"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

26 novembre 2013

chutney di pomodori verdi, a casa mia


Dopo lunga assenza me ne torno, e per di più con un titolo così prevedibile da essere quasi originale. I pomodori verdi evocano in modo pavloviano Fried green tomatoes. Che poi nella mia imperfetta memoria si sommi anche a Calling You che invece attiene ad un altro film e ad un altro caffè, poco importa.
Ma veniamo a noi. I pomodori verdi in questione sono frutto del guerrilla gardening operato nella negletta aiuola nel cortile dell'ufficio. Io ho okkupato e dato l'idea, Annalasarta ha zappato e piantato, tutti abbiamo insalatato con gran gusto. La scorsa settimana, prima che il freddo rovinasse del tutto le piante, abbiamo raccolto ciò che rimaneva. E io ci ho fatto il chutney, che ho distribuito - nella più perfetta tradizione socialista - a tutti i membri (anche ai fannulloni) dell'equipaggio.
Buono è buono, ve lo racconto e lo raccomando pure.

Le dosi possono essere moltiplicate o divise a partire dal peso dei pomodori che si hanno a disposizione.

1,2kg pomodori verdi
200 g cipolla
1 cucchiaio di sale fino
200 g uvetta
200 g mele non troppo dolci
200 g zucchero di canna
1/2 litro aceto di mele
1 peperoncino piccante fresco
5 cm radice di zenzero

Dopo averli lavati, affettare i pomodori e tritare la cipolla. Mescolare entrambe le verdure in una grossa ciotola con il sale. Coprire e lasciare al fresco per dodici ore.
Trascorso questo tempo, tritare grossolanamente l'uvetta e pelare e tagliare a dadini le mele. In una pentola capiente mescolare zucchero e aceto, portare a bollore su fiamma media e lasciar sobbollire fino a che lo zucchero non sia completamente sciolto. Aggiungere uvetta e mele e cuocere a fuoco basso per dieci minuti. Nel frattempo scolare i pomodori e le cipolle ma non sciacquare, aggiungerli alle mele insieme al peperoncino privato dei semi e tritato e allo zenzero sbucciato ed ugualmente tritato.
Cuocere a fuoco basso per circa un'ora, fino a quando la mistura non sia densa e polposa.
Invasare ancora caldo in vasetti sterilizzati (lavati in acqua calda - comprese le capsule di chiusura - e passati in forno a 140-150° per almeno dieci minuti).
Chiudere bene e capovolgere i vasetti.

L'ho provata stasera con un semplice merluzzo al vapore, ma va benissimo con riso bianco - ad esempio.
O può essere un regaluccio di Natale.

Le foto sono un gioco e le immagini dei vasetti son tristi, mica le volevate vedere, per caso?!
(PoveraPazza)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi viene da ridere perché credo che nel cinema in cui vidi, più o meno al tempo delle prime guerre puniche, il film che ha ispirato il titolo di questo post, si scivoli ancora per terra per le lacrime da me versate…
Però, brava! Per la positiva esperienza di orticoltura, per la ricetta e per la distribuzione collettiva.
Verrebbe quasi voglia di farlo, questo chutney. Peccato che 1) non dispongo di pomodori verdi - il che mi pare un sicuro deterrente; 2) i miei familiari, specialmente la minore di anni 18, lo schiferebbero, garantito.
Baci!
Laura