"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

10 febbraio 2012

rapa esponenziale


da leverduredelmioorto.it
da inorto.org

Le rape han sempre goduto di cattiva stampa. Considerate un ortaggio scipito e insulso (testa di rapa, non si può cavar sangue da una rapa, dura come una rapa) a me, invece, son sempre piaciute.
Fin da bambina, confesso, soprattutto nella versione un pò bruciaticcia della mamma (mai capito se volutamente bruciaticcia).
So per certo che molte care amiche, persone degnissime peraltro, non le hanno mai neppure comprate.
A queste latitudini, d'inverno, è impossibile non imbattersi in una rapa. Si raccolgono fino ai primi geli, costano poco e si prestano a matrimoni con carni di porco arrostite.  In Piemonte uno dei piatti nazionali è rape e salsiccia, in Friuli brovada (rape fermentate) e muset (cotechino).
A Identità Golose ne hanno fatto un tè, poi gelificato (Crippa) e ricavato lunghi nastri (Puglisi) con una macchinetta che mi ha provocato una concupiscenza che neppure George Clooney.
Per seguire la moda del momento (e per vuotare il frigo) mi sono preparata una crema di rapa e sedano rapa, ad accompagnare, in luogo del porco d'ordinanza, un trancetto di pescatrice al sesamo.
Una robetta veloce veloce:

4 piccole rape (bianche, che quelle rosse son barbabietole)
1 piccolo sedano rapa
un mazzetto di basilico
sale- olio d'oliva - brodo vegetale

Sbucciare e lavare bene rape e sedano rapa, poi tagliare a pezzi regolari e non troppo grossi. Disporre le verdure in una teglia, cercando di non sovrapporle troppo. Salare leggermente e irrorare con poco olio d'oliva. Cuocere in forno a 180° per 40 minuti.
Negli ultimi minuti passare sotto il grill per colorirle ulteriormente.
Trasferire le verdure ormai cotte al dente in una casseruola, coprirle a filo di brodo vegetale e lasciar cuocere 10 minuti dalla ripresa del bollore.
Passare al frullatore ad immersione insieme al mazzetto di basilico. Aggiustare di sale e, volendo, pepe, e lasciare da parte.

Servire con un trancio di pescatrice passato al forno per 15 minuti, irrorato con qualche cucchiaio d'acqua in cui sia stato disciolto mezzo cucchiaino di curry.
Servire sulla crema, cosparso di sesamo tostato in forno.

Le rape vanno rivalutate. Sono dolcissime, deliziose e sopperiscono al loro scarso apporto calorico con l'umile disponibilità anche nel lungo inveno artico.
Mi son montata la testa con le renne mediterranee, sappiatelo.
(PoveraPazza)

5 commenti:

Giovanna ha detto...

Rapa o non rapa (ché la mia ignoranza circa la rapa è pari solo a quella circa la fisica dei quanti), adoro il titolo, da intervento a IG. Sei già pronta :)

Unknown ha detto...

Gio, ti posso tenere un seminario quando vuoi. Dimmi solo dove e quando! ;-)

Giovanna ha detto...

Qui se provi a chiedere una rapa ti rispondono che non le vendono perché si usano per nutrire il bestiame :).
Per il seminario a disposizio', basta che non mi costi quanto una pasta precotta al ristorante :D

Unknown ha detto...

Noi bestioni siamo, infatti!
Per il seminario (sulla rapa): vengo via con poco. La tua genovese di tonno e son felice!

Gio ha detto...

ho comprato del cavolo rapa, che trovo ottimo, per fortuna qui c'è chi ne produce in abbondanza! :)