Genesi di una visita a
Fa' la cosa giusta : volevo comprare quel librino. Il librino si ritirava alla fiera e, incidentalmente, valeva pure come ingresso.
Il librino è quello lì sopra, si intitola Libera tavola, parla di cucina usando prodotti coltivati nele terre confiscate alla mafia. E' un libro da avere anche se non ci fosse scritto niente, dentro. Perchè in questo Paese stare dalla parte giusta non è scontato, e costa fatica, e costa soldi, energia, dignità. E merita di avere tutto il supporto possibile.
Invece è scritto, bene. E ci sono ricette, belle.
Ne ho provata una, modificandola per usare ciò che avevo in dispensa (nulla mi avrebbe fatta uscire in siffatta giornata nevosa) e poi ve la racconterò.
Ma devo dire due cosine anche su Fa' la cosa giusta, una fiera che è nata per mostrare la parte buona e bella di un Paese ed è diventata un mercato. Indefinito e caotico. E il buono e il giusto si sono persi. Se vado in un posto del genere pretendo che non ci sia commistione tra il commercio e la solidarietà: voglio comprare, nel caso, prodotti etici. Devono avere a che fare con le categorie svantaggiate, i migranti, i carcerati, i disabili. Quello che volete.
I bei vestiti o le belle borse li vedo volentieri altrove. Da bravi, less is more. Non è necessario riempire due padiglioni. Ne basta uno. Si guadagna meno ma si sta in pace con la propria coscienza.
Scusate il pistolotto, ma mi stava sul gozzo e dovevo sputarlo questo rospo.
E ora vi meritate la ricetta : pasta mista con cavolfiore e vongole.