora, spiega di cosa si tratta:
"Bait al KARAMA è il primo centro per donne nel cuore della Città Vecchia di Nablus e intende combinare un'impresa sociale improntata sulla cultura culinaria palestinese con attività di ricerca artistica e storico-culinaria. La gestione a impresa sociale ha come obiettivi la creazione di posti di lavoro per le donne che vivono nella Città Vecchia. Si tratta per lo più di donne che hanno subito traumi e perdite durante e dopo la seconda Intifada, i cui mariti, figli e fratelli sono morti o in prigione.Bait al KARAMA è inoltre il primo Convivio Slow Food di Nablus e ospiterà la prima scuola internazionale di cucina Palestinese interamente gestita da donne."
E' un sogno concreto, che per realizzarsi pienamente ha bisogno di essere conosciuto e aiutato. Ho cominciato a pensare quanto sarebbe bello, la prossima estate, farsi raccontare la cucina Palestinese nel suo luogo di nascita. Non a caso ho usato il termine raccontare: una ricetta è una storia. Sempre.
Seguite, il progetto, aiutatelo se potete. Davvero.
Stasera un broccolo romano e un porro a chilometri zero, hanno incontrato cumino e sesamo, curcuma e zenzero, coriandolo e peperoncino, per dar vita a un piatto aromatico e piccante. Un contorno che si presta a mille variazioni possibili.
Per quattro persone:
un broccolo romano ( o un cavolfiore) di medie dimensioni, tagliato a metà e affettato
un grosso porro tagliato a rondelle
un peperone verde tagliato a listarelle
un cucchiaino di cumino in polvere ( o semi)
un cucchiaino di curcuma in polvere
4 cm di zenzero grattugiato
un cucchiaio di semi di sesamo
il succo di mezzo limone
1 spicchio d'aglio
peperoncino secco qb (a seconda dei gusti)
coriandolo tritato
olio d'oliva, sale
Scaldare un cucchiaio d'olio in un tegame antiaderente e far sfrigolare il cumino fino a che diventa fragrante. Aggiungere il porro e una presa di sale e fare appassire a fuoco moderato. Aggiungere peperoncino, metà dello zenzero grattugiato, l'aglio intero e la curcuma e insaporire per un minuto. Unire poi il peperone a listarelle e, dopo un paio di minuti, anche il broccolo ed i semi di sesamo. Mescolare bene, unire il succo di limone e coprire il tegame, lasciando stufare per una decina di minuti. Finire la cottura a fuoco alto, aggiungendo lo zenzero rimasto ed aggiustando di sale. Finire con il coriandolo tritato.
Servire caldo.
Come si vede, il piatto si presta a innumerevoli aggiunte e sottrazioni: meno aglio e più uvetta, meno porro e più mandorle tostate, meno porro e più cipolla, meno peperone dolce più peperone piccante.
Secondo l'estro del momento.
Souk di Nablus Old City |
6 commenti:
Avevo letto di questo progetto, l'altro giorno, seguendo il link che avevi postato su fb: davvero bellissimo e concordo, mi piacerebbe essere là e partecipare!
La tua ricetta è profumata e deliziosa!
Io ho una mezza idea... poi ti dico, eh!! ;)
Patrizia
Non so come scrivertelo, ma te sei genio di delicatezza: nelle intenzioni, nei pensieri, nelle parole e in ciò che fai per davvero. Ed anche in quel che scrivi, senza scrivere e senza sovraesporre, chè qui ci s'ha orecchie. E cuore sintonizzato. Sempre.
Con bene tanto, la tua amica comune..
Mi fate scendere le lacrime ragazze.
mi piace dani...mi piace!... e niente lacrime! ;)
avevo già letto di questo progetto, dopo aver visto un documentario su Ebron e i palestinesi sono ancora più convinto che hanno bisogno del nostro aiuto, per molte cose!
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