14 gennaio 2013

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Durante le vacanze di Natale PoveraPazza ha accompagnato la nipote liceale in libreria.
Tragedie greche e storie di ragazze che leggono tragedie greche e si immedesimano sono il pane quotidiano della ragazzina. L'ormai anziana congiunta ha scelto per sé un librino dal titolo ammiccante: Trattato di culinaria per donne tristi.
Trattato? Ci piace! Culinaria: la conosciamo! Donne tristi? Ma SIAMO NOI!
E invece.
Il trattato si è rivelato un godibilissimo collage di rimedi a volte surreali, spesso ironici ma sempre intelligenti ai mali del cuore e della mente.
Leggendolo si immaginano signore degli anni Trenta alle prese con pozioni rallegratrici o piatti succulenti per eccitare la fantasia di un ospite avvenente.
Sorprende che l'abbia scritto un uomo, giovane e sudamericano per soprammercato.

"Non dimenticare che l'essere umano, nei lunghi millenni del suo passaggio sulla terra è stato povero, davvero povero. L'abbondanza che spesso vediamo nel nostro secolo , non la sognarono mai nemmeno i re, nel corso della storia. Non era facile per nessuno procurarsi il cibo. Le prede erano scarse, le armi rudimentali, i frutti pochi, non esistevano né il concime né l'aratro, la pesca era difficile, le esche primitive, i raccolti avari, i flagelli indomabili. La maggior parte dei nostri intrugli e delle delicate alchimie culinarie vennero fatti con un ingegno animato dalla scarsità, non diretto dall'opulenza.
Molte delle più antiche e delicate ricette vengono oggi svilite dalla profusione e dall'eccesso di ingredienti. (...) Ciò che facciamo è rompere l'equilibrio.(...)
Per favore, non dimenticare mai che l'uomo in quasi tutti i millenni della sua alimentazione è stato povero, davvero povero, e non dimenticare nemmeno che la sua felicità consisteva, la maggior parte delle volte, in pochissimi e basilari ingredienti, ciascuno utilizzato con misura e in dosi molto ridotte.

E anche:

"Se non ti piace il colore del tuo viso al mattino, non rimanere ferma, fai qualcosa, agisci. Se è troppo rubicondo fatti un'abbondante sangria. Se è pallido, mangia alimenti verdi. Se è giallo assumi cibi bianchi. Solo se il tuo colore è normale assumerai cibi rossi. Nessuno conosce la propria carnagione come te: non consultare chirurghi né cerusici né dottori a questo proposito. Ti lasceranno morire prima del tempo."

Héctor Abad Faciolince "Trattato di culinaria per donne tristi" Sellerio editore

 
E poi? E poi?
E poi si parla di un librino che conoscerete già benissimo tutti, a cui molte di noi hanno collaborato (orgogliosamente e molto im-modestamente):

Buono come il pane - AAVV donazione da 10€

Si tratta di una raccolta di ricette con il pane avanzato e, oltre al fine benefico, ricorda che in cucina non si deve sprecare nulla. Diviso in sezioni (pane e acqua, pane e verdura, pane e formaggio, pane e frutta...) è un oggetto bello, oltre che buono.
Comprandolo per sé o per regalarlo si sostiene ProgettoMondo Mlal, una ONG costituita nel 1966 a Verona che si occupa di promuove programmi di sviluppo in America Latina e Africa.

Il librino non si trova in libreria ma lo si ordina a info@mlal.org.
Mammà, galvanizzata dal fine benefico ed eccitata dalla possibilità di utilizzare i quintali di pane che avanza, son due giorni che si è trasformata in una stalker professionista e ha costretto tutte le sue (ex) amiche a comprare la loro copia. I colleghi e le compagne di palestra han fatto la loro parte e, in due soli giorni, veleggiamo verso le 20 copie vendute.

Io son contenta. Ma tanto.

(PoveraPazza)

3 commenti:

  1. Libro nr. 1: come già comprato! Il tempo di andare in libreria... Poi potrei fare una specie di corso monografico a mio proprio uso e consumo e leggerlo di seguito a (o subito prima di) 'Un filo d'olio' della Agnello Hornby, che alligna sul mio comodino in attesa che io finisca il libro di turno (non dico qual è perché mi vergogno).
    Libro nr. 2: lo compro subito! In più copie, da regalare.

    Considerazione finale: mi agghiaccia che la nipote - se è la nipote che ho in mente io - sia già liceale...

    Laura

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  2. Laura, non mi dire che ti sei sfumata di grigio?!!Il filo d'olio è bellino, una memoria sul filo della cucina. Ma bellino davvero.
    E sì quella è la nipote che hai in mente tu, che a maggio mi compie quindici anni. Eh..
    E il librino sul pane ti piacerà, cara che sei.

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  3. Ho visto il "trattato di culinaria per donne tristi" la scorsa settimana in libreria e devo ammettere che i pensieri che sono passati nella mia testa sono più o meno gli stessi che hai avuto tu ma alla fine non l'ho preso, segnandomelo per un futuro acquisto... lo farò presto! Ciao Cristina

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