"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

30 gennaio 2012

contro il logorio della vita moderna

Poteva essere una cattiva serata. E' stata piacevole.
Quattro sane risate con le amiche e un carciofo al forno.
Il Lucano ce lo teniamo in serbo, che non si sa mai.

29 gennaio 2012

sotto la neve seitan - con uno sguardo a Leeman

 
E' arrivata. Preannunciata, desiderata, detestata. La neve.
Ancora cade, copiosa. 
Quando nevica io non esco. Nonostante la nordicità genetica non amo il freddo e l'umido, il crepuscolo perenne, le strade impraticabili.
Mi piace guardare l'inverno dalla finestra e con una tazza di tè bollente in mano. Addomesticato.
Là fuori, da pari a pari, è un'altra storia. E preferisco evitare.
Per questa fine di settimanapolare, mi sono portata i compiti a casa.
Volevo provare a produrre il seitan, semplice ma lungo. 
Così mi sono procacciata gli ingredienti (pochi) e mi sono messa allìopera. 
Lì fuori nevicava (nevica) indefessamente.


Per preparare la pasta di seitan:
1kg di farina 0 (io ho usato la Manitoba)
550 gr di acqua

Impastare per cinque minuti (io ho usato la planetaria) i due ingredienti. Formare una palla.
Metterla in una terrina capace e coprirla completamente di acqua del rubinetto. 
Lasciarla nuotare per almeno otto ore.
Dopo il bagnetto si presenta così:

 Ora è necessario lavarla sotto l'acqua corrente, impastandola man mano, come fosse una spugna. L'acqua dilaverà l'amido. Amido=acqua bianca. Glutine: acqua incolore.
La pasta di seitan sarà pronta quando l'acqua sarà tornata trasparente.
Dopo il lavaggio, la pasta cruda peserà circa 400 gr.

Prima di poter essere usato il seitan deve essere cotto:

26 gennaio 2012

french connection - 2) crema di patate e porri al miele

Seconda puntata di ispirazione francese.
Sono una-che-deve-cucinare-per-se-sola ancora in training e non azzecco le dosi. Ma. Odio gli avanzi e odio buttare. Non c'è soluzione al dilemma. Tranne imparare, certo.
Questa crema l'ho quasi azzeccata: piatto e mezzo e cena risolta.
La mia versione è alquanto alleggerita rispetto all'originale francese. Per questioni dietetiche ma anche per rifiuto di panna e burro ad ogni costo (che poi, manco li avevo).
Si tratta di una quasi-Parmentier. Nella stagione autunno inverno si porta su tutto.

24 gennaio 2012

french connection - 1) infornata di verdura e frutta

Un lunedì a piede libero mi ha portato diversi regali. Il primo, e più gradito, un caffè con Reb, tra un laser e una lezione. Caffè condito di chiacchere e regali di cose. Non vi anticipo niente, ma se ne parlerà diffusamente nella mia blog-casa.
Il secondo è un autoregalo: il numero di febbraio di Elle à Table. Il francese lo capiscicchio e parlicchio (prima, meglio) ma mi sono accorta di non sapere tutti tutti tutti i termini culinar-alimentari. Ne so di più in inglese,ma in paesi anglofoni ho dovuto lungamente sopravvivere e nutrirmi. Quindi ho imparato.
Ben, ci sono molteplici ricette che sperimenterò (già due): tutte vegetali e un pò insolite senza essere troppo avventurose.

Ecco la prima.

16 gennaio 2012

dove nascono i piatti

 
Nascono a Vietri e, da bimbi, guardano la loro cugina importante, la cupola del duomo.
E di là, il mare.


(PoveraPazza)

11 gennaio 2012

broccoletta la polpetta


Giornata parca, di una settimana parca, di un anno sobrio.
In altri tempi si sarebbe detto: abbiamo le pezze. Ora siamo, più elegantemente, sobri.
Sobri e in perfetta forma, guai a non campare almeno fino ai settanta, che dobbiamo contribuire al risanamento del paese.
Tocca mangiare sano, tocca limitare i grassi, tocca antiossidarsi. Si diceva ieri che la crucifera in ogni sua declinazione imperava sulle nostre tavole: ecco allora un broccolo polpettizzato e al forno.
Nutriente, vegetariano, economico.
Il piatto perfetto se vuoi fare, almeno, un pieno di benzina al mese.
Basta con queste geremiadi però. La polpetta è buona e me la mangio pure per cena.

Per una ventina di polpette:


9 gennaio 2012

pallette con passata (la festa)

 
L'allergica alle feste è tornata. Natale: passato. Capodanno: passato. Epifania: passata.
Torniamo alla vita normale, che già così ne abbiamo da vendere.
Vi sono mancata?
Non posso neppure dire che ho lavorato per voi perchè non ho fatto nulla, praticamente.
Il giorno di Natale ero invitata ed ho prodotto solo un parfait al miele per venti persone. Modestia a parte mi è venuto benissimo. Ma dovete fare un atto di fede, foto non se ne sono scattate.
A San Silvestro era in atto il ricongiungimento bloggesco con ViPe e Amedeo Bolinari, quindi il ViPe si è prodotto in una infinita sequenza di piatti di pesce.
Da casa però mi ero portata il desiderio di provare questa ricetta di Tonino Cannavacciuolo e mi hanno permesso di produrmicisi. Non so se son stata brava io o se lui (Tonino) l'ha pensata bene, fatto si è che sono strepitosi questi gnocchetti a pallina.
Se vi piace il baccalà, si capisce.