"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

18 marzo 2012

esperimenti di primavera - pasta al cardamomo nero


 
Piccoli pastai sperimentatori crescono.
Per la prima cena del giovedì dell'anno (ce la siamo presa comoda..) spostata al venerdì ho tentato un esperimento che mi è parso riuscito. Le gallinelle hanno gradito ed io sono contenta.
Amen.
Non ho voglia di girarci intorno, oggi piove molto e ho pure mal di testa.
Ricetta senza voli pindarici e via.

Si tratta di pasta fresca al cardamomo nero. Come si sa il cardamomo nero non ha nulla a che vedere con il suo cugino verde. Le capsule hanno un forte sentore di affumicato ed i semi sono invece balsamici.

Per 6 persone:

pasta: 400 g di semola rimacinata, 2 uova piccole, un pizzico di sale, 2 cucchiaini colmi di cardamomo nero pestato, acqua qb (circa 80ml)

condimento: burro 60 gr, vino bianco 60 ml, 1 scalogno, poco aceto di vino bianco
                    parmigiano reggiano 30 mesi (almeno) 40 gr
                    un cucchiaino di cardamomo nero pestato
Fare la fontana con la semola, sgusciare nel cratere le due uova, aggiungere un pizzicone di sale, il cardamomo e circa metà dell'acqua. Impastare con il solito piacere e la solita energia, aggiungendo altra acqua se necessario.
Lasciare riposare al fresco e poi tirare non troppo sottile (fino allo scatto 2 della nonnapapera).
Per il condimento, dopo lunghe discussioni col Fra, a Londra, ho deciso di fare di testa mia.
Burro acido alla Marchesi, parmigiano 30 mesi e una spolverata ulteriore di cardamomo.

Burro acido: affettare lo scalogno e stufarlo nel vino bianco fino a che il liquido non si sia ridotto della metà. Aggiugere l'aceto. Scolare. Fare ammorbidire il burro, appena appena, e aggiungerlo al vino. Mescolare con una frusta, dovrà avere una consistenza cremosa.
Assaggiare e se non fosse abbastanza acido aggiungere ancora un cucchiaino di aceto.
Lessare la pasta in abbondante acqua salata per 3-4 minuti, saltare nel burro e mantecare con il parmigiano. 

Servire cospargendo di cardamomo nero pestato, fatto cadere da un colino a maglie fini.

 
Per un pò credo proprio che gli esperimenti pastiferi non si ripeteranno.
Se il bel tempo arriverà ci butteremo sul foraggio, come ogni anno.
(PoveraPazza)

2 commenti:

Reb ha detto...

Ma quanto son contenta d'esser tua amicia?
Tanterrimerrimo, o forse di più.

Sabrina ha detto...

Tanti auguri...