"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

18 aprile 2011

green power - ecorisotto

 Del rapanello, come del porco e del cavolo, non si butta niente (sarà per questo che porci e cavoli stanno molto spesso insieme? mah). Sono entrata nel tunnel del consumo globale degli ortaggi, complice quella bellezza di libro che è La cucina a impatto (quasi zero).
Ora, le manie di certo non ce le siamo mai fatte mancare. Fatto sta che il frigo di casa ormai è pieno di parti verdi, baccelli, foglie esterne. Tutto in attesa di essere nobilitato da Lisa o, più probabilmente, di finire nell'umido per scadenza dei termini di prescrizione.
Vivrò nella pia illusione di diventare un bravo donnino che non spreca neppure una foglia.
Intanto, però, ho fatto davvero questo risotto, buono, e NON HO BUTTATO NULLA del mazzetto di ravanelli che ho comprato ieri. Giusto l'elastico che li teneva insieme, ma nella differenziata.
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Per due persone:
180 gr di riso vialone nano
5 cm di parte bianca di un porro
50 gr di prosciutto cotto magro, a cubetti
1 mazzetto di ravanelli con le foglie
sale , pepe, olio
un cucchiaio di parmigiano grattugiato per mantecare
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Procedere nel modo consueto:
in un filo d'olio saltare leggermente il porro. Dopo qualche istante aggiungere il prosciutto e le foglie di ravanello, accuratamente lavate e tagliate a striscioline. Unire poi il riso. Lasciare tostare per due minuti. Salare.
Coprire a filo con acqua bollente non salate e portare a cottura (15 minuti circa) aggiungendo altro liquido quando necessario.
Lasciare il riso molto umido. Spegnere il fuoco e unire quattro ravanelli tagliati a fettine, il cucchiaio di grana e pepe macinato al momento, se piace.

 
(PoveraPazza)

5 commenti:

Alex ha detto...

Ci ho fatto il pesto, ora dovrò provare anche il risotto e già lo so che mi piacerà. Tu lo sai se le foglie delle carote sono commestibili? Di quelle non mi fido molto.

Glu.fri cosas varias sin gluten ha detto...

Perfetto riesco a farlo anche da questo lato di mondo...ma con un po' di impatto ambientale:il riso é italiano..

Unknown ha detto...

complimenti, delizia allo stato puro! bacioni!

Unknown ha detto...

mmmh e l'elastico dove lo butti? io nell'indifferenziato...sbagghiai?
quando si riesce a non buttar via nulla è una gran soddisfazione. Certo l'elastico risulta anche ai più, altamente indigesto quindi va da se che almeno potrebbe essere riciclato in casa no?
Quanto ai falafel, non so chi, dei personaggi ed interpreti, scrisse da me il commento. nella mia immensa ignoranza mi resi conto che mai al mondo potevano stare saldamente ancorate ad un tutto, dunque alla faccia della ricetta originale un uovo ci misi! e tutto è andato fritto prefettamente in forma ;)
baciuzzi
cla

Reb ha detto...

Io, ai sabati, preferirei questo risotto qui ;) e una marea di nozioni in meno, ma tante risate ed abbracci in più. Intelligenti, pauca. E noi, modestamente, intelligenti lo 'nacquimo'!